Siamo arrivati? Come sopravvivere in auto con i bimbi

Come rispondere a questa fatidica domanda durante un lungo viaggio con i figli

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SiViaggia

Redazione

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Milano, pieno centro, 8 agosto.
La strada intasata, il traffico in tilt e quella maledetta Riviera che non è mai sembrata tanto lontana come in questo momento.

La macchina stracolma rischia di esplodere ad ogni piccolo dosso: tra valigie, borse termiche e beni di prima necessità, anche l’ossigeno è ridotto all’osso.
Davanti una coppia di genitori, in fuga dallo stress della vita lavorativa e diretti verso lo stress della vita costiera. Dietro, due figli, scalmanati e carichi come delle molle per la loro prima vacanza al mare.

Questo tipo di scenario può avere varie combinazioni e variare sotto diversi aspetti, dalla data alla meta, dal luogo di partenza alla destinazione, il numero di figli o di genitori. Solo una cosa, però, rimarrà costante: il caos che si viene a creare nei sedili posteriori. Non più l’inquieto silenzio che regna ogni lunedì mattina nel tragitto casa-lavoro, ma una vera e propria zona franca, di guerra, tra bombardamenti di pop corn e assalti di succhi di frutta.
Sopravvivere sarà una vera e propria impresa, ma questo decalogo di piccoli consigli potranno sicuramente essere un plus per arrivare, sani e salvi, sino al luogo in cui godere della vacanza.

Snacks da viaggio? Sugarfree!

Intraprendere un viaggio in auto risulta sempre un’impresa, e le imprevedibili pause snack dei bambini potrebbero essere uno dei maggiori fattori di rallentamento in questa corsa disperata verso la propria destinazione. Il miglior modo per evitare che ciò avvenga è organizzarsi con largo anticipo: panini e succhi di frutta, in questo tipo di esperienza, non devono mai mancare. Sono altamente sconsigliati i dolci durante questo tipo di tratta: l’eccessiva dose di zucchero che contengono questi alimenti potrebbero rendere ancor più iperattivi i vostri figli, rischiando di trasformare il sogno in un incubo.
Tenete, però, sempre una o due barrette Kinder d’emergenza all’interno del cruscotto: non si sa mai.

Le pause bagno

Non importa se vostro figlio abbia due o dieci anni: esattamente trenta secondi dopo aver ingranato la prima ed essere usciti dal parcheggio sotto casa, sentirà l‘immediato bisogno di dover ricorrere ad una toilette.
Anche in questo caso, prevenire è meglio che curare: assicuratevi che i vostri figli abbiano fatto uso di questo servizio igienico esattamente venti secondi prima di mettere il naso fuori di casa. In questo modo, riuscirete a rinviare l’inevitabile sino, almeno, al primo autogrill.
È già qualcosa.

I cambi

La celebre capacità dei cuccioli di uomini di sporcarsi in ogni singola situazione è rinomata anche nei pianeti della costellazione di Alpha Centauri. Non si sa come, quando o perché, ma inevitabilmente i vostri bambini finiranno per sporcarsi di cibo, per rovesciarsi addosso qualche bibita o colorarsi la faccia con… “Ehi! Da dove salta fuori quel pennarello?!”
La miglior risposta che potete dare a questo tipo di imprevisti è di avere sempre un cambio a figlio a disposizione in una bustina del supermercato. Il viaggio subirà un lieve rallentamento, ma via il dente, via il dolore.

Alla ricerca di Nemo on the road

La lampadina, la ruota, il telefono? Sciocchezze.
La miglior invenzione che la mente umana abbia mai coniato è stata il lettore DVD portatile, una vera e propria ancora di salvezza in questo tipo di situazioni.
E’ scorretto imbambolare i propri figli facendogli appiccicare i loro volti d’angelo ad un monitor per buona parte del viaggio, ma forse è meglio sopportare un’ora e mezza di “nuota, nuota, zitta e nuota” che un live action di Godzilla nei sedili posteriori.
A mali estremi…

Lasciate la noia a casa

“Siamo arrivati?”
Nel momento in cui queste due parole usciranno dalla bocca dei vostri pargoli, la vostra vita sarà ufficialmente finita. In questo caso, le possibili soluzioni sono due: mentire o distrarli.
La prima opzione è sempre la meno preferibile, ma a volte la più efficace. Magicamente, 90 chilometri diventeranno 900 metri, e la distanza tra Torino e San Vito lo Capo sarà paragonabile a quella da casa propria al tabaccaio di fiducia.
La seconda, invece, richiede più impegno, ma potrebbe rendere il viaggio più divertente del previsto. Giocate, inventate storie, raccontate aneddoti. La qualità della vacanza ne gioverà, ed i bambini, tra l’impegno di fingere e la fantasia che vola, potrebbero non rendersi conto del tempo che passa.
Beata gioventù.