I nuovi strumenti che cambieranno per sempre i viaggi

L'arrivo della pandemia ha costretto il comparto turistico a rivedere le necessità a tal punto da non poter più fare a meno di alcuni strumenti tecnologici: quali sono e perché

Foto di Serena Proietti Colonna

Serena Proietti Colonna

Travel blogger

PhD in Psicologia Cognitiva, Travel Blogger, Coordinatrice di Viaggio e Redattrice Web di turismo, una vita fatta di viaggi, scrittura e persone

La pandemia ci ha messo di fronte a nuove necessità: il turismo non solo deve ripartire, ma ha bisogno di rinnovarsi. Del resto, già da un po’ di mesi a questa parte, non possiamo più fare a meno di spostarci attraverso l’uso di QR code, ma soprattutto abbiamo bisogno di flessibilità e sicurezza, a tal punto che alcuni dei nuovi strumenti introdotti cambieranno i viaggi per sempre.

Ma questa non è una vera e propria novità. Già da prima dell’arrivo del Covid-19, in Italia e nel mondo, erano cresciute in modo notevole le vendite e l’acquisto di “esperienze” sempre più personalizzate, e il digitale si è certamente dimostrato l’ambiente che, più di ogni altro, ha rivoluzionato la personalizzazione nel settore turistico.

Il ruolo della realtà aumentata nel turismo

Se è vero che il viaggiatore predilige sempre di più un certo operatore o una determinata destinazione, diventa automatico il sostegno della tecnologia per far sì che questo accada. A venire in aiuto a questa nuova esigenza è la realtà aumentata, che si propone come comunicazione immersiva con un peso rilevante nella fase della scelta. Del resto, quando la pandemia ci ha costretti a non viaggiare più, musei e destinazioni turistiche si sono rivolte alla realtà aumentata e a quella virtuale per creare mostre ed esperienze da vivere online.

Non è un caso che le applicazioni della realtà aumentata siano molteplici e, soprattutto, che spaziano lungo tutta la filiera turistica ed il percorso esperienziale del viaggiatore.

Sfruttando questa tecnologia si può davvero migliorare l’esperienza di ognuno di noi, grazie a una maggiore facilità nell’organizzazione del soggiorno, e anche con un pizzico di originalità. Senza dimenticare che moltissime aziende del settore possono avere la possibilità di valorizzare la propria offerta.

Basti pensare a una semplice passeggiata per le vie di una delle tante favolose città d’arte europee, con in mano un’applicazione utilizzabile tramite il proprio smartphone. In sostanza, saremo in grado di vedere improvvisamente i grattacieli tramutarsi in palazzi antichi, sovrapposti alla realtà nello schermo del telefono. Oppure le escursioni in montagna, dove lo schermo dello smartphone potrebbe mostrarci in tempo reale un tag sopra le cime innevate che ci circondano, fornendoci un ritratto dettagliato di quello che ci accingiamo a visitare, ma anche l’eventuale presenza di aree di ristoro.

Strumenti per la gestione dei flussi

Prima della pandemia, molte delle destinazioni più popolari del globo tendevano ad essere sempre più gremite di turisti a tal punto da far scattare il cosiddetto overtourism, le cui conseguenze sono drammatiche: distruzione degli ecosistemi naturali, aumento dei rifiuti, fuga e malessere dei residenti, e molto altro ancora.

È diventato necessario, quindi, passare da un turismo di massa a un turismo di qualità. Il tutto anche grazie alla tecnologia. Un esempio a tal proposito che abbiamo in Italia è la spettacolare città di Venezia che ha deciso di tracciare i visitatori utilizzando telecamere progettate per catturare i criminali. L’obiettivo di tutto questo è mantenere il numero di turisti a livelli gestibili, grazie anche alla proposta del sindaco di aggiungere varchi elettronici ai principali punti di ingresso che potranno essere chiusi nel caso in cui la città diventasse sovraffollata.

Infatti, un apposito sistema di tracciamento a sensori, sarà in grado di inviare ed elaborare i dati raccolti dai telefoni cellulari per fornire informazioni sui flussi di spostamento, la provenienza e la durata della permanenza in città. Il tutto nell’assoluto rispetto della privacy di ognuno di noi.

