Viaggi naturalistici negli “studios” a cielo aperto della Tuscia

Un set naturale che da sempre ha ispirato registi e che oggi si può percorrere seguendo 30 itinerari

Foto di Ilaria Santi

Ilaria Santi

Giornalista & Travel Expert

Giornalista, viaggia fin da quando era bambina e parla correntemente inglese e francese. Curiosa, autonoma e intraprendente, odia la routine e fare la valigia.

Sono tra gli “studios a cielo aperto” più usati d’Italia, in grado di ispirare generazioni di registi italiani e stranieri. Oggi, questi luoghi che abbiamo potuto ammirare al cinema e alla Tv possono essere percorsi in bici, a piedi e a cavallo.

Si tratta dei percorsi dedicati e rilanciati dalla Camera di Commercio di Viterbo con il progetto Tuscia Sport & Leisure, un’occasione per riscoprire il turismo sportivo e “green”, sostenibile e lento, percorrendo i grandi set naturalistici e storici di alcuni film cult.

Tra le pellicole girate in queste zone ci sono “L’Armata Brancaleone” di Mario Monicelli, girato a Viterbo, Vitorchiano, Valentano e Canino, “Pinocchio” di Luigi Comencini, “Il vigile” di Luigi Zampa e “La Strada” di Federico Fellini, ma anche di serie Tv e kolossal stranieri tra cui “Catch-22”, con George Clooney, “The Young Pope” di Paolo Sorrentino e “I Medici”, che hanno scelto come set Villa Lante, Sutri e Viterbo.

Luoghi meravigliosi e che invogliano a uscire di casa con l’arrivo della bella stagione. Qui si contano circa 30 percorsi lungo 300 chilometri di itinerari con viaggi tematici, alla scoperta delle bellezze del territorio della Tuscia.

Tra i percorsi più belli, c’è il sentiero che conduce dal borgo di Vitorchiano, che ospita l’unico Moai esistente fuori dall’Isola di Pasqua, fino a Bomarzo, attraversando il Monumento Naturale di Corviano, le cascate del Martelluzzo, la Riserva Naturale Monte Casoli e il famoso Parco dei Mostri.

Bellissimo è il sentiero che va da Soriano nel Cimino a Cura di Vetralla. Lungo il percorso si attraversa la Faggeta del Monte Cimino, recentemente annoverata come Patrimonio dell’umanità.

Più impegnativo è il sentiero che conduce dai Monti Cimini fino alle pendici del Monte Palanzana, attraversando la Riserva Naturale Regionale dell’Arcionello. ricco di storia e cultura è anche il percorso che collega il centro abitato di Vejano con Blera, dove è possibile vedere il Ponte del Diavolo, di origine romana. Il percorso dei castelli è molto panoramico e tocca luoghi suggestivi come il borgo fantasma di Celleno e il Paese delle favole di Sant’Angelo di Roccalvecce. Gli ultimi percorsi si caratterizzano per la loro ricchezza di reperti archeologici come il Parco Marturanum e la Valle del Tevere.