Monte Oliveto Maggiore tra fede e arte

Monte Oliveto Maggiore: un'oasi di pace nelle selvagge colline senesi

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SiViaggia

Redazione

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In mezzo alle Crete Senesi, note per i paesaggi selvaggi e brulli che sembrano lunari e la produzione del tartufo bianco, ad Asciano, troviamo Monte Oliveto Maggiore. Immerso in un fitto bosco di querce, pini e cipressi scorgiamo in cima al monte il magnifico monastero Benedettino.

Per accedere all’abbazia di Monte Oliveto Maggiore superiamo un ponte levatoio e un palazzo medievale ben conservato che svolge la funzione di entrata del monastero. Giungiamo ad un lungo ed incantevole viale costeggiato da imponenti cipressi. Sul ciglio di questo vialone incontriamo alcune cappelle dedicate alla Madonna e ai Santi venerati qui. Lungo questo viale troviamo anche l’orto botanico, una volta molto importante per la preparazione di medicinali. Arrivati in cima scorgiamo la chiesa ed il suo campanile in stile romanico gotico.
Da una porta vicina alla chiesa arriviamo allo splendido e grandioso Chiostro Grande. Le quattro gallerie sono adornate da stupendi affreschi riguardanti la vita di San Benedetto. Sono stati dipinti attorno al 1500 da Luca Signorelli e da Antonio Bazzi e sono un esempio molto rappresentativo della pittura rinascimentale.

Di fianco all’affresco Gesù che porta la croce si trova un passaggio che ci porta alla Cattedrale della Natività di Maria di Monte Oliveto Maggiore, la chiesa dell’abbazia. A croce latina con una navata, adesso è di aspetto Barocco. Molto interessante da vedere è il coro ligneo, ricco di intarsi, è stato intagliato da fra Giovanni da Verona nel 1503-1505. È uno dei più importanti esempi di tarsia europea. Nei giorni festivi si può assistere alla suggestiva Santa Messa in latino accompagnata da canti Gregoriani.

Di notevole interesse artistico sono anche il Refettorio e il Chiostro di Mezzo dove possiamo ammirare un singolare lavabo in marmo giallo di Siena. Proseguendo verso il primo piano raggiungiamo la Biblioteca Monumentale: un lungo ed ampio ambiente diviso in tre navate con al centro un sontuoso candelabro ligneo scolpito nel 1502 sempre da fra Giovanni da Verona che intagliò anche il portone d’ingresso. Contiene circa 40 000 tra opuscoli, volumi ed incunaboli. In fondo alla sala troviamo la farmacia, questa accoglie un considerevole assortimento di erbe medicinali stipate in vasi di ceramica bianca azzurra. Per finire possiamo visitare il Definitorio dove è stato allestito un piccolo museo di arte sacra.