Per lavoro è Content writer, per diletto viaggia. Appassionata di turismo enogastronomico, fotografa tutto per inscatolare i ricordi e poi li racconta online.
Pubblicato: 3 Febbraio 2025 10:06
A Chupacigarro, una località a circa 200 chilometri a Nord di Lima, in Perù, un team di archeologi ha portato alla luce una struttura piramidale: si tratta di un ritrovamento davvero eccezionale poiché fino ad oggi tutto ciò era sconosciuto.
La scoperta è stata effettuata da un gruppo multidisciplinare guidato dalla dottoressa Ruth Shady che si sta occupando di ricerche specifiche sulla zona archeologica di Caracal. Il ritrovamento, avvenuto nel Settore F di Chupacigarro, si trova a circa 1 chilometro a ovest della città sacra di Caral-Supe, nella valle di Supe.
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La scoperta della struttura piramidale in Perù
Gli studi portati avanti in Perù e gli scavi hanno dato modo di fare una scoperta incredibile: la struttura era nascosta da vegetazione composta da alberi secchi di huarango che rendevano assolutamente non identificabili precedentemente le mura in pietra che delimitano l’area. La struttura, rimasta nascosta e scoperta dagli archeologi in un importante contesto di studio della zona archeologica di Caracal, è piramidale. Svelate almeno 3 piattaforme sovrapposte che conferiscono proprio l’iconica forma; alcune pietre verticali imponenti conosciute come Huancas hanno segnato le estremità e ne delimitano la scalinata centrale che conduce poi alla sommità. Gli studiosi confermano come il richiamo sia strettamente legato ai complessi monumentali tipici già rinvenuti nella zona e collegati alla civiltà di Caral.
Secondo il Ministero della Cultura del Perù, lo studio di questa struttura consentirà di comprendere meglio la disposizione urbanistica dell’insediamento di Chupacigarro e il suo ruolo all’interno del contesto più ampio della valle di Supe. La civiltà di Caral è tra le più antiche società urbane conosciute nelle Americhe; si è sviluppata tra il 3000 e il 1800 a.C. La città omonima era considerata a tutti gli effetti un centro nevralgico per l’epoca, influenzando in modo significativo le culture andine successive grazie alle sue innovazioni architettoniche e urbanistiche. Il recente ritrovamento contribuisce allo studio approfondito che riguarda la rete urbana di una civiltà millenaria.
Tra le curiosità più interessanti rinvenute c’è un geoglifo raffigurante una testa di profilo nello stile Sechín: realizzato con pietre angolari e rivolto a est, misura 62,1 x 30,3 metri ed è visibile solamente da un punto specifico sottolineando il significato cerimoniale o rituale ad esso collegato.
L’importanza del centro urbano di Caral Chupacigarro
Secondo gli studi, l’insediamento di Chupacigarro fa parte di un sistema più ampio che comprendeva diversi centri abitati sviluppati nella valle di Supe e si posizionava con un sito di circa 38,59 ettari lungo la via di comunicazione che collegava l’entroterra alla costa di Huaura. Lungo il percorso, sono ben 12 le strutture principali legate a contesti pubblici o cerimoniali e tra le costruzioni più significative ritrovate c’è l’edificio principale con una piazza circolare interrata. La recente scoperta, però, rappresenta un tassello importante per ampliare le conoscenze sulla civiltà e sulle avanzate capacità costruttive per il periodo.
L’area archeologica di cui fa parte Chupacigarro si unisce alla città sacra di Caral-Supe e dal 2009 è stata riconosciuta dall’UNESCO come Patrimonio Mondiale, diventando a tutti gli effetti la più antica civiltà urbana delle Americhe.