Estate, tempo di vacanze. Per chi ama il turismo dal ritmo lento e a contatto con la natura in una dimensione unica e ricca di emozioni autentiche, l’occasione perfetta è percorrere il Sentiero dell’Acqua e della Pietra a Gravina di Puglia.
Un’esperienza da vivere senza fretta, lungo uno dei sentieri più suggestivi della Puglia, per immergersi in un territorio disegnato dal fiume e dalla pietra che trasuda storia fin dal Neolitico. E per guardare con occhi nuovi il paesaggio di cui siamo parte.
Indice
Il Sentiero dell’acqua e della pietra, per immergersi in una vacanza lenta
È una bellezza senza tempo quella di Gravina di Puglia, con le trentatré chiese che raccontano secoli di storia, il maestoso Castello Svevo voluto da Federico II nel XII secolo, il fascino indiscusso della Gravina sotterranea e le preziose aree archeologiche del Complesso delle Sette Camere, del Colle di Botromagno e dell’area di Capotenda e Padre Eterno.
Ma non sono gli unici motivi di meraviglia: infatti, qui sorge il suggestivo Sentiero dell’acqua e della pietra, due giorni di cammino durante i quali dimenticare l’orologio, la frenesia della vita quotidiana e la città, e sentirsi totalmente parte dell’ambiente tutt’intorno.
Elementi chiave del percorso sono l’acqua e la roccia: il Sentiero si snoda proprio laddove un fiume scorreva con impeto migliaia di anni or sono e conduce nel cuore dell’antica città di Sidin, quartiere medievale scavato nella roccia che incanta ancora oggi con la forte connessione tra, appunto, l’acqua e la roccia, e con originali dettagli come l’illuminazione, le nicchie per la dispensa, la cisterna ricavata nel tufo, i giacigli e i condotti costruiti nella roccia.
Le tappe del poetico Cammino “lungo la strada del fiume”
È, insomma, uno dei cammini più affascinanti della Puglia e dell’Italia quello che parte da Gravina, città di circa 45.000 abitanti nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia, caratterizzata dall’ampia fossa di calcare bianco che forma un particolare canyon a 360 metri di quota. Prevede sterrato, scavi archeologici, un giro per il centro, tanta pace, natura e un belvedere davvero mozzafiato.
Dal centro città parte l’itinerario dell’acqua (il sentiero si sviluppa, infatti, lungo il letto di un fiume che qui scorreva migliaia di anni fa) e della pietra: basta dirigersi verso il ponte a doppia arcata e proseguire fino a Botromagno, il parco archeologico di Gravina.
Qui, la storia che abbiamo respirato lungo tutto il percorso abbracciato dalla roccia e dal letto dell’antico fiume, si concretizza nella meraviglia della città di Sidin, risalente al 1000 a.C.: come accennato, la vasta area archeologica presenta il quartiere medievale scavato nella roccia che regala uno spaccato dell’ambiente dell’epoca.
L’emozionante passeggiata prosegue poi fino all’area naturalistica di Capotenda dove, tra laghi e il torrente, è possibile visitare le antiche cave ipogee di salnitro e ammirare l’area archeologica del Padre Eterno, un’antica necropoli risalente al VII secolo a.C che custodisce la chiesa rupestre del padre Eterno e le tombe dei due guerrieri, databili tra la fine del V e l’inizio del IV secolo a.C.
Sono davvero numerose le testimonianze storiche e archeologiche disseminate lungo il Sentiero dell’Acqua e della Pietra, e inserite in un contesto paesaggistico di notevole pregio. Sul colle di Capotenda, ad esempio, vi era l’accampamento del console romano Silla lungo la strada percorsa anche da San Pietro.
Ancora, notevole è il simbolo di Gravina, il ponte Acquedotto, costruito a metà del Seicento, che unisce i due versanti.
Camminare lungo questo sentiero è un modo unico per vedere con i propri occhi millenni di storia scorrere e raccontare di sé attraverso la roccia, le incisioni rupestri e le costruzioni presenti.
Un percorso di emozione, stupore e meraviglia, sospeso tra canyon mozzafiato, rocce spettacolari, natura incontaminata, alte falesie e piccoli laghetti.