Las Médulas, la splendida terra dei cercatori d’oro in Spagna

Poco fuori Ponferrada, a due ore d'auto da Leon, Las Médulas è un'antica miniera d'oro dell'Impero Romano: ecco perché visitarla

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Redazione

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Pubblicato: 26 Maggio 2019 11:37Aggiornato: 27 Dicembre 2024 23:03

In Spagna, nei pressi della città di Ponferrada e un’ora e mezza da Leon, spicca un paesaggio unico al mondo: Las Médulas. Il territorio che lo circonda è Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO, e il suo aspetto ricorda un po’ quello dei grandi parchi americani, con quelle sfumature rossastre contrastanti con il verde della vegetazione.

La Médulas fu, in passato, la più grande miniera d’oro dell’Impero Romano. Una testimonianza straordinaria, tra le più importanti lasciate dai Romani in Spagna. E poco importa che non sia un anfiteatro, un acquedotto o un ponte: anzi, proprio per questo motivo è ancora più curiosa e affascinante.

Cosa vedere alla miniera d’oro de La Médulas

La maestosa opera d’ingegneria de La Médulas ha trasformato le montagne dando vita ad una vera miniera a cielo aperto, risultato di quella tecnica chiamata Ruina Montium e descritta da Plinio Il Vecchio: la montagna veniva perforata per l’inserimento di grandi quantità d’acqua che, lentamente, la spingevano verso il basso. Una pratica, questa, che poi sarebbe diventata la tecnica mineraria idraulica californiana. I canali per trasportare qui l’acqua dalla Sierra de La Cabrera, sono visibili ancora oggi, aggiungendo al luogo ancor più fascino.

Secondo Plinio Il Vecchio, da Las Médulas venivano estratte 20.000 libbre d’oro l’anno, con 60.000 lavoratori impiegati in scavi che – in 250 anni – di chili d’oro ne produssero ben 1.635.000. Numeri a parte, è il paesaggio in sé a rapire il cuore. Qui, a 25 chilometri da quella Ponferrada che è la più importante città del territorio del Bierzo, celebre per il Cammino di Santiago, inconfondibili sagome rossastre squarciano il cielo. Sono montagne di terra rossa, scavate e modellate dai Romani in oltre due secoli.

Le rosse miniere a cielo aperto de La Médulas, Spagna
Fonte: iStock
Paesaggio delle miniere de La Médulas

Percorrendo a piedi o in bicicletta uno dei tanti itinerari (tutti ben segnalati), è possibile ammirare tutta la grandiosità dell’opera e scoprire luoghi affascinanti: le grotte, le cavità da cui veniva estratto l’oro, il lago di Curacedo. Ma anche insediamenti metallurgici romani come quello di Orellán e accampamenti astur come il Castrelín de San Juan de Paluezas e quello di Borrenes.

Come e quando visitare le miniere de La Médulas

Quando visitare Las Médulas? Il contrasto più bello lo si ha in primavera, ma tutto l’anno si può venire qui, in quest’angolo di Spagna. Base di partenza è l’Aula Archeologica, all’entrata del paese di Las Médulas: è da qui che partono le visite guidate, ma si può anche scegliere di percorrere i sentieri in autonomia.

Il percorso guidato è circolare ed è lungo circa 3 km (tutte le info si trovano sul sito Turismodelbierzo.es): per circa due ore di camminata, si va alla scoperta della miniera a cielo aperto, tra un labirinto di terre rosse e castagni secolari, toccando laghi, insediamenti e meravigliosi punti panoramici. Il tratto più suggestivo? Quello che conduce al Belvedere dell’Orellán, privilegiata terrazza panoramica si un paesaggio di gole, tunnel e picchi rossastri che – in Europa e non solo – è una vera rarità.

Miniere antiche de La Médulas, Spagna
Fonte: iStock
Miniere a cielo aperto de La Médulas, Spagna