Ogni anno il Festival di Sanremo attira l’attenzione per look, ospiti, polemiche ma la vera protagonista è sempre lei: la musica. L’evento musicale che fa vivere alla località italiana un vero e proprio boom turistico fuori stagione attira ogni anno tantissimi turisti e visitatori appassionati di musica. L’Ariston, teatro simbolo del festival della canzone, è pronto ad accendere le luci sui nuovi partecipanti. Mentre si attende che la 75esima edizione apra ufficialmente i battenti ripercorriamo i luoghi italiani cantati sul palco dell’Ariston nelle 74edizioni precedenti.
Indice
Le canzoni che parlano di Roma al festival di Sanremo
Il Festival di Sanremo è un’istituzione della musica, un evento conosciuto in tutto il mondo e tra i più guardati del palinsesto televisivo. Non poteva che essere la capitale d’Italia una delle città più citate e raccontate nei testi. Roma, con il suo patrimonio artistico e culturale, è da sempre uno dei luoghi più romantici, iconici e caratteristici che conquistano i cantautori. Al di fuori del palco ci sono voci come Venditti che hanno scritto vere e proprie poesie ma nella località ligure chi l’ha resa protagonista?
Uno dei brani più iconici che raccontano Roma è “Vacanze Romane” dei Matia Bazar, presentato a Sanremo nel 1983. Un pezzo raffinato e malinconico, con la voce inconfondibile di Antonella Ruggiero che un’immagine nostalgica della Capitale, descrivendola elegante e decadente al tempo stesso. La canzone, caratterizzata da una melodia sofisticata e da un testo evocativo, parla di un’epoca passata, di atmosfere cinematografiche e di una città che cambia pur rimanendo sempre affascinante. Oggi è, a tutti gli effetti, un classico della musica italiana e uno dei brani più amati nella storia del Festival.
Facciamo un balzo in avanti fino al 2023: il cantante indie Flavio conosciuto con il nome d’arte Gazzelle ha portato sul palco “Tutto qui”, una canzone intima e malinconica che racconta Roma Nord e la cita in più punti ma soprattutto nel ritornello. Non si tratta della prima volta, dopotutto il talentuoso artista ha vissuto a pieno alcuni quartieri della capitale e in modo particolare proprio questo a cui si sente legato.
A Sanremo 2024 è invece Alessandra Amoroso ad aver portato Roma sul palco: un viaggio emozionale che si svolge tra le vie della città con un’atmosfera e pathos che vengono amplificati dalla voce potente dell’autrice. “Roma dorme per miracolo” racconta la cantante vincitrice di Amici e accompagna la citazione con un discorso serio tra tematiche legate alla crisi personale e al contesto urbano che fa da sfondo e non si ferma.
Non solo i quartieri più iconici e le zone più centrali, un talento emergente come Fulminacci ha portato sul palco di Sanremo nel 2021 un brano dedicato a Santa Marinella. Il luogo è un omaggio chiarissimo a uno dei posti cult per le vacanze sul litorale, toccando temi come la malinconia, il viaggio e il mare.
![Roma nelle canzoni](https://siviaggia.it/wp-content/uploads/sites/2/2025/02/Roma-festival-sanremo.jpg)
Le canzoni che parlano di Milano al festival di Sanremo
Milano è cantata spesso da voci emergenti e più moderne ma è meno d’ispirazione di Roma e forse per questo viene citata meno volte sul palco dell’Ariston. Ciò nonostante, c’è un brano simbolo che tutti conoscono a memoria e arriva dall’edizione del 1966. Si tratta de “Il ragazzo della via Gluck” di Adriano Celentano. Un brano considerato un manifesto della trasformazione urbanistica e sociale della città che racconta la storia di un ragazzo costretto a lasciare la sua casa di periferia per il progresso e la cementificazione. Un testo semplice ma dall’impatto emotivo importante che racconta una diminuzione progressiva degli spazi verdi per una maggiore industrializzazione. Una canzone ancora attuale che riflette i cambiamenti di Milano, anche se oggi il capoluogo lombardo sta provando di tutto per ripristinare aree verdi in centro e in periferia.
Le canzoni che parlano di Napoli a Sanremo
Altra città spesso d’ispirazione per le canzoni italiane è Napoli. Sul palco di Sanremo tra i brani più significativi c’è “Jammo Jà” di Nino D’Angelo presentato nel 2010 con la voce di Maria Nazionale. La canzone è un vero e proprio inno alla rinascita e al riscatto della città e di altre località del sud. Difficoltà e bellezza vanno a braccetto con un sound che mixa tradizione e modernità: il brano è un vero e proprio omaggio alla bellezza di Napoli e alla sua forza.
![Napoli a Sanremo](https://siviaggia.it/wp-content/uploads/sites/2/2025/02/napoli-festival-sanremo.jpg)
Le canzoni che parlano di Bologna a Sanremo
Sono tante le voci di cantautorato italiano che arrivano proprio da Bologna e non poteva certo mancare una canzone che la raccontasse durante il festival della canzone italiana. Bologna è la protagonista di “Piazza Grande”, il brano del 1972 firmato da Lucio Dalla. Un omaggio importante al centro di Bologna in uno degli angoli più noti della città ma con una visione meno turistica e più realistica in cui si solleva il tema delle persone senzatetto. Il cuore e la sensibilità di Lucio emergono in ogni frase pronunciata del brano dal forte potere evocativo; c’è chi definisce “Piazza Grande” come uno dei brani più belli del repertorio di Dalla e chi, invece, la cita come una delle canzoni più sentite legate a Bologna. Quest’ultima frase, però, è oggi messa in dubbio da un brano recentissimo di Cesare Cremonini: il cantautore in collaborazione con Luca Carboni ha firmato un testo intitolato “San Luca” che ha già conquistato tutti… ma chiaramente non fa parte dei brani partecipanti a Sanremo.
Le canzoni che raccontano l’Italia sul palco dell’Ariston
Non solo città specifiche, c’è anche chi sceglie di omaggiare il Belpaese nella sua totalità. Basti pensare al criticato brano di Pupo ed Emanuele Filiberto del 2010: un inno patriottico che celebra il senso di appartenenza alla nazione, tra nostalgia e orgoglio. Il brano è una celebrazione all’arte, ai monumenti, al patrimonio culturale, alla cucina tradizionale e a tutto ciò che ha reso il made in Italy famoso nel mondo.
Un altro brano che parla delle tradizioni italiane è datato 2018: a portarlo sul palco Lo Stato Sociale che con il titolo “Una vita in vacanza” crea una sorta di critica ironica dal ritmo incalzante su quello che il tema del lavoro italiano tra precarietà, routine e voglia di emergere ma allo stesso tempo omaggiando la bellezza del territorio.