Valle Sabbia: cosa fare e vedere in questo angolo della provincia di Brescia

La provincia di Brescia, tra le tante bellezze, custodisce un territorio unico e affascinante dove, a ogni passo, risuonano la storia e la tradizione

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Flavia Cantini

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Content Writer specializzata nel Travel. Per me il successo è fare da grandi ciò che si sognava da bambini e se scrivo ed emoziono l’ho raggiunto.

La provincia di Brescia, tra le tante bellezze, custodisce un territorio unico e affascinante dove, a ogni passo, risuonano la storia e la tradizione accompagnate da un vasto patrimonio culturale, artistico e gastronomico senza dimenticare la suggestiva cornice di valli e montagne ricche di boschi.

Si tratta della Valle Sabbia, un angolo di Lombardia tutto da scoprire, tra il Lago di Garda e le Prealpi, con un’estensione di circa 600 chilometri quadrati.

Valle Sabbia, una delle tre grandi valli del Bresciano

Nella zona nord orientale del Bresciano, la Valle Sabbia, una delle tre grandi valli insieme alla Valle Camonica e alla Val Trompia, si presenta suddivisa in “quattro distretti“:

  • quello dei comuni a nord-ovest che comprende Lavenone (dove l’arte del ferro affonda le radici nella notte dei tempi), Pertica Alta e Pertica Bassa (echi della resistenza partigiana) e Vestone (dal caratteristico centro storico);
  • i due comuni a nord est, Treviso Bresciano (dal clima piacevole e mite) e Capovalle (dove andare alla scoperta delle testimonianze della Prima Guerra Mondiale);
  • l’area centrale, che va dal Lago d’Idro al Lago di Garda, e include Provaglio, Barghe, Agnosine, Preseglie, Odolo e Sabbio Chiese;
  • i Comuni più a sud, Roè Volciano, Villanuova sul Clisi, Vobarno e Gavardo.

Cosa vedere in Valle Sabbia

Come accennato, ci troviamo in una valle che ha davvero molto da offrire e che incontra i gusti degli appassionati di storia, natura e tradizione.

Ma quali sono le tappe da “mettere in lista” durante una vacanza da queste parti? Ecco una selezione di quelle che non si possono proprio perdere.

Il Santuario della Madonna della Rocca a Sabbio Chiese

Simbolo di Sabbio Chiese, merita una visita il Santuario della Madonna della Rocca, in felice posizione panoramica sull’intera valle.

Nato nel Cinquecento quando si decise di trasformare la Rocca, tra i pochi esempi rimasti del sistema di difesa realizzato nel corso dei secoli, in santuario dedicato all’Annunciazione, si raggiunge percorrendo 107 scalini e affascina con la torre del campanile e il porticato settecentesco.

Il Museo Civico Archeologico a Gavardo

In Piazzetta San Bernardino 5 a Gavardo, non c’è nulla di meglio del Museo Civico Archeologico per conoscere da vicino la storia della Valle Sabbia e del Garda Occidentale.

Infatti, il museo ospita fossili, epigrafi e reperti grazie a cui approfondire lo sviluppo economico-culturale e gli insediamenti della valle dal Paleolitico medio fino al periodo post-rinascimentale.

In più, una sezione si concentra sul sito delle palafitte di Lucone di Polpenazze, Patrimonio UNESCO.

La Rocca d’Anfo e il Forte di Cima Ora

Tra le attrazioni più apprezzate del Lago d’Idro, uno dei laghi meno noti e frequentati della Lombardia ma un gioiello di acque fresche e cristalline, spicca la Rocca d’Anfo, costruita nel XV secolo a strapiombo sul blu, che ancora oggi si staglia maestosa, custode di segreti e storia.

In origine fortezza militare rimaneggiata nel corso del tempo, si compone di un unicum di torri, caserme e batterie nell’abbraccio di possenti mura venete. Dopo anni di abbandono, grazie a intensi restauri è nuovamente accessibile per visite guidate ed emozionati tour notturni.

Altrettanto interessante, sempre ad Anfo, è il Forte di Cima Ora, edificato all’inizio della Prima Guerra Mondiale come fortificazione e punto chiave per l’utilizzo dei cannoni: da qui, la vista sul Lago d’Idro e le montagne fino a Ponte Caffaro è impagabile.

