Se ne sta incastonato nel cuore della Valnerina lo splendido borgo medievale di Castello di Postignano, ritornato al suo antico splendore grazie a un imponente restauro che gli è valso un riconoscimento UNESCO per la salvaguardia e la tutela del paesaggio e dell’ambiente. Questa gemma dell’Umbria stupisce i visitatori a ogni scorcio, ma ciò che affascina di più è la sua storia unica, che lo ha visto tramutarsi da paese fantasma a piccolo “miracolo moderno”.
Castello di Postignano, storia di abbandono e rinascita
Frazione del comune di Sellano, in provincia di Perugia, Castello di Postignano fu fondato fra il IX e X secolo, sul declivio di una collina lungo la strada che collegava Spoleto, Foligno, Norcia e Assisi. Immerso in un contesto paesaggistico unico e ricco di suggestioni, il borgo dalla tipica forma triangolare dominato dalla torre di avvistamento fu conteso tra Foligno e Spoleto per la sua posizione strategica, ed ebbe anche un ruolo nella guerra fra guelfi e ghibellini.
Tra il XIV e il XV secolo godeva di una fiorente economia basata su agricoltura, silvicoltura e prodotti di acciaio e tessili. Visse lunghi periodi di prosperità e splendore fino allo spopolamento progressivo cominciato nel XVIII secolo. Agli inizi del ‘900, gli abitanti dell’antico borgo umbro emigrarono in massa, soprattutto verso gli Stati Uniti. Nei primi anni ’60, Castello di Postignano contava solo sei famiglie, in seguito evacuate a causa di una frana. Fu così che rimase completamente abbandonato.
Il suo fascino denso di storia e spiritualità catturò il fotografo e architetto americano Norman Carver Junior che definì Castello di Postignano “l’archetipo dei borghi collinari italiani”, tanto da riprodurre le case-torri di questa perla umbra, addossate l’una sull’altra, nella copertina del suo libro fotografico “Italian Hilltowns”, pubblicato nel 1979. Nel 2004 è stato dichiarato monumento d’interesse nazionale dal Ministero dei beni culturali e ambientali. E poi la rinascita. Se oggi il borgo risplende di nuova luce lo si deve allo straordinario e meticoloso lavoro di restauro, a cura degli architetti Gennaro Matacena e Matteo Scaramella, che per primi si sono innamorati di questo luogo, sognando di farlo tornare alla sua arcaica bellezza. Riuscendoci in pieno.
La nuova vita di Castello di Postignano
Nel 2007, la società MIRTO, che aveva acquistato il borgo prima del terremoto del 1997, ha iniziato un’impegnativa opera di restauro degli edifici e delle opere d’arte, parzialmente finanziato dalla Regione Umbria. Il restauro ha ridato a Castello di Postignano le sue forme originarie, rendendolo strutturalmente più solido grazie alla normativa antisismica. Oggi i visitatori possono vivere un’esperienza di turismo e di vita sostenibili, in uno dei borghi inseriti tra i più belli d’Italia, che vanta case perfettamente restaurate nel rispetto dell’impianto medievale delle architetture, ma dotate di tutti i comfort moderni, una ventina di botteghe, un albergo, un ristorante, una spa con piscina e una sala conferenze.
Degna di nota è l’antica chiesa, oggi luogo di eventi culturali, artistici e di intrattenimento. Qui i lavori di restauro hanno svelato pregevoli affreschi, tra cui una Crocifissione del XV secolo apparsa dietro una parete crollata a seguito del sisma. Nel museo multimediale e centro di documentazione “Le Stanze della Memoria” si può invece ripercorrere storia, spazio e tempo della comunità di Postignano e dei suoi bellissimi dintorni. Se avete in programma un viaggio alla scoperta delle bellezze dell’Umbria, questo borgo incantevole è senza dubbio una tappa imperdibile.