Sculture, raffigurazioni, capolavori d’arte antichi e contemporanei e poi, ancora, gioielli e persino capi d’abbigliamento: tutti parlano di lui, dell’albero della vita. Anche nelle Sacre Scritture, questo speciale esemplare, ha un posto d’onore: presente dalla Genesi all’Apocalisse è considerato il simbolo della vita per antonomasia.
E così, per secoli, gli uomini si sono chiesti se esistesse davvero un esemplare vivente in grado di incarnare questa icona spirituale messa al centro del proprio pantheon dalle religioni. Ancora oggi la simbologia dell’albero è molto radicata, di questa sono stati recuperati soprattutto gli aspetti più folcloristici e mitologici anche se, nella tradizione cristiana, resta ancora un’icona di fede.
Ma l’albero della vita esiste davvero? La risposta è sì, e ci rimanda direttamente nel Bahrain. È qui che in mezzo al deserto, tra la Montagna del Fumo e Manama, si erge verso il cielo, un albero affascinante e bellissimo dalle origini antiche.
Shajarat-al-Hayat, dove si trova l’albero della vita
La sua età anagrafica è di circa 400 anni, non si tratta dell’albero più longevo al mondo, questo è chiaro, ma dell‘esemplare più enigmatico e affascinante ancora in vita su questa terra. Cosa ha di speciale è presto detto: lo Shajarat-al-Hayat è nato e cresciuto in una terra arida e deserta, completamente priva di vegetazione.
Un vero e proprio miracolo della natura, l’ennesimo a disposizione dell’uomo, che incanta e sorprende, che solletica la mente e nutre lo spirito. Non stupisce, dunque, che proprio intorno a questo albero si sia creata un’aura di mistero e leggenda che oggi attira migliaia di viaggiatori provenienti da ogni parte del globo.
Ma dove si trova lo Shajarat-al-Hayat? Per contemplarlo in tutto il suo vigore dobbiamo recarci nel Bahrein, lo stato insulare dell’Asia Occidentale affacciato sul Golfo Persico. Ci troviamo a 10 km da Askar, a ovest di Jaww, è qui che dal nulla, nel bel mezzo del deserto, appare lui alla stregua di un miraggio. Un albero che vive e che prospera da secoli, dove non c’è nulla, che si staglia contro il cielo con i suoi dieci metri di altezza.
La sua enigmatica e affascinante presenza ha portato col tempo a credere che sia proprio lui l’albero menzionato dalle sacre scritture. Sono stati gli abitanti del territorio, infatti, a scegliere per l’esemplare il nome di Shajarat-al-Hayat, che vuol dire appunto albero della vita.
Il miracolo dell’albero che cresce nel deserto arido
Secondo le credenze popolari l’albero è stato piantato qui, nel 1582 come ha confermato un’analisi del suolo condotta negli anni ’90, per indicare il luogo in cui in origine sorgeva il Giardino dell’Eden. Proprio da questa terra sarebbe prosperato fino ai giorni d’oggi, con tutta la simbologia e il mistero che ancora lo avvolgono.
In realtà, la spiegazione dell’esistenza e della sopravvivenza dello Shajarat-al-Hayat è meno enigmatica di quanto si possa pensare. Il terreno in cui cresce l’esemplare, una Prosopis cineraria, infatti, si trova ad appena 10 metri sopra il livello del mare. L’aria umida della zona, inoltre, lo aiuterebbe a rifornirsi dell’acqua necessaria. Inoltre, non troppo lontano dalla dimora dell’albero, ci sono diversi laghetti e qualche altro arbusto.
Nonostante la sua misteriosa presenza sia stata spiegata dalla scienza, restano comunque indiscussi il fascino e la suggestione di quello che ormai è riconosciuto, all’unanimità, come l’albero della vita. L’esemplare è, inoltre, molto importante per le popolazioni locali e il loro sostentamento: la resina gialla, infatti, viene utilizzata per produrre candele, aromi e gomma, mentre i fagioli vengono utilizzati per la produzione di farina, marmellata e vino.
Oggi Shajarat-al-Hayat è una delle attrazioni più popolari dell’intero territorio al punto tale da accogliere più di 60.000 viaggiatori ogni anno. Nel 2019 l’albero della vita è stato candidato per entrare a far parte della lista delle Nuove 7 Meraviglie del mondo Naturale. Anche se non è riuscito a posizionarsi, però, oggi è ancora considerato uno dei capolavori naturali più mistici del mondo intero.