Il glamping, una parola che unisce “glamour” e “camping”, è una tendenza che è destinata a svilupparsi sempre più prepotentemente negli anni a venire. È quanto racconta a SiViaggia Loek Van De Loo, imprenditore olandese che, negli Anni ’80, ha portato questo tipo di ospitalità in Italia e lo ha fatto conoscere anche a noi.
È un tipo di vacanza all’aria aperta, ma senza rinunciare ai comfort e, perché no, anche al lusso e che quindi prende tutti i lati positivi. Il campeggio quindi si trasforma e diventa un vero hotel cinque stelle, all’interno di un contesto unico. E, chi pensa che sia low cost, dovrà ricredersi.
Da cosa è nata l’idea del glamping?
“Innanzitutto la parola glamping è la somma di due termini: glamour e camping, la genesi di questa tipologia di proposta è infatti proprio quella del campeggio e della più classica vacanza open air, da cui prende tutti i lati positivi (immersione totale nella natura, spazi ampi e posizioni favorevoli, ma aggiungendo un’esperienza nuova fatta di strutture originali e servizi di alto livello. Il campeggio si trasforma e non è più solo il luogo dove potersi recare con la propria tenda, con il camper o il caravan, ma diventa uno spazio dove è possibile trovare tutti i servizi offerti da un hotel cinque stelle, all’interno di un contesto unico.

Per quanto riguarda la mia esperienza diretta, l’esigenza di questa evoluzione è arrivata con 35 anni di gestione del Weekend Galmping Resort sul Lago di Garda, dove qualche anno fa, rapportandoci con i nostri clienti, soprattutto olandesi, ci siamo trovati davanti alla chiara richiesta di qualità superiore, di servizi completi e di quell’effetto wow che il glamping sa dare alla vacanza.
Da qui sono partite le ricerche per trovare soluzioni che potessero soddisfare i nuovi desiderata della clientela, sempre più esigente, e l’ispirazione è arrivata dalle tende già utilizzate in Sudafrica per accogliere i turisti, trasformate in vere e proprie camere d’albergo con tutti i comfort. Abbiamo così studiato varie tipologie di strutture e le abbiamo integrate nel contesto naturale del nostro glamping, ottenendo un successo clamoroso che ci ha portati a comprendere che quella fosse sicuramente la strada da perseguire e che ha aperto il turismo en plein air a questa nuova forma di ricettività, ora molto amata, diffusa e conosciuta”.
Per lei è più legato a un tipo di vacanza low cost o a un vero e proprio stile di vita?
“Visto che ne ho l’occasione, sfato un luogo comune legato alla vacanza open air. Nel nostro universo esistono moltissime forme differenti di vacanza nella natura: chi sceglie la tenda classica, chi il camper o caravan e chi cerca strutture già pronte come mobile home e tende lodge dotate di tutti i comfort, senza dover portare nulla da casa, anzi avendo a disposizione servizi di lusso come jacuzzi in terrazza, spa, palestra all’aria aperta, oltre a parchi acquatici e attività di svago nella natura. Noi rappresentiamo questo ultimo segmento. Trent’anni fa siamo nati per accogliere chi faceva camping, poi come già detto, con i suggerimenti e le richieste dei nostri clienti – per la gran parte provenienti da Olanda e Germania, ma in aumento anche dall’Italia – abbiamo capito che le persone cercavano altro, preferivano una vacanza nella natura senza rinunciare al comfort. E per questo sono disposti a spendere di più.

Per tornare alla domanda: il glamping non è una vacanza low cost, è più un’esperienza inserita in uno stile di vita che ricerca la pace, la natura, la tranquillità, lo sport e la sicurezza per sé e la propria famiglia, dotata di tanti servizi. Definirei i glamping moderni come “hotel orizzontali” immersi nella natura.
Gli Anni ’80 in Italia erano quelli della “Milano da bere” e degli yuppie: com’è riuscito a convincere gli italiani ad andare nei glamping anziché negli hotel di lusso?
“Gli italiani vengono da noi e vanno comunque anche negli hotel di lusso, l’uno non esclude l’altro in realtà. Quello che ha attirato e attira ancora gli italiani, e non solo, è la possibilità di rigenerarsi in mezzo a tanto verde e tanta pace, e contemporaneamente avere quelle comodità e coccole che a casa non sono a disposizione sempre.
Per quanto riguarda gli Anni ’80, la clientela era soprattutto straniera, ma rispetto ai primi italiani che ci venivano a trovare, era soprattutto il fatto che la nostra proposta fosse introvabile altrove, se non fuori dai confini nazionali. Negli anni il glamping ha preso piede ed è diventato un vero e proprio fenomeno a livello internazionale, sono questi ultimi gli anni del boom. Ora le ricerche di soluzioni originali e immerse nella natura sono aumentate esponenzialmente. Si parla di vero e proprio trend, che nel 2020 ha consacrato il glamour camping come la vacanza ideale per le esigenze contingenti, cioè la ricerca di spazi, natura, attenzione ai servizi alla sicurezza e al comfort”.
I primi ospiti erano più stranieri che italiani quindi?
“Più stranieri, ancora oggi: oltre l’80% dei nostri ospiti è straniero, oltre 60% olandese e tedesco, soprattutto sul Garda, ma gli italiani si stanno avvicinando sempre di più a questa differente tipologia di vacanza. Anche perché sono alla ricerca di novità e di proposte originali per vivere. Quest’anno in particolare. Puntiamo, con il Gruppo Vacanze col cuore, ad avvicinare un numero di italiani sempre maggiore: stiamo lavorando per arrivare ad una quota del 30%”.
Perché i glamping hanno così tanto successo oggi in Italia?
“Innanzitutto credo, per la mia esperienza con la clientela, che vogliano poter staccare sul serio: la vita, sempre connessi e nelle città, porta molte persone al desiderio di volersi rigenerare completamente durante le vacanze. Poter fare sport, vivere nella natura ma anche mangiare bene e rilassarsi ad alti livelli rappresenta il giusto mix anche per chi ha una manciata di giorni per ricaricarsi. E, nel 2020, la pandemia ci ha sicuramente costretti a fare i conti con le nostre precedenti condizioni di vita e di vacanza: le persone stanno cercando grandi spazi, privacy e sicurezza per la propria famiglia, servizi che non li costringano a cucinare e fare la spesa, ma farlo solo quando e se ne hanno voglia. Insomma una riappropriazione dello spazio anche in vacanza”.
Quali sono i futuri sviluppi per questo tipo di sistemazione turistica?
“Credo che ogni spazio glamping si distinguerà sempre di più per le caratteristiche dell’offerta: alloggi sempre più particolari, luoghi sempre più iconici e sconosciuti, mete inusuali e servizi sempre più unici e personalizzati. Sarà la personalità dell’offerta a farla da padrone nel nostro settore. Perché il cliente è alla ricerca dell’esperienza: mobile home super accessoriate, tende safari aeree, bolle geodetiche, cubi di vetro… sono solo alcuni accenni di una tendenza che è destinata a svilupparsi sempre più prepotentemente negli anni a venire”.
