Sulle orme di Garibaldi: il “Guardian” omaggia l’Italia

Dalla città di Arezzo al mare Adriatico, seguendo le orme del grande Garibaldi: ecco l'omaggio del Guardian

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Redazione

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È un’Italia bellissima, quella che Giuseppe Garibaldi ha potuto ammirare con i suoi stessi occhi, attraversandola da nord a sud con i suoi seguaci: e una delle tappe più affascinanti del suo percorso è quella che il Guardian ha voluto ora omaggiare, portandoci alla scoperta di alcuni luoghi idilliaci nella lunga camminata da Arezzo alla costa adriatica.

La splendida cittadina toscana, scrigno di incredibili opere d’arte e di architetture sublimi, è la prima meta di un viaggio di inenarrabile bellezza, che si addentra nel cuore dell’Italia per poi puntare verso il mare, in un tortuoso percorso che Garibaldi ha affrontato sul finire di luglio 1849, dopo aver conquistato Roma. La sua è stata un’avventura incredibile, le cui difficoltà si riflettono proprio nella scelta dei luoghi da toccare lungo il suo cammino: lasciatosi alle spalle quella che in futuro sarebbe diventata la capitale del Regno d’Italia di lì a poco pronto a nascere, il nostro eroe risorgimentale ha dovuto far fronte a ben cinque eserciti austriaci, procedendo dunque in maniera irregolare sul territorio.

È così che oggi, seguendo le sue orme, possiamo rivivere un momento fondamentale della storia del nostro Paese, godendo al contempo delle meraviglie che caratterizzano il territorio. Dopo aver passeggiato nel centro storico di Arezzo (e aver fatto il pieno delle sue bellezze), il percorso si inerpica tra le colline rigogliose che sovrastano la città, conducendoci verso il confine con l’Umbria. Una delle prime tappe del nostro viaggio è Citerna, piccolo borgo immerso nel verde che ha accolto Garibaldi e i suoi uomini in fuga dalle colonne austriache in avvicinamento.

Attraversando le campagne lussureggianti dell’Umbria e l’ampia valle del Tevere, ci dirigiamo pian piano verso San Giustino, piccolo paesino adagiato all’ombra delle montagne, affrontando il valico di Bocca Trabaria. Proprio qui troviamo testimonianza del passaggio di Garibaldi e dei suoi seguaci, in una lapide commemorativa di recente restaurata. E ancora, ci spingiamo più avanti, varcando il confine tra Umbria e Marche sino ad arrivare al borgo di Mercatello sul Metauro e a quello di Sant’Angelo in Vado, che il Guardian ha descritto con dovizia di particolari nelle sue bellezze paesaggistiche e nei suoi sapori tradizionali.

È a questo punto che, dopo un’aspra battaglia, Garibaldi ha cambiato i suoi progetti abbandonando l’idea di recarsi a Urbino e spingendosi invece verso Macerata Feltria, cercando un luogo da cui attraversare l’Appennino. Tuttavia, anche l’immensità dei panorami stupefacenti che oggi possiamo ammirare nei dintorni di questo paesino ha regalato brutte sorprese al nostro eroe, che infine è riuscito a trovare rifugio a San Marino. Finalmente vediamo il mare, enorme distesa azzurra che brilla sotto i raggi del sole, e possiamo solo immaginare come il cuore dei soldati abbia preso a battere più veloce di fronte a questa vista.

Un viaggio incantevole, che ci ha condotti da Arezzo sino alle coste dell’Adriatico, e che possiamo proseguire continuando sulle orme di Garibaldi sino a Venezia, tappa ultima che egli ha raggiunto a bordo di un peschereccio, costeggiando il litorale dell’Emilia Romagna. Ma per questa volta il nostro percorso termina qui: un’avventura che ci ha lasciati a bocca aperta e con il cuore pieno di gioia.