Il piano italiano per il turismo estivo di quest’anno

Il turismo italiano ha bisogno di ripartire e questa è la strategia messa in atto dal ministro del Turismo

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Redazione

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L’Italia è entrata, sfortunatamente, nel pieno della terza ondata di Coronavirus. Una situazione che ha costretto il governo a rivedere l’ultimo Dpcm e lanciare, di conseguenza, un Decreto Legge con norme più stringenti e valide fino al 6 aprile. Tuttavia, l’estate è vicina e il turismo ha assolutamente bisogno di ripartire, soprattutto dopo un periodo particolarmente buio per l’intero settore.

Con l’introduzione del nuovo governo di Mario Draghi, l’Italia, dopo ben 30 anni, torna ad avere un ministero dedicato al Turismo, settore fondamentale per la ricostruzione economica del nostro Paese. E a tal proposito il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, nel suo intervento via video al webinar “Turismo e Piano di ripresa Ue” ha sottolineato l’impegno del governo di fronte alla “triplice sfida” sanitaria, economica e sociale in cui si trova il Paese.

Le dichiarazioni del ministro Garavaglia

Stiamo lavorando per costruire una nuova governance del turismo”, ha dichiarato Garavaglia evidenziando l’esigenza delle sinergie con le regioni e con i vari attori istituzionali a livello locale, oltre che con gli altri Paesi dell’Unione europea. In questo senso, secondo il ministro, sono necessarie “soluzioni comuni” in particolare per quanto riguarda la mobilità dei turisti in Europa. Senza dimenticare, chiaramente, l’importanza dei vaccini per favorire la ripresa della mobilità e del turismo stesso, ma anche e soprattutto per la salvaguardia delle persone.

Tra le varie soluzioni presentate per aiutare i viaggi c’è il ‘green certificate‘, il passaporto vaccinale dell’Unione europea, che la Commissione ha confermato di voler presentare e spiegare il giorno 17 marzo. Anche se, a tal proposito, il ministro Garavaglia ha affermato che realizzare un passaporto sanitario a cui legare la mobilità dei cittadini quest’estate è piuttosto complicato. Senza negare, allo stesso tempo, che in Europa la discussione è aperta e che l’importante è arrivare a delle soluzioni comuni.

Nei fatti, quindi, si utilizzerà un documento che permetterà ai viaggiatori vaccinati di spostarsi tra i vari Stati senza essere sottoposti a tamponi e quarantene. Un certificato che, tuttavia, non limiterà i viaggi di coloro che non avranno potuto o voluto vaccinarsi contro il Covid-19. Persone che potranno, quindi, accedere nei diversi Paesi d’Europa (e non solo) esclusivamente usufruendo di tamponi e/o quarantene (con i relativi costi). Il tutto in base alle regole dei Paesi di destinazione e a quelli di ritorno.

Ma tra i progetti fondamentali del ministro Garavaglia c’è quello di tenere in vita le imprese del turismo agendo nell’immediato con un decreto ristori che comporti normative adeguate. Gli aiuti, secondo le sue dichiarazioni, dovrebbero portare facilitazioni per le ristrutturazioni e l’allungamento dei termini per i prestiti erogati. Dovrebbero, inoltre, includere un sostegno concesso attraverso le politiche per il lavoro per chi è in difficoltà.

Una volta contenuta l’emergenza, inoltre, sarà necessaria la consapevolezza per cui il turismo non solo ripartirà, ma potrà essere motore per una nuova fase di crescita dello stesso settore e del Paese.

Perché il turismo italiano deve cambiare

Durante il suo intervento, il ministro ha aggiunto che il turismo e la sua promozione devono cambiare. Diventerà necessario, perciò, puntare sulla “safe mobility“, quindi la sicurezza di chi si muove. Questo significa che la prima cosa da fare in assoluto è vaccinare gli operatori del settore e creare un tipo di turismo diverso, più legato all’aria aperta, dal momento che in tali circostanze il contagio avviene con maggiori difficoltà. E, fortunatamente, l’Italia sotto questo aspetto ha delle potenzialità enormi che altri Paesi non hanno e delle bellezze che il mondo intero ci invidia.

Introduzione dei tamponi rapidi durante i viaggi

Ma non solo, il piano del ministro prevede anche di introdurre già da quest’estate la possibilità di sottoporsi a tamponi rapidi obbligatori anche durante i viaggi. Questo vuol dire che, nel corso della vacanza, potrebbe diventare obbligatorio ri-verificare la propria negatività al virus, soprattutto per i viaggi multi-tratta.

A spiegare meglio tale situazione è stato il Messaggero che ha fatto sapere che il tampone potrebbe essere imposto a coloro che alloggeranno per più di una settimana in hotel, campeggi, villaggi vacanze, bed & breakfast. Un test che, allo stesso tempo, sarà previsto dalla legge anche per chi cambierà struttura ricettiva durante la stessa vacanza e a prescindere dalla durata del viaggio (sull’esempio di quanto stanno già facendo i resort delle Maldive).

In poche parole, chi deciderà di spostarsi, per esempio, da un albergo all’altro o da un campeggio a un altro, anche all’interno della stessa Regione, dovrà sempre effettuare un tampone rapido 24 o 48 ore prima del nuovo soggiorno. Anche se, ripetiamo, per il momento non è ancora nulla di certo, è solo il programma pensato dal ministro in previsione dell’estate.

La collaborazione con la Grecia

Infine, Grecia e Italia sono ancora più vicine dopo l’incontro virtuale fra Haris Theocharis, ministro del Turismo greco, e Garavaglia. Theocharis, infatti, ha fatto riferimento all’importanza dei nuovi strumenti che il nostro Paese ha riguardo all’apertura del turismo greco di quest’anno, ovvero vaccinazioni e test rapidi, ma anche al modo in cui la Grecia si prepara a promuovere questa apertura. Da parte sua, Garavaglia ha sottolineato la necessità di un’ulteriore collaborazione a livello di Unione europea per quanto riguarda i certificati di vaccinazione, specificando la volontà da parte italiana di prolungare la stagione estiva, ma anche di aprire il turismo verso l’estero, e non solo quello domestico. Importantissimo, quindi, ripristinare i voli per un ritorno graduale alla normalità.

In che modo questo programma rilancerà il turismo

Un piano che punta ad andare oltre il modello Sardegna, dove il governatore Christian Solinas ha annunciato che dall’8 marzo nei porti e negli aeroporti isolani è stato organizzato un sistema di controllo gratuito al fine di far accedere, nella splendida isola nostrana, solo alle persone con vaccino effettuato o con tampone negativo. Una strategia che consente di gestire la stagione estiva in sicurezza con la ripresa del traffico turistico a beneficio di tutta la filiera produttiva. Del resto, la stessa condizione vige anche in Sicilia, dove chi arriva senza un certificato che attesti la negatività al virus o la vaccinazione deve fare un test all’ingresso.

Insomma, l’estate si avvicina e con essa anche una serie di mosse da mettere in atto sia per tutelare i viaggiatori sia per far ripartire il settore turistico che sta vivendo la peggiore crisi di sempre. Un ambito che ha davvero bisogno di riscaldare i motori e decollare di nuovo il prima possibile. Non solo per milioni di persone che ci lavorano e che hanno bisogno di tornare a vivere, ma anche per il turismo stesso che contribuisce enormemente al PIL del nostro Paese (14%), senza dimenticare che viaggiare è forse una delle esperienze più belle e formative che si possano fare nell’intero arco della propria vita.