Mentre alcuni aeroporti italiani sono lieti di annunciare un record di viaggiatori (come quello di Cagliari che questa estate ha registrato 1,5 milioni di passeggeri sulle tratte nazionali) in altri scali del nostro Paese è in atto una vera e propria rivoluzione.
O meglio, l’Enac (l’autorità italiana del volo civile) è pronta a dar vita a un piano straordinario che prevede il riassetto degli aeroporti italiani.
Perché stanno avvenendo questi cambiamenti
I motivi principali che sono alla base di questi cambiamenti riguardano soprattutto l’ambiente. Non si vuole, infatti, puntare a creare nuove ed enormi strutture, ma piuttosto valorizzare e migliorare quelle già esistenti.
Il programma verrà presto inviato al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Enrico Giovannini, per far sì che abbia inizio percorso di approvazione. Un documento che elenca tante novità, e per diversi scali sparsi in tutto il territorio.
Per quali aeroporti italiani sono previste delle mofiche
Tra le maggiori novità emerge, in particolare, quella che riguarda Roma-Ciampino. L’impianto aeroportuale intitolato a Giovan Battista Pastine e situato a sud-est della nostra Capitale, potrebbe essere rimpiazzato da un nuovo scalo civile a Frosinone, il Girolamo Moscardini, che andrebbe ristrutturato e aperto alle compagnie civili. È bene sapere, però, che un’operazione di questo tipo non potrà essere svolta da una società privata di gestione degli aeroporti. Sarà compito del governo decidere il da farsi, a trattare con l’Aeronautica militare e a stanziare la spesa necessaria per la modifica delle scalo.
Ma le novità non finiscono qui. Alcuni cambiamenti sono previsti anche per l’aeroporto di Milano – Linate. Nel caso dell’Enrico Forlanini, l’Enac non approva che i passeggeri possano partire con dei voli intercontinentali dalle piste di Milano città. In sostanza, quello che si vorrebbe mettere in atto è un ridimensionamento del suo ruolo internazionale, al fine di diminuire progressivamente la concorrenza con Malpensa.
Il principale aeroporto gestito dal comune di Milano, quindi, vedrebbe riservate le rotte intercontinentali dirette senza restrizioni al check-in: il piano dell’Enac assegna il massimo rango di hub istituzionale a Malpensa.
L’altro hub istituzionale è e rimarrà, chiaramente, l’aeroporto di Roma-Fiumicino che, tra le altre cose, è una vera e propria eccellenza. Diversi e prestigiosi, infatti, sono i premi che ha vinto nel corso degli anni. Molti di questi ve li avevamo raccontati in questo nostro pezzo di approfondimento.
Lo scalo di Venezia, dal canto suo, è stato classificato come hub vocazionale poiché organizzato per attirare e trattenere i turisti per un lungo periodo di tempo e da tutto il mondo. Mentre il Fontanarossa di Catania andrebbe in diretta concorrenza con Io scalo di Istanbul come porta del Mediterraneo. Ciò vuol dire che l’aeroporto siciliano verrebbe potenziato per potere accogliere fino a 30mila passeggeri al giorno. Del resto, Catania è una tra le mete preferite dai turisti stranieri ed è necessario, perciò, migliorarne tutti i servizi.
Sempre al sud, lo scaldo di Taranto-Grottaglie verrebbe destinato allo Spazioporto per il turismo spaziale e ai viaggi suborbitali. L’Enac, inoltre, punterebbe anche alla rinascita dell’aeroporto dell’Urbe di Roma (l’ex Littorio). In particolare il programma prevede aerei di piccole dimensioni o aerotaxi partire dall’Urbe per dirigersi verso Viterbo, il cui scalo militare, Tommaso Fabbri, andrebbe adattato ai velivoli civili.
Tutto questo perché? Perché gli aeroporti del nostro Paese verrebbero tutti raccolti in 13 reti a prescindere dalla loro proprietà (Bologna, Rimini, Forlì, Parma, per esempio creeranno una rete; Napoli e Salerno un’altra; Catania, Comiso, Lampedusa una terza). Ogni scalo farà uno studio per valutare i rischi e dovrà dichiarare la sua capacità massima, anche alla luce del suo impatto ambientale e della sicurezza per chi viaggia.
Nel caso in cui un aeroporto risultasse saturo, verrà incoraggiato a travasare passeggeri verso gli altri, alleati nella sua stessa rete.