La pandemia ha determinato un cambiamento importante nei comportamenti e nelle scelte dei viaggiatori, sempre più orientati verso l’utilizzo degli strumenti digitali e verso soluzioni di viaggio maggiormente attente alla sostenibilità. Tuttavia, pur dichiarando di preferire la scelta di strutture green, due italiani su tre non sono disposti a spendere di più. È quanto emerso dal Rapporto 2022 sulla Sostenibilità Digitale nel Turismo, che rivela quali siano le percezioni e le aspettative dei viaggiatori del Belpaese rispetto alla relazione tra sostenibilità e tecnologie digitali.
Sostenibilità e turismo: cosa pensano gli italiani
La ricerca, condotta dalla Fondazione per la Sostenibilità Digitale, ha rilevato che il 30% degli italiani ritiene che le tecnologie digitali non siano utili nel contrastare il fenomeno del sovraffollamento turistico. Dato che riflette una scarsa consapevolezza da parte degli italiani rispetto al ruolo potenziale del digitale nell’ambito del turismo. Inoltre, il 25% della popolazione (quindi un quarto) ritiene che l’uso delle tecnologie digitali non abbia migliorato la propria esperienza in questo settore. Scendiamo invece al 16% per i cosiddetti ‘Sostenibili Digitali’, ossia coloro che hanno atteggiamenti e comportamenti sostenibili ed usano gli strumenti digitali, che rappresentano il 26% dei nostri connazionali.
C’è poi il 79% degli italiani che ritiene che le applicazioni di prenotazione online di alberghi e ristoranti consentano di scoprire destinazioni alternative, al di fuori di quelle ordinarie, supportando così gli operatori più piccoli. Allo stesso tempo, però, il 68% degli intervistati crede che queste stesse applicazioni concentrino l’attenzione dei turisti sui luoghi più popolari, favorendo gli operatori più grandi.
Il dato più spiazzante, però, è quel 73% di italiani che, pur dichiarando di preferire la scelta di strutture green, non è disposto a spendere di più per usufruirne. Il risultato evidenzia che, malgrado molti dichiarino di dare grande importanza alla sostenibilità, l’aumento delle sensibilità rispetto alle tematiche ambientali da parte dei consumatori non va ancora di pari passo con le scelte economiche. A tali convinzioni, infatti, non corrisponde un reale impatto sui comportamenti anche quando si parla di turismo, soprattutto quando tali scelte gravano sul portafoglio (qui vi spieghiamo come fare viaggi sostenibili spendendo poco).
Le applicazioni preferite dagli italiani per le scelte green
Se più della metà degli italiani utilizza strumenti di prenotazione online di alberghi o altre strutture ricettive, solo il 26% sceglie applicazioni che danno importanza alla sostenibilità delle strutture, con un 8% che dichiara di farne un uso regolare, rispetto ad un 27% di utenti abituali delle applicazioni tradizionali. Per i ‘Sostenibili Digitali’ la percentuale di utenti attivi sale al 42%, mentre scende al 12% per gli ‘Insostenibili Analogici’, ossia coloro che hanno atteggiamenti e comportamenti non orientati alla sostenibilità, e non usano strumenti digitali.
Inoltre, a determinare i comportamenti di sostenibilità contribuisce più la competenza digitale che non il proprio orientamento verso la sostenibilità. Anche nell’uso di app o siti di monitoraggio della sicurezza sociale dei Paesi che si visitano, le competenze digitali influiscono molto sul livello d’utilizzo di queste soluzioni. Le percentuali salgono per i Sostenibili Digitali (11%), mentre scendono notevolmente per Insostenibili e Sostenibili Analogici, che le usano con regolarità rispettivamente per il 2% e 1%.
Dal rapporto sono anche emerse differenze significative sulla prenotazione delle strutture green rispetto al titolo di studio e all’età. Chi ha un titolo di studio elevato è disposto a spendere di più (60%) rispetto a chi ne ha uno basso. A preferire soluzioni più economiche sono soprattutto le persone tra i 45 e i 64 anni (76%) rispetto a quelle tra i 18 e i 44 (70%).
Infine, per quanto riguarda le applicazioni di prenotazione online di musei, a fronte di un terzo dei cittadini (31%) che utilizza questi strumenti, le percentuali scendono dal 49% dei Sostenibili Digitali al 17% degli Insostenibili Analogici.