La Chiesa di San Giorgio a Bagolino

Vista panoramica della città vecchia di Bagolino (Brescia)
Fonte: iStock
Vista panoramica di Bagolino (Brescia)

Su un rilievo roccioso, la Parrocchiale di Bagolino colpisce dapprima per la magnificenza dell’esterno e “rapisce” con i tesori artistici che ne adornano gli interni, a opera dei più grandi protagonisti della pittura italiana come Tintoretto, Tiziano, Palma il Giovane, Pietro Mera, Camillo Rama, Andrea Celesti e Francesco Torbido.

Simili capolavori, infatti, le sono valsi il nome di “Cattedrale di montagna“.

Il Museo della Resistenza e del Folkore a Pertica Bassa

Il Museo di Pertica Bassa è un vero e proprio inno alla “memoria della comunità” e raccoglie testimonianze della tradizione contadina e montana della zona nonché dell’epoca partigiana.

Il nucleo principale lo si deve alle opere di Dimitrije Paramendic, scultore e pittore che le donò al Comune come riconoscenza per la sua prigionia e successiva fuga, nel 1943, dalla caserma di Vestone, cui negli anni si sono aggiunti ricordi donati da ex-partigiani: bandiere, quadri, reperti bellici, armi, oggetti di uso quotidiano…

A completare il museo, la sezione dedicata al folklore e alla cultura con manufatti di artigianato locale, costumi e fotografie d’epoca, attrezzi contadini e utensili domestici.

Il Forno Fusorio a Pertica Alta

A Pertica Alta, invece, affascina il Forno Fusorio, a 620 metri di quota a fianco del torrente Tovere, esempio di archeologia industriale e simbolo dell’attività che, per secoli, fu centrale per l’economia di queste zone.

Infatti, fino alla metà dell’Ottocento, nel forno confluiva il ferro estratto dalle miniere della Valle Trompia per venire sottoposto alle prime fasi di lavorazione.

Nel Duemila, gli scavi hanno riportato alla luce buona parte dell’impianto originario.

Il Museo del Ferro – Fucina di Pamparane a Odolo

Il Museo di Odolo espone macchinari legati alla lavorazione del ferro, depositi, una tromba idroeolica e due magli completi di ruote idrauliche.

La Fucina, antecedente al XVIII secolo, è aperta su prenotazione per visite guidate con la possibilità di vedere il maglio in funzione. A completare l’esperienza, una raccolta di manufatti che illustra la storia socio-economica del paese.

Il Santuario Beata Vergine di Paitone

In perfetto stato di conservazione e con bel portico sulla facciata che guarda il vasto piazzale antistante, il Santuario di Paitone è un luogo centrale di fede, costruito laddove la Madonna apparve nel 1532 a Filippo, giovane sordomuto.

Terminato nel 1534, conserva la tela su cui è raffigurato l’episodio in cui Maria promette al ragazzo la guarigione in cambio dell’edificazione del Santuario.

Cosa fare in Valle Sabbia

Lago d'Idro, Valle Sabbia
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Veduta del Lago d’Idro, Valle Sabbia

Oltre ai molteplici punti di interesse da scoprire e ammirare, la Valle Sabbia propone tutta una serie di esperienze che arricchiscono la permanenza.

Qualche esempio? L’opportunità di percorrere in bicicletta la Greenway delle Valli Resilienti, ciclabile che, con i suoi itinerari, attraversa l’intera valle: sono 27 i sentieri per mountain bike e oltre 45 i chilometri per cicloturismo.

Oppure, una gita all’Oasi di protezione ambientale del Baremone, oasi faunistica tra i comuni di Anfo, Lavenone, Pertica Bassa e Bagolino a tutela della biodiversità della zona, o ancora, la traversata in battello del Lago d’Idro, per scorgere le montagne e i paesi da una prospettiva inedita.

Infine, la Valle Sabbia è ideale per le arrampicate con innumerevoli itinerari disponibili: ferrate di vari gradi di difficoltà tra cui menzionare le vie ferrate di Casto, nel favoloso Parco delle Fucine, e le Ferrate Sasse, percorso che costeggia la sponda est del Lago d’Idro.