Nel 2022 l’Italia tornerà ai livelli pre-Covid nel turismo

Sembra essere il 2022 l'anno chiave dell'Italia per ritornare ai livelli pre-pandemia nel settore turistico: svelato come mai e perché ne sono tutti davvero convinti

Il comparto turistico, a causa della pandemia, ha vissuto la peggiore delle crisi di sempre. Ma grazie al progredire della campagna vaccinale sembra, finalmente, intravedersi una luce in fondo al tunnel, o almeno questa è la previsione dell’ Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE).

Nel 2022 l’Italia tornerà ai livelli pre Covid”, è questo Il pronostico, piuttosto ottimista, è di Armando Peres, vice presidente del Comitato Turismo dell’OCSE.

A far arrivare a queste conclusioni (e anche a ben sperare) sono i numeri dell’ultimo trimestre. “Nei mesi di agosto, settembre e ottobre il settore turistico italiano è andato molto bene – come riportato da tgcom24 -. “Stimiamo di chiudere l’anno con il 30-35% in meno rispetto al 2019, con dei numeri in grande recupero rispetto all’anno passato”.

Siamo ottimisti – ha continuato – e come OCSE crediamo che il 2022 si chiuderà, per il turismo, più o meno agli stessi livelli del 2019”.

Nei giorni scorsi un altro personaggio di primo piano dell’industria dei viaggi aveva manifestato lo stesso ottimismo riguardo al trasporto aereo. Intervenendo all’Annual General Meeting Iata, il ceo di EmiratesTim Clark, ha azzardato: “In poco più di 12 mesi si tornerà alla normalità“.

Come riportato da La Repubblica, la stessa previsione è stata fatta prima dell’estate anche da Aldo Werdin, amministratore delegato e general manager dell’Hotel Excelsior di Rapallo. “La ripresa inizia a esserci e inizia pure a farsi sentire — sostiene Werdin — ma sarà molto lenta, dovremo avere moltissima pazienza e soprattutto non dovremo mai abbassare la guardia rispetto alle misure che ci sono state imposte per il contrasto all’emergenza sanitaria. Noi contiamo in autunno di scongiurare una nuova ondata e contiamo poi, dalla primavera del 2022, di ricominciare a pieno regime“.

Quasi della stessa opinione anche Marco Fortis, Direttore della Fondazione Edison e docente di Economia industriale all’Università Cattolica di Milano che, come riportato da Il Sussidiario, vede due possibili ostacoli alla ripresa dell’economia e del turismo italiani, rappresentati dal rischio di nuove ondate pandemiche e dalla possibili difficoltà di approvvigionamento per gli esercenti, che potrebbero essere causate dalla scarsità di beni – e causare così nuove inflazioni.

Ciò nonostante, le prospettive sono positive: nel medio-lungo periodo, come evidenziato dal The Economist e ribadito dallo stesso Fortis, il trend è in netta crescita, con un +5% nell’anno in corso e un +4,4% previsto per il 2022 (secondi dopo il Regno Unito tra i Paesi del G8).

Ma non solo, Istat ha reso noti i dati relativi alla fiducia dei consumatori e delle imprese per il mese di luglio 2021. I consumatori dimostrano un ritrovato ottimismo nei confronti del mercato, facendo segnare un indice di 116,6 contro il 115,1 di giugno.

Allo stesso modo, le imprese accolgono il nuovo clima di fiducia dimostrando una netta crescita dell’indice su base mensile: 116,3 a luglio contro il 112,8 di giugno. La fiducia di utenti e aziende è un dato fondamentale per incoraggiare le iniziative dei privati e favorire una ripresa economica d’impatto e in grado di reggere alla lunga distanza. Proprio nel comparto dei servizi, in cui è incluso il turismo, si registra un incremento particolarmente significativo: da 107 a 112,3.

Non resta che sperare che il 2022 faccia tornare l’Italia ai livelli di turismo pre-Covid.