Le regole aggiornate per gli italiani che rientrano dall’estero

Tutto quello che c'è da sapere se si rientra in Italia dall'estero: la guida completa

Con il Dpcm in vigore dal 16 gennaio 2021 sono state aggiornate le regole da seguire quando si rientra in Italia dall’estero, norme valide fino al 5 marzo 2021. Tuttavia, c’è molta confusione al riguardo. Per questo motivo abbiamo deciso di fare chiarezza e di provare a rendere tutto più semplice, al fine di aiutare coloro che avranno necessità di rientrare in Italia entro le date suddette.

Tampone entro 48 ore

Innanzi tutto, secondo il decreto è obbligatorio presentare alla compagnia aerea con cui si viaggia all’atto dell’imbarco, e a chiunque sia deputato a effettuare i controlli, un’attestazione di essersi sottoposti, nelle 48 ore antecedenti all’ingresso nel territorio nazionale, a un test molecolare o antigenico, effettuato per mezzo di tampone e con, chiaramente, risultato negativo. Regola che va applicata ogni qualvolta si rientri in Italia da qualsiasi Pese estero (ad eccezione dei Paesi che si trovano nell’elenco A ed elenco B: San Marino, Città del Vaticano, Stati e territori a basso rischio epidemiologico, che verranno individuati con apposita Ordinanza, tra quelli menzionati nell’elenco C. Tuttavia, al momento attuale nessuno Stato è in questo elenco).

Una regola importantissima da seguire poiché, in caso di mancata presentazione dell’attestazione relativa al test, si è sottoposti obbligatoriamente a isolamento fiduciario e a sorveglianza sanitaria.

Elenco C ed elenco D

Il provvedimento sottolinea che tutte le persone che hanno soggiornato o transitato, nei quattordici giorni antecedenti all’ingresso in Italia, in Stati o territori che fanno parte dell’elenco C: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca – incluse isole Faer Oer e Groenlandia – Estonia, Finlandia, Francia -inclusi Guadalupa, Martinica, Guyana, Riunione, Mayotte ed esclusi altri territori situati al di fuori del continente europeo-, Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi -esclusi territori situati al di fuori del continente europeo-, Polonia, Portogallo -incluse Azzorre e Madeira-, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna -inclusi territori nel continente africano-, Svezia, Ungheria, Islanda, Norvegia, Liechtenstein, Svizzera, Andorra, Principato di Monaco; e della lista D: Australia, Giappone, Nuova Zelanda, Repubblica di Corea, Ruanda, Singapore, Thailandia, “anche se asintomatiche, sono obbligate a comunicare immediatamente il proprio ingresso nel territorio nazionale al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente per territorio“, oltre a dover compilare un’autodichiarazione.

Quando è prevista la quarantena

La quarantena è prevista, a prescindere dalla presenza o meno di sintomi, per i viaggiatori che hanno soggiornato o transitato, nei quattordici giorni antecedenti all’ingresso in Italia, in Stati compresi nell’elenco D.

In questi casi, inoltre, anche se asintomatici, il percorso dal luogo di ingresso nel territorio nazionale o dal luogo di sbarco in Italia, fino alla propria abitazione o dimora dove sarà svolto il periodo di sorveglianza sanitaria e isolamento fiduciario, dovrà essere effettuato esclusivamente con un mezzo privato. Tali viaggiatori saranno sottoposti a sorveglianza sanitaria e a isolamento fiduciario per un periodo di quattordici giorni presso l’abitazione o la dimora indicata una volta superati i confini nazionali.

Elenco E

Gli Stati e i Territori non espressamente menzionati in altri elenchi fanno parte della lista E. In questi casi gli spostamenti da/per il resto del mondo sono consentiti solo in presenza di precise motivazioni, quali: lavoro, motivi di salute o di studio, assoluta urgenza, rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. Non sono quindi permessi spostamenti per turismo.

Tuttavia, il rientro e/o ingresso in Italia è sempre consentito ai cittadini italiani/UE/Schengen e loro familiari, nonché ai titolari dello status di soggiornanti di lungo periodo e loro familiari. L’Ultimo Dpcm, inoltre, conferma anche la possibilità di ingresso nel nostro territorio, dai Paesi dell’elenco E, per le persone che hanno una relazione affettiva comprovata e stabile (anche se non conviventi) con cittadini italiani/UE/Schengen o con persone fisiche che siano legalmente residenti in Italia (soggiornanti di lungo periodo), che debbano raggiungere l’abitazione/domicilio/residenza del partner.

Anche in queste circostanze all’ingresso/rientro in Italia è necessario compilare un’autodichiarazione nella quale si deve indicare la motivazione che consente l’ingresso. Autodichiarazione che va mostrata a chiunque sia preposto a effettuare i controlli. Inoltre, si può raggiungere la propria destinazione finale solo con mezzo privato e sarà obbligatorio sottoporsi a isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria per 14 giorni.

Rientri dal Regno Unito

Situazioni particolari, invece, sono quelle relative a chi rientra in Italia dal Regno Unito e dal Brasile. Delle regole aggiornate per il rientro nel Belpaese dalla Gran Bretagna ve ne avevamo già parlato. Tuttavia, quello che c’è da sapere in sintesi è che si può entrare/rientrare in Italia dal Regno Unito -esclusi le isole del Canale, Isola di Man, Gibilterra e basi britanniche nell’isola di Cipro e i territori situati al di fuori del continente europeo per i quali il Regno ha la responsabilità delle relazioni internazionali, a cui si applica il normale regime previsto per i Paesi in Elenco E- solo se residenti nello Stivale da prima del 23 dicembre 2020 o se si è in condizione di assoluta necessità. Inoltre, vige l’obbligo di doppio tampone negativo (prima della partenza e all’arrivo in Italia) e di isolamento fiduciario.

Rientri dal Brasile

Per quanto riguarda il Brasile, che attualmente fa parte dell’elenco E, il Ministro della Salute, con Ordinanza 16 gennaio 2021 (in vigore fino almeno al 31 gennaio 2021) ha disposto la sospensione del traffico aereo e il divieto di ingresso in Italia per tutti coloro che provengono dal Paese del Sud America o che vi abbiano soggiornato/transitato nei 14 giorni precedenti il tentativo di ingresso in Italia.

I connazionali che, trovandosi in Brasile, abbiano bisogno di assistenza, possono rivolgersi all’Ambasciata d’Italia a Brasilia e ai Consolati italiani competenti. Infine, le persone che si trovano nel territorio nazionale italiano e che nei 14 giorni antecedenti all’Ordinanza del 16 gennaio hanno soggiornato o transitato in Brasile, anche se asintomatiche, sono obbligate a comunicare immediatamente l’avvenuto ingresso in territorio italiano al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente e sottoporsi a test molecolare o antigenico per mezzo di tampone.

Vi ricordiamo, poi, che gli elenchi suddetti possono essere modificati con apposita Ordinanza adottata dal Ministro della Salute, di concerto con il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Per ulteriori approfondimenti e informazioni più dettagliate vi rimandiamo al sito della Farnesina Viaggiare Sicuri.