La storia di questo luogo decisamente insolito è stata raccontata nel film “Gli occhi di Tammy Faye”, con Jessica Chastain, ruolo che le è valso un Oscar come migliore attrice per l’interpretazione della protagonista, ed Andrew Garfield, in quello del marito, Jim Bakker.
Il film racconta la storia vera dell’ascesa, della caduta e della redenzione di una coppia di telepredicatori americani tra gli Anni ’70 e ’80. Entrambi di umili origini, riuscirono in pochi anni a imbonire milioni di persone creando il più grande network televisivo del mondo a tema religioso, con un programma Tv seguito da milioni di americani, “The P.T.L. (Praise the Lord) Club”, e persino un parco a tema, Heritage USA, una sorta di “Disneyland cristiano”. Ma vediamo cosa ne è stato di loro e del parco decisamente insolito.
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Heritage USA, il parco a tema religioso
Con Disneyland aveva in comune un edificio a forma di castello. Per il resto, era un luogo decisamente insolito. Si trattava di un parco a tema con tanto di acqua park, di centro commerciale e di hotel che si trovava nella cittadina di Fort Mill, a Sud di Charlotte, nel South Carolina. Il compito di costruire l’enorme complesso che occupava – all’incirca dieci chilometri quadrati – fu dato a un esperto nella realizzazione di chiese, un certo Roe Messner, che poi divenne il secondo marito di Tammy.
La parte più interessante e divertente di Heritage USA era il water park, un’isola detta Heritage Island con tante piscine e uno scivolo, “Typhoon”, alto 50 metri. All’interno c’era anche “The King’s Castle”, una sala giochi con pista di go-kart e il più grande locale della catena Wendy’s del mondo. Ma per i seguaci della coppia di teleimbonitori il luogo più importante del parco era il “Jerusalem Amphitheater” anche chiamato “King’s Arena”, l’anfiteatro da dove Tammy Faye faceva i suoi sermoni.
A quei tempi era il terzo parco tematico più visitato del mondo, dopo Disneyland e Disney World. Al culmine del successo, il parco incassava ogni anno all’incirca 111 milioni di euro esentasse, motivo per cui l’ufficio delle Entrate americano decise di indagare sulla questione condannando i Bakker per evasione fiscale. Fu l’inizio della fine.
L’inizio della fine
Alcune coppie, per aiutare i due teleimbonitori proprietari del parco, cercarono di dare una mano donando mille dollari ciascuno (che per i tempi erano tantissimi soldi) in cambio di un long weekend all’anno nel resort, ma le richieste furono così numerose che non c’era posto per tutti e molti ne rimasero molto delusi. Forse, qualcuno lassù si era davvero arrabbiato questa volta, e così arrivò anche il catastrofico uragano Ugo, nel 1989, a spazzare via buona parte di Heritage che poco dopo fallì definitivamente.
I tentativi di rilancio
Qualche anno dopo la proprietà fu rilevata da un religioso della chiesa evangelista, ma il piano di ricostruite Heritage e rilanciarlo non andò a buon fine. Oggi, dove un tempo sorgeva il parco a tema più strano d’America – e forse del mondo – è stato realizzato un campo da golf con edifici residenziali. Ma qualche fanatico di qualche chiesa di tanto in tanto lancia l’idea di far rivivere Heritage USA e non è detto che prima o poi non riapra.
Cosa ne è oggi di Heritage?
Di tutta la proprietà dei Bakker è rimasto solo l’hotel, divenuto dapprima un Radisson e poi l’Heritage Grand Hotel & Conference Center, completamente ristrutturato e usato ancora oggi come albergo e sala conferenze. Solo alcune camere sono state trasformate in appartamenti privati, mentre la hall ha mantenuto un carattere religioso in quanto viene tuttora usata come chiesa dalla congrega MorningStar.
Il resto di Heritage USA non esiste più. Distrutto dall’uragano, smantellato dai nuovi proprietari e caduto in rovina perché abbandonato da tutti, ciò che resta è solo l’hotel, dove si può ancora soggiornare. Se apprezzate lo stile vintage, con spesse moquette sul pavimento, sedie di velluto e lunghi buffet per la colazione è sicuramente il posto che fa per voi. Se cercate un hotel che abbia una storia da raccontare questo è il posto giusto dove andare. Anche se un po’ fuori dalle solite rotte turistiche.