Linate, come cambia l’aeroporto più digitale d’Italia

Tecnologie touchless, Tac per i bagagli, riconoscimento facciale: lo scalo milanese si adegua alle nuove esigenze anti Covid

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Ilaria Santi

Giornalista & Travel Expert

Giornalista, viaggia fin da quando era bambina e parla correntemente inglese e francese. Curiosa, autonoma e intraprendente, odia la routine e fare la valigia.

Tecnologie touchless, Tac per i bagagli, face boarding (riconoscimento facciale): l’aeroporto di Milano Linate si adegua alle nuove esigenze anti Covid implementando sistemi high tech e digitali che miglioreranno i viaggi di milioni di passeggeri. Con questi sistemi, dall’arrivo in aeroporto all’accesso al Gate d’imbarco si impiegheranno solo 15 minuti.

Già nel 2019 Linate, secondo scalo cittadino e terzo della Lombardia, era stato rivoluzionato ed era rimasto chiuso per tre mesi per ammodernamento. Da allora, i lavori di restyling in realtà non si sono mai fermati. Neppure mentre i passeggeri andavano e venivano.

In quei 90 giorni di chiusura, l’aeroporto aveva rifatto il mantello della pista di decollo e di atterraggio e di quella di rullaggio, un intervento obbligatorio che tutti gli scali devono compiere ogni 15/20 anni. Ma non si è limitato a ciò. Ne hanno approfittato per dare un nuovo volto all’intera aerostazione e per dotarlo di nuovi e innovativi sistemi tecnologici e digitali. E di nuovi ne stanno ancora installando.

Face boarding

Un totem posizionato davanti ai check-in farà lo screening facciale del passeggero, il cossiddetto “face boarding”, che, da quel momento in poi, non dovrà più esibire alcun documento d’identità e neppure la carta d’imbarco, né cartacea né digitale. Bisognerà una volta sola scannerizzare il proprio passaporto (è sempre meglio viaggiare con questo documento anziché con la semplice carta d’identità) e digitare i dati del proprio volo (dopodiché disinfettarsi le dita) e tutto verrà registrato per le fasi successive della procedura d’imbarco. Basterà passare davanti alle telecamere al check-in, al controllo bagagli, al Gate e a tutti i check point senza doversi ogni volta fermare. Così si risparmierà molto tempo. I viaggiatori possono scegliere liberamente se utilizzare o meno il nuovo sistema e avranno sempre la possibilità di effettuare i controlli in modo tradizionale.

Tac ai bagagli

Al controllo bagagli una EDS-CB non farà più una semplice scansione ai raggi X delle valige ma una vera e propria Tac. La macchina sarà in grado quindi di andare in profondità del contenuto del bagaglio grazie alle immagini 3D ad alta risoluzione e di scovare qualsiasi oggetto sospetto. Non sarà così più necessario estrarre i liquidi, le creme, i computer o i tablet come viene richiesto oggi nella maggior parte degli aeroporti. Questa procedura eviterà l’utilizzo delle vaschette dove alloggiare borse, giacche, pc e gli stessi trolley o zaini, contenitori che, tra l’altro, dopo ogni utilizzo, vengono sanificate con lampade germicide Uvc (“Ultraviolet germicidal irradiation”, un metodo di sterilizzazione che impiega la luce ultravioletta in grado di modificare il Dna dei microorganismi e quindi di impedire loro di riprodursi e di essere dannosi. Anche questa procedura velocizzata migliorerà l’esperienza d’imbarco. Linate è il primo aeroporto d’Italia a dotarsi di questa tecnologia e il primo in Europa ad effettuare la totalità dei controlli dei bagagli a mano con le macchine Tac.

Poltrone in rame nella sale d’attesa

Sempre in ottica anti-Covid, la SEA, la società che gestisce gli scali milanesi, sta realizzando un progetto pilota in collaborazione con KME per utilizzare prodotti saCup, una linea di rivestimenti antivirali in rame, noto per le sue proprietà antivirali e antibatteriche. Secondo l’Istituto di Virologia dell’Università di Pisa in 60 minuti la carica virale del virus Sars Cov-2 viene neutralizzata al 100% e in soli dieci minuti viene già abbattuta del 90%. Tutte le superfici a maggior contatto dei passeggeri, dai corrimano alle maniglie dei carrelli porta bagagli, dalle poltrone nelle sale d’attesa ai sostegni a bordo dei Cobus, saranno dunque rivestiti in rame.

Il city airport di Milano diventa così lo scalo più high tech d’Italia. Dal momento in cui si varcano le porte scorrevoli dell’aeroporto a quando si raggiunge l’area dei Gate si impiegano pochi minuti, specie se si viaggia con il solo bagaglio a mano e si sarà un minimo tecnologici. E, nonostante il traffico ridotto degli ultimi mesi (a settembre sono stati solo 248.840 i passeggeri contro i 678.290 di Malpensa che però registra il -78,8% rispetto a settembre 2019, quando Linate era ancora chiuso per i lavori della pista), la speranza è che l’introduzione delle nuove procedure che garantiscono meno contatti possibili induca i passeggeri – per ora gli italiani e quei pochi europei, ma più avanti tutti – a volare con più serenità e a viaggiare di più.