Il Mulino Bianco degli spot esiste davvero: ecco dov’è

Alla scoperta di uno dei luoghi impressi nell'immaginario collettivo degli italiani. Ve lo ricordate lo spot degli Anni Novanta?

La sua immagine è una delle più iconiche della cultura popolare italiana, come marchio di una delle industrie dolciarie più amate e celebri del Paese. Ma forse quello che non tutti sanno è che il Mulino Bianco esiste davvero è vi ci si può addirittura soggiornare.

Si tratta di un mulino toscano, che si trova nei pressi di Chiusdino (in provincia di Siena). Nel settembre 1990 il marchio di dolciumi Mulino Bianco iniziò la campagna pubblicitaria dedicata alla Famiglia del Mulino, firmata da Armando Testa. Il marchio del Mulino Bianco diventò realtà, identificandosi appunto nel mulino di Chiusdino. «Dal 1990 al 1995 il mulino, assunto alla celebrità come testimonial del Mulino Bianco, ha avuto un breve ma intenso periodo di notorietà ed ha ricevuto numerosi visitatori sia dall’Italia che dall’estero», si legge nel sito de Il Mulino delle Pile che è la location dello spot, oggi un agriturismo. Scopriamo la sua storia.

Costruito all’inizio del XIII secolo dai Monaci dell’Abbazia di Serena, originariamente era utilizzato con lo scopo principale di lavorare il grano, ma anche per la cosiddetta sodatura delle stoffe per la vendita ai mercati: quest’ultimo è un procedimento con cui i tessuti venivano trattati con soda caustica con l’obiettivo finale di renderli più lucidi. Oggi invece ospita un agriturismo, che si chiama Mulino delle Pile (le pile erano i recipienti di pietra che, grazie alla ruota idraulica, battevano sui panni per il trattamento di cui sopra).

Il Mulino delle Pile si trova nel cuore del Parco Naturale della Val di Merse ed è aperto tutto l’anno (inclusi ponti e giorni festivi). Dotato di piscina, offre la possibilità di organizzare banchetti, matrimoni, cerimonie e feste varie. Per chi cerca un’atmosfera più intima c’è invece l’antica cucina, con al centro un grande camino nello stile delle vecchie case di campagna. La torre, che un tempo era il nucleo del Mulino, oggi ospita una biblioteca e diversi giochi da tavola. Da non trascurare anche il ristorante, che ovviamente si chiama La Vecchia Macina.

Un piccolo, non irrilevante dettaglio: oggi il mulino non è più bianco, ma ricoperto in pietra. Poco male, visto che per il resto vi offre la possibilità di trascorrere qualche giorno in uno dei luoghi più noti nell’immaginario collettivo nazionale.