A seguito del grande successo del film ‘Lo chiamavano Jeeg Robot’, il regista romano Gabriele Mainetti torna sul grande schermo, dopo tre anni di riprese, a presentare un nuovo lavoro, “Freaks Out” (il soggetto è di Nicola Guaglianone).
Il lungometraggio è stato scritto dallo stesso Gabriele Mainetti, e vede tra i protagonisti Pietro Castellitto, Claudio Santamaria, Aurora Giovinazzo, Giancarlo Martini e Giorgio Tirabassi. Le location scelte per ambientare le vicende dei freaks nella Roma invasa dai nazisti nel 1943, sono la capitale, ma soprattutto la Calabria e gli struggenti panorami della Sila.
Tour nelle location del kolossal “Freaks Out”
Uno scenario naturale suggestivo potente, fortemente cinematografico e in grado di catalizzare attenzione ed emozioni. Molte delle sequenze di “Freaks Out” sono state girate in territorio silano. Il Treno della Sila, grazie alla collaborazione delle Ferrovie della Calabria con la produzione – Goon Films e Lucky Red con Rai Cinema – è il punto privilegiato scelto dal regista per mostrare la vastità del paesaggio, senza eguali.
Un viaggio emozionante, che parte da Moccone e arriva a San Nicola Silvana Mansio, passando per Camigliatello Silano -con la caratteristica stazione, altra location del film. Uno storico treno a vapore degli inizi del secolo scorso che attraversa meravigliosi paesaggi e valli.
La stazione centrale di Camigliatello Silano, oltre ad essere particolarmente scenica, vanta anche un primato: è la più alta stazione ferroviaria a scartamento ridotto d’Europa ad oltre 1400 metri d’altezza.
Non solo la Calabria, anche il Lazio tra le regioni scelte dal regista e a partire da Roma. E nelle immagini è facile riconoscere anche alcuni luoghi simbolo di Viterbo come piazza San Lorenzo- teatro della scena iniziale del film-, palazzo dei Papi e la sua loggia.
La trama del film
Siamo nella Roma del 1943, durante la seconda guerra mondiale. Dopo la scomparsa del proprietario del circo di Israel, un poker di freaks, quattro personaggi dai poteri speciali che tutti considerano come fenomeni da baraccone e scarti della società, cercano di fuggire dalla furia nazista.
Matilde, una ragazza elettrica (in grado di folgorare chiunque la tocchi), Cencio, un ragazzo albino esperto di insetti, Fulvio, un uomo “bestiale”, forzuto e affetto da ipertricosi, quindi ricoperto di peli dalla testa ai piedi, e Mario, un simpatico nano “magnetico”, capace di attrarre metalli, si ritrovano soli senza la loro guida, così iniziano il loro viaggio in fuga dalla Roma occupata.