Recanati: un resort minaccia l’ermo colle di Giacomo Leopardi

Se il poeta lo sapesse si rivolterebbe nella tomba

Chissà se Giacomo Leopardi sarebbe stato ancora ispirato sul colle dell’Infinito e se sarebbe stato d’accordo che su quell’ermo colle a lui tanto caro sorgesse un resort? Ops, scusate, una country house, così viene definita la costruzione che il Consiglio di Stato ha deciso di far realizzare proprio lì, sulle alture di Recanati, cittadina delle Marche in provincia di Macerata.

Il progetto modificherà lo stato di uno dei luoghi più suggestivi d’Italia (GUARDA LA MAPPA). Lì da molti anni c’è un’antica casa colonica di mattoni. La proprietaria di un bed & breakfast nel centro di Recanati evidentemente si è innamorata di quei “sovrumani silenzi e profondissima quiete” e ha deciso di restaurare la vecchia casa trasformandola in struttura turistica, un bed and breakfast con tre camere e ombrelloni per ripararsi dal sole estivo.

Il colle dell’Infinito si trova sulla sommità del Monte Tabor (omonimo della celebre montagna che si trova in Galilea) da cui si domina un panorama vastissimo verso le montagne e che ispirò l’omonima poesia composta dal poeta a soli 21 anni. All’interno del parco troviamo il Centro Mondiale della Poesia e della Cultura, sede di convegni, seminari, conferenze e manifestazioni culturali.

Tanti sono i luoghi leopardiani a Recanati. A partire da Palazzo Leopardi, la casa natale del poeta. Tutt’oggi il palazzo è abitato dai discendenti ed è aperto al pubblico. L’ambiente più suggestivo è senza dubbio la biblioteca che custodisce oltre 20.000 volumi, tra cui incunaboli e antichi volumi raccolti dal padre del poeta.

Tra i luoghi leopardiani più evocativi vale la pena passeggiare nella Piazzetta del Sabato del Villaggio sulla quale si affaccia Palazzo Leopardi. Lì si trova anche la casa di Silvia (“Silvia, rimembri ancora quel tempo della tua vita mortale, quando beltà splendea”) e la Chiesa di Santa Maria in Montemorello dove fu battezzato Giacomo Leopardi.

La torre del Passero Solitario è nel cortile del chiostro di Sant’Agostino. Fu resa celebre dalla poesia Il passero solitario (“D’in su la vetta della torre antica, Passero solitario, alla campagna Cantando vai finché non more il giorno”).