Finalmente si potrà ‘visitare’ l’itinerario sommerso di un famoso relitto

Il prossimo anno sarà possibile scoprire con i propri occhi l'itinerario sottomarino di uno dei monumenti d'Italia

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Redazione

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Giugno 2023: una data da segnare sul calendario per tutti gli amanti della storia e dell’archeologia. Sarà questo, infatti, il mese in cui sarà possibile ripercorrere l’itinerario sommerso di uno tra i relitti più famosi d’Italia.

Si tratta del “Relitto del Lombardo“, il piroscafo che, insieme al Piemonte, scortò Garibaldi e i Mille nella celebre spedizione per l’Unità d’Italia, naufragato dopo qualche anno al largo delle Isole Tremiti, in Puglia.

L’annuncio è arrivato durante la XXIV Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico con le parole di Barbara Davidde, Soprintendente Nazionale per il Patrimonio Culturale Subacqueo nel corso della seconda Conferenza mediterranea sul turismo archeologico subacqueo.

La Soprintendenza Nazionale per il patrimonio culturale subacqueo del MiC – ha raccontato – sta portando avanti il percorso di realizzazione del progetto Amphitrite volto a creare itinerari subacquei all’interno di cinque Aree marine protette italiane: quella delle Isole Tremiti in Puglia, le Cinque Terre e Portofino in Liguria, Baia in Campania, Crotone in Calabria, Capo Testa, Punta Falcone in Sardegna. Alcuni di questi itinerari saranno dotati di una rete di nodi sensori che, grazie all’Internet Underwater Things, permetterà la visita dei siti con dei tablet che hanno al loro interno la realtà aumentata e la ricostruzione di come doveva essere in antico il sito sommerso. Questo tipo di visita esiste già nel Parco di Baia e sarà realizzato nelle Isole Tremiti sicuramente sul relitto del Lombardo e forse anche sul Relitto delle Tre Senghe per il quale stiamo terminando gli studi propedeutici”.

Il Lombardo, uno dei piroscafi dei Mille

La storia del Lombardo, il cui itinerario sarà presto visitabile grazie alla realtà aumentata, ha inizio nel 1841, costruito a Venezia e immatricolato a Livorno. Fu poi acquistato dalla compagnia Rubattino nel 1864 e utilizzato, durante il Regno di Sardegna, per il trasporto delle truppe nel corso della Guerra di Crimea.

La notte tra il 5 e il 6 maggio 1860, al porto di Genova, alcuni garibaldini guidati da Nino Bixio s’impadronirono del piroscafo (e anche del Piemonte) per dare il via alla storica “Spedizione dei Mille“. Arrivati a Marsala, l’11 maggio 1860, il Lombardo si arenò e venne colpito dai colpi di cannone delle truppe borboniche: semiaffondato, fu poi recuperato dal Porto di Marsala nel luglio dello stesso anno e traghettato fino all’Arsenale di Palermo per essere rimesso a nuovo e iscritto alla marina dittatoriale siciliana.

In ottobre, Garibaldi decretò che sia il Lombardo che il Piemonte dovessero essere preservati come memoria della spedizione per l’Unità d’Italia ma ciò non avvenne: il Lombardo, infatti, entrò a far parte della Regia Marina dove trovò la sua fine, la notte tra il 12 e il 13 marzo 1864, naufragando nelle vicinanze dell’Isola di San Domino mentre trasportava alcuni detenuti alle Isole Tremiti.

Il relitto oggi, una nuova vita

Nelle acque nei pressi dell’isola il piroscafo è rimasto, solitario, per quasi mezzo secolo fino a quando, nel 2005, le operazioni della Soprintendenza ai Beni Archeologici e del gruppo di sommozzatori dei Carabinieri lo hanno riportato alla luce.

Anni prima, inoltre, lo storico Pietro Faggioli ne aveva individuato l’area del naufragio: tra Punta del Vapore e Cala degli Inglesi. Ora non resta che attendere il fondamentale contributo dell’Internet Underwater Things per conoscere sempre meglio uno dei monumenti della storia italiana.