Bagolino, tutto il fascino medievale di un borgo lombardo

È un fascino d'altri tempi quello di uno dei borghi medievali meglio conservati del Nord Italia, perla della Valle Sabbia e della provincia bresciana

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Flavia Cantini

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Pubblicato: 3 Dicembre 2023 10:26Aggiornato: 20 Novembre 2024 14:48

È un fascino d’altri tempi quello di uno dei borghi medievali meglio conservati del Nord Italia, perla della Valle Sabbia e della provincia bresciana, non distante dal suggestivo Lago d’Idro: ecco Bagolino, entrato a far parte dell’associazione dei Borghi più Belli d’Italia nel 2024, rimasto intatto nel tempo.

Le su origini risalgono all’epoca romana, importante luogo di sosta per i viaggiatori grazie alla sua posizione strategica tra il Trentino, la Valle Camonica, la Valle Trompia e la città di Brescia, ed è intorno all’anno Mille che diventa un vero e proprio paese, nel momento in cui alcune famiglie del vicino paese di Lodrone, per emanciparsi dal controllo dei Conti Lodron, si trasferiscono qui fondando una Vicinia.

Oggi, si presenta come un borgo autentico in ogni dettaglio, perfetto per immergersi nell’atmosfera di un tempo antico, con gli stretti vicoletti lastricati, le alte case addossate l’una all’altra e ornate da balconi in ferro battuto, piccole terrazze e ballatoi, le ripide scalinate, le fontane, i portici e le piazze.

I punti di interesse da non perdere a Bagolino

Una piacevole passeggiata nel cuore storico di Bagolino consente di apprezzarne il suo inconfondibile aspetto medievale e di fare la conoscenza di splendidi punti di interesse come la Chiesa parrocchiale di San Giorgio, risalente al Seicento, definita “Cattedrale in montagna” per le sue dimensioni notevoli: all’interno conserva pregevoli opere del Tintoretto, di Tiziano e di Palma il Giovane, nonché la pala “San Giorgio che uccide il drago” del Celesti e la volta affrescata da Tommaso Sandrini.

Da vedere anche la Chiesa dei Santi Gervasio e Protasio, arroccata sulla roccia omonima, la Chiesa di San Rocco con il ciclo di affreschi di Gianni Pietro da Cemmo, e la Casa Museo “Habitar in sta terra”, peculiare esempio di abitazione locale che raccoglie antichi oggetti e documenti e organizza laboratori e incontri per divulgare e preservare il passato di Bagolino.

E non è ancora tutto: infatti, è la natura incontaminata ad abbracciare il borgo e a offrire l’occasione di praticare sport in ogni periodo dell’anno, dal trekking alla mountain bike, dall’arrampicata allo sci alpino e di fondo fino all’equitazione, al tennis e alle ciaspole.

In più, non si può non nominare il sito geologico “Romanterra”, di recente scoperta, che è stato scelto nel 2015 come “chiodo d’oro” ovvero punto di riferimento mondiale per il limite tra i piani Anisico e Ladinico grazie alla precisa datazione degli strati, ai suoi fossili e alla rappresentatività dell’affioramento.

Il Carnevale, un vivace viaggio nel tempo da oltre 500 anni

Raccontare il borgo di Bagolino significa anche parlare del suo caratteristico Carnevale, tra i più significativi dell’Italia settentrionale, con costumi, balli e musiche che si tramandano dal XVI secolo.

Per due giorni, le vie si animano e colorano grazie ai Balarì, i ballerini che, accompagnati dalle melodie dei violini dei Sonadur (suonatori) danzano e vagano sostando dinanzi alle case per eseguire le danze: l’atmosfera vivace e allegra si completa con la presenza dei Maschèr (le maschere), raffiguranti la realtà contadina, che si aggirano lungo le strade in maniera bizzarra e goffa, canzonando chiunque incontrino.

E poi, il rumore degli zoccoli chiodati dei due costumi tipici, quello maschile del Ceviòl e quello femminile della Guenel, e la tipica figura del Paiasso, con il ruolo di mantenere l’ordine tra i ballerini durante le danze e nella solita “ariosa” finale.