In Emilia, itinerari naturali tra fiumi, boschi, rocce e rocche

Splendidi paesaggi fatti di colline, sentieri nel verde, borghi e rocche medievali

Foto di Ilaria Santi

Ilaria Santi

Giornalista & Travel Expert

Giornalista, viaggia fin da quando era bambina e parla correntemente inglese e francese. Curiosa, autonoma e intraprendente, odia la routine e fare la valigia.

Dici “Emilia Romagna” e immagini relax e spensieratezza. È questo l’effetto che fa questa splendida Regione, patria italiana del divertimento e del turismo. Anche lento. Un tipo di turismo che si sviluppa tra splendidi paesaggi fatti di colline, sentieri nel verde, borghi, rocche medievali nei pressi di bellissime città d’arte a misura d’uomo.

Nel piacentino c’è il Parco regionale fluviale del Trebbia, che va dal borgo di Rivergaro fino alla confluenza nel Po. Il greto e i terrazzi sono luoghi amatissimi dagli appassionati di birdwatching, ai quali non sfugge l’occhione che il parco ha scelto come simbolo. Il rarissimo volatile è però solo una delle meraviglie che si possono osservare in un’area colorata dalla fioritura di orchidee. Qui, il castello di Rivalta, in particolare, ancora animato dall’antico spirito di conquista, sembra volersi appropriare del corso d’acqua del quale sorveglia il movimento. Dai pressi della rocca, partono alcuni dei sentieri che permettono di toccare da vicino la golena, camminando per strade campestri o immergendosi in un ambiente selvaggio.

Alle porte di Reggio Emilia c’è poi la Riserva naturale Rupe di Campotrera, nei pressi del castello di Rossena e non lontano dalle vestigia del famoso castello Canossa, sorti su delle rupi nell’epoca medievale in cui visse Matilde di Canossa, così come la vicina torre di Rossenella. Una passeggiata qui permette di osservare l’aspetto rupestre e selvaggio della zona, i rari minerali, le piante tipiche degli ambienti rupicoli e l’interessante avifauna che trova rifugio sulle pareti del rilievo sono gli elementi di maggiore attrazione dell’area protetta. I castelli della donna più importante del suo tempo diventano lo spunto per scoprire paesaggi naturali aspri e incantevoli, tra orizzonti lunari di calanchi e affreschi boschivi che incorniciano mulattiere, borghi e affascinanti rocche incastonati nel Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano.

Vicino a Parma, la Riserva naturale dei Ghirardi occupa 370 ettari, uno spazio sufficiente per sfoderare un campionario di boschi, radure e corsi d’acqua che fanno di quest’area un trionfo della diversità ecologica. Querce, castagni e faggi si alternano a prati fioriti, dai quali contemplare il volo dei rapaci e osservare le corse di daini e caprioli. La flora e gli habitat dell’Appennino settentrionale sono il cuore del “Percorso Natura” che parte dal Centro visite di Predelle ma anche gli altri sentieri, liberamente accessibili e identificati da quattro colori, offrono l’opportunità di addentrarsi in un universo di giganti verdi e calanchi.
All’Oasi dei Ghirardi si possono fare anche attività guidate a cavallo.

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Fonte: @Simone Lugarini
La rocca di Canossa @Simone Lugarini