Perché quest’estate le vacanze costeranno di più

Aumentano i costi delle villeggiature degli italiani, dagli spostamenti agli stabilimenti balneari: la denuncia del Codacons

L’estate si preannuncia salata per gli italiani desiderosi di regalarsi le tanto attese vacanze. Quest’anno, infatti, andare in vacanza costerà in media l’11% in più, rispetto al 2020, con un aumento della spesa procapite per una villeggiatura di circa 98 euro.

È quanto emerge da un report del Codacons sul caro-vacanze 2021. Stando a quanto sostiene l’associazione, “tutto questa estate costa di più”: dagli spostamenti (che si scelga di viaggiare in aereo, auto o treno) ai soggiorni presso una qualsiasi struttura ricettiva, passando per l’affitto di ombrelloni, sdraio e lettini, fino alle consumazioni presso bar e ristoranti.

“Con le riaperture – scrive l’associazione – gli esercizi al pubblico, i lidi, gli hotel, hanno modificato le proprie politiche tariffarie, applicando rincari tesi a compensare le perdite degli ultimi mesi, i maggiori costi di sanificazione e messa in sicurezza dei locali, e il contingentamento delle presenze che, di fatto, riduce i ricavi”.

Nel dettaglio, ci saranno incrementi per chi viaggia in auto del +16% rispetto al 2020 a causa dei rincari di benzina e gasolio. Per i treni, invece, benché non ci sia stato un aumento delle tariffe, la riduzione della capienza massima a bordo ha portato ad una limitazione di sconti, offerte e promozioni destinate ai passeggeri. Anche le tariffe basse delle compagnie aeree sono rimaste invariate, tuttavia sono cresciuti i costi di tutti gli altri servizi connessi ai voli.

I rincari riguardano pure gli stabilimenti balneari: stando all’indagine del Codacons, in tutta Italia si registrano incrementi medi del +5% per l’affitto giornaliero di ombrelloni, lettini e sdraio, con punte del +40% in Costiera Amalfitana. Nei lidi sono aumentati anche i costi delle consumazioni, dei pasti e degli aperitivi, del +10%.

L’estate sarà più cara anche per chi soggiornerà in hotel, B&B, resort o case vacanza. Secondo il report, “chi intende soggiornare in una struttura rimborsabile in caso di cancellazione del viaggio, deve mettere in conto una maggiore spesa fino al +100% rispetto alla stessa soluzione “non rimborsabile”, con conseguente aggravio dei costi di una villeggiatura”.

Ad aumentare, infine, anche i prezzi nei bar e nei ristoranti dove fare colazione, un aperitivo, pranzi o cene, costa in media tra il +5% e il +10% rispetto allo scorso anno.