Vivere all’estero: ecco i 20 Paesi dove gli stranieri stanno bene

La classifica stilata dalla HSBC sulle condizioni di vita di chi è emigrato all'estero

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Redazione

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Secondo una classifica stilata dalla HSBC, in base a un sondaggio condotto su 9.000 persone emigrate all’esterobisogna andare a vivere in un Paese dell’Asia.

Uno studio condotto sugli expatin oltre cento Paesi risulta che l’Europa è spaccata in due. Mentre Francia, Spagna, Italia e Gran Bretagna scivolano in fondo alla classifica (in compagnia degli Usa), la Svizzera arriva prima in assoluto e la Germania si posiziona al quarto posto.

La top 10 è dominata da Singapore e Cina (al secondo e terzo posto), ma anche da Thailandia, Taiwan, India e Hong Kong.

1. Svizzera
Prima in classifica
tra i Paesi in cui andare a vivere e ai primi posti di altre classifiche, come quella sulla soddisfazione dell’economia locale e sulle possibilità di fare sport. Quanto alla facilità di fare amicizie, però, la Svizzera è maglia nera e arriva ultima.

2. Singapore
Si posiziona al secondo posto tra i Paesi in cui andare a vivere e tutti gli indicatori sono molto positivi. Tranne uno: il costo dell’educazione per i figli, categoria nella quale Singapore pare essere maglia nera. Nel 2015 la città-Stato ha festeggiato i suoi 50 anni di indipendenza.

3. Cina
Un altro Paese asiatico sul podio, ma potrebbe anche ambire a posizioni più elevate visto che gli indicatori economici lo piazzano addirittura al primo posto. Se la Cina arriva solo terza è a causa delle difficoltà culturali per gli expat: il Paese ha un punteggio bassissimo per quanto riguarda la facilità di adattamento al modo di vivere, alla cultura del lavoro, al cibo e al clima.

4. Germania
Quarta nella classifica della HSBC, ma primo Paese europeo è la Germania della Merkel. Tuttavia è bocciata su tre aspetti: gli expat rimproverano al Paese troppa difficoltà nello stringere amicizie, cibo locale non così buono ma soprattutto vita sociale insoddisfacente. Strano…

5. Bahrein
Quinto in classifica tra i Paesi in cui si vive bene con una sola grossa critica: la lingua è troppo difficile da imparare. Per il resto, lo Stato mediorientale è promosso in tutto.

6. Nuova Zelanda
Arriva sesta e spiazza la vicina Australia che finora era in quasi tutte le classifiche mondiali. Tuttavia ci sono alcune criticità: poche opportunità di viaggiare nel Paese, sistema sanitario appena sufficiente e difficoltà di integrazione sul posto di lavoro.

7. Thailandia
Il Paese del sorriso è settimo in classifica ed è spesso tra i Paesi in cui si vive bene a prezzi bassi. Se anche in questo caso gli expat evidenziano problemi con la lingua a questo si aggiunge un altro disagio: le condizioni ambientali che, malgrado i paesaggi da cartolina, sembrano non essere al massimo.

8. Taiwan
Si piazza ottava, ma le difficoltà principali qui riguardano i figli degli expat: sembra che i bambini non riescano a socializzare molto e che la loro qualità di vita non sia particolarmente elevata.

9. India
Arriva nona e le difficoltà hanno tutte a che fare con i problemi di adattamento. Il Paese ottiene un punteggio molto basso per quanto riguarda l’adeguarsi alla cultura del lavoro, al cibo e al modo di vivere locali. Certo, se si cerca la meditazione e non il lavoro è il numero uno.

10. Hong Kong
Una delle due regioni amministrative speciali della Repubblica popolare cinese insieme a Macao, Hong Kong completa la
top ten dei Paesi in cui andare a vivere. Tuttavia gli occidentali che vivono già là bocciano gli alloggi, i negozi e il rapporto qualitativo tra stile di vita e lavoro.

11. Canada
Questo splendido Paese ricco di storia e di contrasti deve accontentarsi dell’11° posto, ma solo perché, secondo lo studio di HSBC il punteggio della categoria ‘social life’ conta meno di altre. Altrimenti riuscirebbe a scalzare qualche posizione ed entrare nella top 10.

12. Australia
Il Paese-continente è presente nella classifica anche se no nei primi 10 posti per via di due pesanti bocciature che riguardano l’educazione dei figli: secondo gli ‘expat’ i servizi per l’infanzia sono insoddisfacenti ed è difficile insegnare ai bambini nuove lingue.

13. Qatar
Uno dei Paesi emergenti del momento, arriva 13° per alcune difficoltà segnalate: non è semplice integrarsi nella comunità locale e nemmeno adattarsi al clima. Per il primo qualcosa si potrebbe fare, per il secondo invece no, almeno per ora.

14. Oman
Un altro Paese mediorientale anch’esso con due criticità: è complicato praticare sport e adattarsi ai cibi locali.

15. Emirati Arabi Uniti
Un tempo era ai primi posti di tutte le classifiche mondiali, ma dopo la crisi di qualche anno fa è sceso dal piedistallo. Tuttavia sono molti gli stranieri che si sono trasferiti negli Emirati, in particolare a Dubai, per lavorare. Secondo loro è difficile sentirsi: il Paese è maglia nera per la possibilità di stringere amicizie con i locali e non ci si integra per niente.

16. Vietnam
Un Paese splendido, ma bocciato in tema di salute: sono giudicati insoddisfacenti sia i servizi sanitari sia le condizioni ambientali.

17. Russia
Potrebbe posizionarsi meglio se ci fossero più opportunità di viaggiare e un’alimentazione migliore.

18. Giappone
Gli indicatori economici sono tutti molto bassi e per questo motivo così il Paese del Sol Levante finisce quasi alla fine della classifica di HSBC.

19. Malesia
Il Paese non registra nessuna grave bocciatura, ma se finisce penultimo è perché non eccelle quasi in nulla. Eccezion fatta per gli alloggi, premiati con il massimo dei punteggi.

20. Belgio
In coda alla top 20 troviamo il terzo Paese europeo, staccato di molto dai big dei primi posti (Svizzera e Germania) ma anche dal gruppetto dei Paesi con la maglia nera come Francia (23° posto), Spagna (24°), Italia (31°) e Gran Bretagna (33°). Come la Malesia, il Belgio non presenta grandi eccellenze e si piazza nella media tranne in alcuni fattori, come l’alimentazione e la difficoltà di integrarsi sul lavoro. Per la cronaca, gli Stati Uniti si posizionano 30esimi.