Nuove regole per entrare in Sardegna: certificato vaccinale o tampone

Il governatore Solinas ha annunciato che per la prossima estate sarà necessario un tampone negativo o un certificato vaccinale per entrare in Sardegna

Si guarda già all’estate 2021 e in particolare lo fa la Regione Sardegna dove il turismo è particolarmente essenziale per la tenuta economica (e sociale). Il governatore Christian Solinas, infatti, ha fatto sapere che la Regione è al lavoro proprio per la prossima estate sui controlli per gli arrivi nell’isola, a tal punto che sarà necessario presentare un certificato di negatività al Covid-19 o di avvenuta vaccinazione contro il virus.

Infatti, come lo stesso governatore ha rivelato al quotidiano ‘L’Unione Sarda‘: “la situazione epidemiologica è in miglioramento, stiamo portando avanti gli screening di massa e le vaccinazioni, ci sono più luci che ombre e le condizioni per uscire da questo incubo, ma allo stesso tempo dobbiamo difenderci in ogni modo da queste varianti del Covid che preoccupano e dall’eventualità che entrino in casa nostra. Per tutte queste ragioni, è necessario un modello di tutela della salute dei sardi e delle attività economiche, costruito proprio sulle certificazioni sanitarie. Modello che introdurremo nel giro di breve tempo“.

Non è un caso, del resto, che sull’isola sia stata avviata una poderosa campagna di screening sulla popolazione che ha registrato un’adesione piuttosto notevole da parte dei cittadini. E a tal proposito il governatore sostiene che “lzona bianca è a un passo. Per questo bisogna proseguire l’azione di monitoraggio sul nostro territorio, fermare la diffusione del virus e portare l’Isola fuori dall’emergenza nel più breve tempo possibile”.

Tuttavia, è bene ricordare che già nell’estate 2020 il governatore della Sardegna aveva provato a introdurre l’obbligo di effettuare un test anti-Covid presso aeroporti e stazioni. Misura che, nei fatti, fu bocciata sia dai Ministri Roberto Speranza e Francesco Boccia, sia dal Tribunale Amministrativo regionale.

Solinas, poi, ci riprovò durante il mese di settembre, ma l’ordinanza venne impugnata e il piano di imporre a tutti coloro che intendevano fare ingresso nel territorio regionale di presentare, all’atto dell’imbarco, l’esito di un test (sierologico o molecolare o antigenico rapido), effettuato nelle 48 ore precedenti al viaggio non andò a buon fine.

Le strade percorse nel recente passato, quindi, non hanno funzionato. Chissà cosa succederà da qui all’arrivo dell’estate vista anche la nascita del nuovo Governo italiano.