Worldschooling: viaggiare in famiglia senza saltare la scuola

Si può andare in viaggio senza rinunciare all'istruzione dei propri figli? La risposta è 'sì' e arriva dalla nuova tendenza del momento: il worldschooling

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Emma Santo

Giornalista e Web Content Editor

Giornalista pubblicista, web content editor e storyteller, scrive di viaggi, enogastronomia, arte e cultura. Per lei, scrivere è come viaggiare.

C’è una nuova tendenza che piace molto ai genitori appassionati di viaggi e anche ai loro figli. Si chiama ‘worldschooling’ e si può tradurre come ‘fare scuola nel mondo’. I vantaggi di quella che sta diventando una entusiasmante filosofia di vita sono molteplici per le famiglie sempre pronte a esplorare nuove mete, desiderose di partire per le destinazioni dei propri sogni senza dover rinunciare all’istruzione dei bambini. Scopriamo più da vicino in cosa consiste.

Cos’è il wordschooling, il nuovo trend delle famiglie in viaggio

Il worldschooling è una filosofia di educazione e stile di vita alternativo, in crescita soprattutto tra i nomadi digitali, adottata da famiglie che sottraggono i propri figli ai contesti scolastici convenzionali e li educano viaggiando per il mondo. Molte famiglie che hanno sperimentato questa pratica documentano le loro esperienze su blog e social media, dove abbracciano esplicitamente il potenziale educativo del viaggio e rivendicano il mondo come la loro classe.

Il termine è stato coniato dallo scrittore e viaggiatore Eli Gerzon, che lo ha definito così: “È quando tutto il mondo è la tua scuola, anziché la scuola è tutto il tuo mondo”. Lo stesso Gerzon ha affermato di aver imparato molto dai suoi viaggi internazionali. L’idea di base è che gli studenti apprendano meglio quando sono esposti a una varietà di stimoli, attività ed esperienze. L’obiettivo è proprio fare in modo che i bambini abbiano accesso a risorse provenienti da tutto il mondo, in modo da poter acquisire abilità che non si imparano sui banchi di scuola e da poter arricchire il proprio curriculum tramite l’incontro con culture diverse. Ciò che accomuna queste famiglie in viaggio è il contesto di apprendimento – il mondo circostante – e il proposito di preparare i propri figli a vivere in un pianeta sempre più globale e diversificato.

Tuttavia, il worldschooling non si applica necessariamente a chi è sempre in giro per il mondo con figli al seguito. Si può infatti fare scuola nel mondo anche imparando attivamente da quello che ci circonda, casa, famiglia, amici, persone che arrivano da altri luoghi, così come biblioteche, parchi, boschi, montagna, mare, città. In poche parole, la filosofia del worldschooling è incentrata sull’apprendimento esperienziale, che mira a promuovere nei bambini la scoperta di sé, l’empatia e il senso di responsabilità.

Come viaggiare per il mondo educando i propri figli

Il modo migliore per capire il worldschooling è considerare alcune delle straordinarie occasioni di studio che offre. Il mondo è un’aula gigante e, con un po’ di creatività e pianificazione, ogni viaggio con i bambini può diventare un’opportunità di apprendimento per qualsiasi età.

Alcuni esempi di worldschooling? Portare i propri figli a visitare musei e gallerie, studiare l’ecosistema locale andando alla ricerca di luoghi selvaggi e incontaminati, fare trekking, scalare una montagna, esplorare il mondo sottomarino, ammirare città e monumenti, visitare fattorie, imparare una nuova lingua entrando in contatto con le comunità del posto, apprendere la geografia studiandola dal vivo, portando i vostri figli a esplorare canyon, vulcani, cascate, laghi o fiumi, grotte e tutto ciò che il nostro pianeta ha da offrire e insegnare. I bambini potranno imparare attraverso le proprie esperienze, leggendo libri e stando il più possibile all’aria aperta e a contatto con la natura.