Il territorio delle Langhe-Roero e Monferrato è uno dei più belli al mondo e uno dei luoghi più visitati in Italia: quest’anno è il decimo anniversario che le colline di vigneti del Piemonte sono Patrimonio dell’Unesco. Infatti, lo scorso 22 giugno 2024 è stato celebrata l’iscrizione de “I Paesaggi vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato” nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
La società formules è stata incaricata di studiare l’impatto a lungo termine di questo evento, a dieci anni di distanza, esaminando come abbia influenzato il territorio a livello di percezioni, decisioni degli stakeholder locali, indicatori economici e benefici in termini di reputazione e attrattività turistica delle località interessate.
I risultati della ricerca sono stati presentati da Guido Guerzoni, fondatore e CEO di formules, insieme a Giovanna Quaglia e Bruno Bertero, rispettivamente Presidente e Direttore dell’Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe Roero e Monferrato, durante il TTG Travel Experience a Rimini il 9 ottobre 2024, alla presenza di Alessandra Priante, Presidente di Enit.
Indice
Come è stata condotta l’indagine di formules
Lo studio, condotto su 200 comuni, ha analizzato l’impatto della designazione Unesco sui Paesaggi Vitivinicoli del Piemonte, valutando tre tipi di effetti: sociale, economico-occupazionale e comunicativo. Oltre ai 101 comuni direttamente interessati (29 nelle aree di eccellenza o Core Zones e 72 nelle Buffer Zones), l’indagine ha coinvolto 99 comuni limitrofi.
Il questionario ha coinvolto 512 persone tra amministratori locali, operatori turistici, imprenditori vinicoli, ristoratori e altre figure professionali, con l’obiettivo di sondare come l’iscrizione a sito Unesco abbia influenzato le loro attività. Due focus group, con una trentina di partecipanti, hanno ulteriormente esplorato le opinioni e percezioni sugli effetti della nomina Unesco. In parallelo, sono stati analizzati 51 serie storiche in ambiti come mercato immobiliare, turismo e occupazione.
Tre aspetti che hanno influenzato il territorio
L’indagine di formules ha rivelato che il 96% dei partecipanti è consapevole dell’esistenza del Sito Unesco, ma solo il 49% conosce la sua precisa geografia. Sorprendentemente, il 27% non è consapevole del motivo per cui il sito è stato riconosciuto come Patrimonio dell’Umanità, e la coltivazione dei vitigni autoctoni è stata sottovalutata come valore distintivo.
Il 78% degli intervistati ritiene che l’impatto della designazione Unesco sia percepito più dagli esterni che dai residenti. Tuttavia, solo una minoranza (5,1%) crede che i turisti non riconoscano il valore del sito. La promozione internazionale della cultura enogastronomica piemontese e il miglioramento della reputazione nazionale e internazionale sono riconosciuti come i benefici principali della nomina.
D’altra parte, emergono preoccupazioni legate alla tutela del territorio e ai rischi di overtourism. I focus group hanno infatti evidenziato la necessità di sinergie locali più forti e di linee guida più chiare da parte dell’Associazione, per allineare le politiche locali con il piano di gestione Unesco e affrontare meglio le sfide future.
L’analisi economica ha esaminato sei ambiti: mercato immobiliare, fondiario, turismo, imprese, occupazione e inflazione. I dati dimostrano che la nomina Unesco ha avuto un impatto positivo in circa il 73% delle variabili analizzate. Complessivamente, l’effetto economico stimato è stato un ritorno di circa 121 milioni di euro.
Una delle problematiche principali riscontrate circa il mercato immobiliare è stata l’aumento dei prezzi delle abitazioni per i residenti. Tuttavia, tra il 2014 e il 2020, i prezzi delle case sono aumentati nelle aree Core, come Langhe e Grinzane Cavour, mentre altre zone hanno visto una riduzione.
Il settore turistico ha registrato una crescita in tutte le sei aree del sito Unesco. L’incremento delle visite internazionali, confermato dal 92% degli intervistati, ha interessato in particolare le zone di Nizza Monferrato e Canelli, mentre Langa ha attratto il maggior numero di visitatori complessivi.
La domanda turistica ha rivelato tendenze opposte tra italiani e stranieri: i turisti italiani preferiscono soggiornare nelle zone Buffer, mentre gli stranieri prediligono le aree Core, maggiormente conosciute a livello internazionale. L’offerta turistica è cresciuta significativamente, in particolare nel settore extra-alberghiero, con un aumento del 93% di camere disponibili in zone come Nizza Monferrato, contrastato da un calo dell’offerta di alloggi tradizionali in altre aree.
La ricerca ha evidenziato anche un notevole aumento della visibilità mediatica dei territori Langhe-Roero e Monferrato sia a livello nazionale che internazionale.