Lampade sterilizzanti UV-C

Ormai non è più una novità: le lampade a raggi UV-C sono efficaci contro la diffusione del Coronavirus. In hotelristoranti, aerei e attività aperte al pubblico, le lampade UV-C sono una soluzione particolarmente vantaggiosa, anche dal punto di vista economico.

Come dichiarato dall’Istituto Superiore di Sanità, le radiazioni UV-C hanno la capacità di modificare il DNA o l’RNA dei microorganismi, e sono in grado di inattivarli.

E il motivo per cui anche nel turismo non se ne potrà più fare a meno è che, se installate e utilizzate correttamente, le lampade UV-C possono uccidere quasi tutti i tipi di batteri e germi. Anche i virus dell’influenza stagionale potrebbero essere eliminati prima che si diffondano, rendendo l’esperienza di viaggio certamente più sicura.

Ma non solo, una lampada portatile del genere potrebbe essere utile anche al singolo turista durante il proprio viaggio. Un alleato nella sanificazione degli oggetti esposti a potenziali contaminazioni di germi e batteri. Un esempio è il posto in aereo, che la lampada potrebbe rendere perfettamente disinfettato per tutta la durata del viaggio.

I QR Code nel turismo

Abbiamo tutti ormai familiarizzato con il QR Code, quel codice a barre bidimensionale (o 2D) composto da moduli neri disposti all’interno di uno schema bianco di forma quadrata, impiegato generalmente per memorizzare informazioni destinate a essere lette tramite uno smartphone.

Un sistema che, nei fatti, “ha salvato” il mercato turistico. In fondo, questi strumenti possono creare una soluzione senza contatto. Ciò significa che aggiungendo un QR Code a una stampa o a uno schermo fisico, tutti possono accedere alle informazioni a distanza semplicemente scannerizzandole dal proprio telefono. Un esempio fruibile per tutti è il menù dei ristoranti, accessibile tramite QR code dall’avvento della pandemia.

Senza dimenticare che, ormai, solo grazie ai QR code è possibile entrare per turismo in alcuni Paesi del mondo, condizione che permette di mantenere sotto controllo la diffusione del Covid-19.

Il ruolo chiave della sostenibilità

Ma a prescindere da tutto, quello che rimane fondamentale per il turismo è diventare il più possibile sostenibile. Un tipo di viaggio che, secondo l’Organizzazione mondiale del turismo (UNWTO), può essere definito come quel turismo “che tiene pienamente conto degli impatti economici, sociali, ambientali attuali e futuri, rispondendo alle esigenze dei visitatori, dell’industria, dell’ambiente e delle comunità ospitanti”.

Tutto ciò, a livello tecnologico, è possibile farlo non solo con gli strumenti appena citati, ma anche con dispositivi digitali che consentano di valorizzare ancora di più il patrimonio culturale locale. Per esempio, attraverso i social media, i CRM (i sistemi per la gestione delle relazioni con i clienti) e gli altri canali di digital marketing utili a comunicare gli eventi e le iniziative future.

Ma non solo, fondamentali per un turismo responsabile sono anche la mobilità e i trasporti. Le aziende del settore, infatti, possono introdurre sistemi di mobilità alternativa e sostenibile come monopattini, scooter, auto elettriche e biciclette.

Un ruolo chiave lo avranno anche il 5G e la diffusione generale della rete, attraverso cui utilizzare mappe digitali al posto di quelle cartacee, noleggiare scooter e biciclette tramite smartphone, trovare con facilità le regole per la raccolta differenziata del comune in cui si alloggia, prenotare una cena, così come scoprire musei, attrazioni e nuovi posti da visitare.

Sarà necessario e imprescindibile, quindi, rendere l’esperienza di viaggio davvero sostenibile, senza rinunciare al piacere, all’emozione e al divertimento attraverso, per esempio, servizi che prevedano escursioni con mezzi elettrici, delle strutture alberghiere che puntino sull’efficientamento energetico e che impieghino la tecnologia per ridurre il proprio impatto ambientale.

In sostanza, il futuro dell’industria turistica è la sostenibilità.