Volterra, candidata a Capitale italiana della cultura 2022

La città toscana d'origine etrusca è un luogo dove cultura, arte, panorami, monumenti e leggende si fondono

“Città di vento e di macigno”, come amava descriverla Gabriele D’Annunzio, ma anche “città dei matti” e, persino, dei vampiri. Si presenta così Volterra, bellissima cittadina toscana avvolta dalla mura a due passi da Pisa e oggi candidata anche a Capitale italiana della cultura 2022 con un progetto incentrato sulla Ri-generazione umana. Un piano che si pone – grazie alla somma di cultura, arte, paesaggio e comunità – come un esempio di sperimentazione e un punto di riferimento per la rinascita dell’Italia e dei Comuni.

Del resto, sono tante le cose da fare e da vedere in questo antico posto d’origine etrusca, noto in tutta il mondo non solo per i maestri alabastrai e per le sue tradizioni, ma anche per i suoi luoghi di cultura e per gli spettacolari panorami.

Una città che è anche uno scrigno di capolavori e che custodisce, tra le tante altre opere, la “Deposizione” dipinta da Rosso Fiorentino. Ospitato nella Pinacoteca dei Musei Civici, questo dipinto spettacolare ricorda le anatomie di Michelangelo e la grazia di Raffaello e proprio quest’anno ricorrerà il suo cinquecentenario.

E, a proposito di ricorrenze e cultura, non si può non nominare la cattedrale di Volterra dedicata a Santa Maria Assunta che, a maggio 2021, compie ben novecento anni. Un luogo sacro con ampie volte in stile romanico pisano che celano tesori e opere di celebri artisti come il pittore fiammingo Pieter de Witte, Guido Reni, Andrea della Robbia.

Da vedere ancora, a tal proposito, “L’Ombra della Sera” un’antica statuetta d’origine etrusca oggi conservata al Museo Etrusco Guarnacci insieme ad un’importante collezione di urne dello stesso periodo. Tra queste figura anche “l’Urna degli Sposi” che colpisce per il realismo dei volti della coppia di sposi rappresentata.

Un’arte che si respira anche per le strade cittadine dove sono state installate, in luoghi differenti, diverse opere di uno dei padri dell’arte contemporanea, Mauro Staccioli, originario proprio di questi luoghi meravigliosi. Il tutto da fare, magari, mentre si scoprono le botteghe degli artigiani dell’alabastro o passeggiando tra le sue bellissime viuzze, ammirando le case, le torri e i palazzi costruiti in pietra.

Sul punto più elevato del colle, poi, sorge l’imponente Fortezza Medicea, struttura voluta da Lorenzo de’ Medici e utilizzata allora come oggi come carcere. Un posto particolare in cui è nata anche la “Compagnia della Fortezza” che di fatto è il primo teatro stabile al mondo in un carcere. Una compagnia teatrale di grande talento che è in grado di produrre uno spettacolo all’anno.

Ma non è finita qui. Volterra, infatti, è nota anche come la città del sale, grazie alla presenza di miniere coltivate fin dal tempo degli antichi etruschi. Oggi il cuore della produzione avviene in un edificio progettato da Pier Luigi Nervi, uno dei massimi architetti del Novecento, e il sale diventa anche uno dei protagonisti a tavola grazie alla produzione di una birra artigianale particolarissima che utilizza proprio questo ingrediente.

Un luogo unico insomma, quello di Volterra, in cui cultura e natura convivono, ma anche un posto dove non mancano le leggende. Si narra infatti che qui, attorno all’ex manicomio (uno dei più grandi ospedali psichiatrici d’Italia) i fantasmi siano ormai di casa.

Mentre chi ama le storie di vampiri, invece, dovrà dirigersi verso Porta All’Arco, la porta etrusca più famosa al mondo e che custodisce l’enigma delle tre teste, per poi seguire un intricato mosaico di vie e viuzze verso Piazza dei Priori e Vicolo Mazzoni. Qui si trova una grossa botola che ha ispirato anche Stephenie Meyer, autrice della famosa saga di libri “Twilight”, che ha descritto questi stupefacenti luoghi nei suoi libri facendoli diventare famosi in tutto il mondo.