Volo cancellato? Le scuse delle compagnie

Secondo le associazioni dei consumatori si ha diritto a un rimborso, ma le compagnie aeree ne inventano di tutti i colori per non pagare

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Redazione

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Uccelli nelle turbine, maltempo, bagni intasati, ruote sgonfie… le scuse che le compagnie aeree trovano per non rimborsare i passeggeri sono le più strambe. Anche se, ovviamente, tutto è possibile. Quando si verifica un disservizio, in teoria, le compagnie dovrebbero informare i clienti dei loro diritti. Cosa che non sempre accade.

Un recente studio condotto da Flight-delayed.co.uk snocciola le cifre del fenomeno e spiega come la situazione sia peggiorata dopo il 23 ottobre 2012, giorno in cui la Corte di Giustizia europea ha dichiarato che i passeggeri di voli che atterrano con ritardi superiori alle tre ore, a meno di cause di forza maggiore o eventi eccezionali, hanno diritto a un rimborso che varia tra i 250 e i 600 euro oppure alla riprotezione su un altro volo in una data vicina a quella prevista. Secondo il sito britannico, però, solamente l’8,4% dei passeggeri viene risarcito.

I diritti del consumatore
Nel dubbio, Altroconsumo consiglia di:
1. conservare il biglietto aereo (o la carta d’imbarco);
2. scattare una foto al tabellone dell’aeroporto. Oggi con i telefonini è un attimo fare una foto;
3. coinvolgere altri passeggeri dello stesso volo;
4. la compagnia aerea è obbligata a rispondere entro sei settimane.

Le scuse delle compagnie aeree
Come accadeva nel celebre romanzo di John Grisham, L’uomo della pioggia, da cui è stato tratto anche un bellissimo film, alla richiesta di risarcimento le compagnie tendono a rispondere sempre di no, anche se il passeggero ha ragione, ha spiegato Maurizio Amerelli, giurista dell’associazione Altroconsumo, al Corriere della Sera. Scoraggiando così una buona parte di coloro che non hanno voglia di darsi da fare o non hanno tempo da perdere per via della lunga trafila. Se prima otteneva una replica il 45,4% dei clienti, dopo la sentenza della Corte di Giustizia la percentuale è scesa al 24,1. E pare siano più le compagnie di bandiera a essere reticenti rispetto alle low cost. Sappiate, comunque, che le scuse più ‘gettonate’ sono:
1. condizioni meteo avverse: dal 3,8 al 12,1%;
2. arrivo in ritardo del velivolo: dal 4,8 al 6,3%;
3. collisione con uno stormo di uccelli o altri oggetti: dall’1,1 al 4,5%
4: nessun motivo: dal 6,5 al 7,6%.