Le dune che “cantano”, le montagne russe naturali del Qatar

Le chiamano “singing dunes” e, se si resta in silenzio, si può davvero sentire un canto che viene da lontano

Pubblicato: 17 Giugno 2022 11:58

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Ilaria Santi

Giornalista & reporter di viaggio

Giornalista, viaggia fin da quando era bambina e parla correntemente inglese e francese. Curiosa, autonoma e intraprendente, odia la routine e fare la valigia.

Le chiamano “singing dunes”, dune che cantano e se si spengono i motori del 4×4 che porta nel deserto del Qatar, a pochi chilometri dalla capitale Doha e si resta in silenzio si può davvero sentire un canto, che viene da lontano.

Marco Polo nel XIII secolo descrisse questo fenomeno naturale come il segnale degli spiriti maligni del deserto. Ora sappiamo che non è più così, ma non da molto, in verità.

Le “singing dunes”

Solo di recente gli studiosi hanno iniziato a comprendere come si crea il “canto delle dune del deserto”, ma i fisici hanno ancora dei forti dubbi.

In pratica, i granelli di sabbia scivolano all’unisono dalle dune, rotolando l’uno contro l’altro. Ogni scontro tra granelli crea un piccolo sobbalzo. Se milioni di sobbalzi avvengono tutti assieme, nelle giuste condizioni, riescono a creare un suono che può essere udito distintamente anche dall’orecchio umano.

Le dune, a questo punto, agiscono come fossero degli enormi altoparlanti, diffondendo il suono nell’aria anche a chilometri di distanza. I diversi suoni che ogni duna di sabbia produce sono il frutto delle dimensioni dei granelli di sabbia che la formano. Quindi, anche la circonferenza del granello di sabbia del deserto è in grado di determinare la frequenza del suono e il movimento sincronizzato dei granelli è quello che dà vita al canto.

Un fenomeno che ha dell’incredibile e che solo in pochi altri luoghi del mondo è possibile sperimentare, come nella Death Valley dove ci sono le Eureka Dunes.

Il momento migliore per assistere al fenomeno delle “singing dunes” è nelle giornate ventose. Se fate una vacanza nel Qatar, quindi, tenete sotto controllo il meteo e organizzate l’escursione quando c’è vento. Se soffia il vento molto forte, sembrerà di sentire qualcuno fischiare da lontano rendendo l’esperienza ancora più misteriosa.

Un tramonto unico al mondo

Trovarsi tra le dune del deserto all’ora del tramonto è il momento migliore della giornata per visitarlo. Si può osservare la grossa palla di Sole, che da gialla sfuma verso l’arancione e il rosso, scendere lentamente dietro le dune. Uno dei punti migliori dove osservare il tramonto nel deserto del Qatar è nei pressi dell’Inland Sea, Khor Al Adaid, il mare interno, sito Unesco.

Lo si scorge improvvisamente tra le altissime dune del deserto bianco ed è una delle più spettacolari meraviglie naturali del Qatar. Si tratta della riserva naturale più grande del Qatar, formata da una serie di lagune e acquitrini salmastri tra le dune del deserto, uno dei pochi luoghi al mondo dove il mare s’insinua in profondità nel cuore del deserto.

Inaccessibile dalla strada, questo tranquillo specchio d’acqua può essere raggiunto esclusivamente superando le alte dune di sabbia. L’Inland Sea è a ridosso del Golfo Persico e, nelle belle giornate, si riesce persino a scorgere lo skyline di Dubai. Essendo vicino al mare, con un po’ di fortuna si possono avvistare tartarughe, fenicotteri e dugonghi, oltre agli orici arabi e ai cammelli, la classica fauna del deserto.

Montagne russe naturali

Una delle esperienze più incredibili da fare tra le dune del deserto del Qatar è guidare un 4×4 sulle dune, specie nella zona dell’Inland Sea, dove sono altissime e ripidissime. Sconsigliamo di guidare l’auto in autonomia, ma di affidarsi ai driver esperti che organizzano questo tipo di escursioni.

La jeep viaggia sulla cima della duna, in bilico tra uno strapiombo e l’altro, e già lì, è da pelle d’oca. Poi improvvisamente derapa e si piega a 45° (se non di più) e a tutta velocità percorre il lato della duna, con i passeggeri che, cinture allacciate e mani ben ferme sulle maniglie, si lasciano sbalzare e cercano di non sbilanciarsi per non fare capottare l’auto, proprio come avviene quando le montagne russe del luna park s’avvitano.

E, infine, la jeep fa una sosta sulla cima della duna bianca come il latte per preparare il passeggero al brivido che sta per arrivare: l’autista a questo punto punta il cofano dell’auto s’impunta e si lascia scivolare sempre più velocemente attirato dalla forza di gravità: a questo punto la pendenza della duna è di almeno 70°.

Se avete provato il brivido delle montagne russe nei parchi dei divertimenti, tra sbalzi, velocità, pieghe, ripide salite e discese da brivido, le dune del deserto del Qatar regalano lo stesso tipo di sensazione.

C’è anche chi ama fare sandboarding facendosi scivolare con una tavola giù dalla cima delle altissime dune fino a quando non ci si ferma in modo naturale. Sicuramente si viene sballottati meno rispetto all’abitacolo della jeep. Dicono sia molto divertente, ma bisogna tenere conto del fatto che, dopo la discesa, c’è anche la risalita, per tornare al punto di partenza e scivolare di nuovo sille dune. Sotto il sole cocente del deserto non è detto che sia sempre una buona idea. Oppure si può andare nel deserto a dorso di cammello, a bordo di quad, dune buggy o di un All-terrain vehicle (Atv). Qualunque mezzo si decida di usare, un’escursione in questo deserto è un’esperienza unica da fare una volta nella vita.