Rocchette, il borgo della fiction Tv “Il nome della rosa”

Il borgo di Rocchette, al confine tra Lazio e Umbria, insieme al gemello Rocchettine, hanno una storia che ha dell’incredibile

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Ilaria Santi

Giornalista & Travel Expert

Giornalista, viaggia fin da quando era bambina e parla correntemente inglese e francese. Curiosa, autonoma e intraprendente, odia la routine e fare la valigia.

Il borgo di Rocchette si trova al confine tra Lazio e Umbria e la sua storia ha dell’incredibile.

Un tempo, dall’altro lato della montagna, c’era un borgo gemello, chiamato Rocchettine. Entrambi erano borghi fortificati edificati nel XIII secolo. Avevano il compito di sorvegliare la strada che collegava Rieti con la valle del Fiume Tevere, nel cuore della Sabina.

Oggi, però, Rocchette è un delizioso centro abitato, con poche case, dalla pianta tipicamente medievale, mentre Rocchettine è diventato un borgo fantasma. Entrambi, tuttavia, hanno un loro fascino e sono uno tra i più bei luoghi da visitare nel Lazio. Circondati da una fitta vegetazione, arroccati su colline disabitate attraversate da poche strade, sono rimasti quasi isolati dal mondo. Per visitarli, bisogna conoscerli.

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Fonte: Wikimedia Commons
Rocchette, il borgo laziale

In origine i due borghi-fortezza avevano nomi differenti: Rocchettine era Rocca Guidonesca, mentre Rocchette era conosciuta con il nome di Rocca Bertalda. L’origine dei loro nomi non è ancora chiara e questo è uno dei tanti misteri che avvolgono i due borghi. I due castelli al centro di entrambi i borghi – uno ancora ben riconoscibile, mentre l’altro ridotto a rudere – sono formati da una torre quadrata incorporata nella cinta muraria che è stata aggiunta solo successivamente.

Rocchette, da centro fortificato si è trasformato nel tempo in centro rurale. Ancora oggi rimane la storica porta d’ingresso, che era la via d’accesso principale all’abitato, e i muraglioni che scendono a strapiombo sulla valle sottostante. Il paese ha quindi continuato a essere abitato, evolvendosi in un centro più “moderno”, pur conservando intatto il fascino del periodo medievale.

Rocchettine, invece, fu abbandonato dopo che si esaurì la funzione per cui era stato edificato. Tuttavia, l’effetto suggestivo della grande torre circolare e dei muraglioni che si stagliano maestosi tra il cielo e i boschi non è diminuito e rende incredibilmente affascinante la fortezza. Fuori dalle mura restano ancora i ruderi di alcune case contadine, anch’esse abbandonate. All’interno del maestoso complesso sorge l’unico edificio ancora in buone condizioni, perché fu ristrutturato nel 1700: è la Chiesa di San Lorenzo, oggi meta di pellegrinaggio degli abitanti di Rocchette ogni 10 di agosto, giorno della festa di San Lorenzo, che è anche l’unica occasione per visitare l’interno della chiesa. Non appena si varca la porta d’accesso al borgo fortificato, sembra proprio di tuffarsi nel cuore del Medioevo.

Nessuno sa bene perché Rocchette sia ancora abitato, mentre Rocchettine, che poco ha di diverso dal borgo gemello, sia stato abbandonato e sia oggi un villaggio fantasma. Questo alone di mistero che tuttora avvolge questi paesini li rende ancora più affascinanti. Sicuramente la loro particolare architettura e la loro posizione li ha trasformati in un perfetto set cinematografico. Proprio qui, infatti, sono state girate alcune scene della fiction Tv Il nome della rosa. Chi ancora non ne conosceva l’esistenza, ora sarà sicuramente attratto dai luoghi e ne farà di certo una delle prossime mete di viaggio. Da Roma distano poco più di un’ora d’auto.

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Fonte: 123rf
Il borgo-fantasma di Rocchettine