Dive in the Past: tutti i segreti dei fondali marini a casa tua

Puoi diventare un archeologo subacqueo e immergerti nei fondali alla scoperta dei siti archeologici più importanti del nostro mare

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SiViaggia

Redazione

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Ammettiamolo, i fondali marini hanno sempre affascinato un po’ tutti noi e ancora di più chi ha scelto di trasformare questa passione in un lavoro, come dimostra il fiorente settore dell’archeologia subacquea. Un’attività, questa, volta a far conoscere al mondo il patrimonio archeologico che si nasconde nel mare.

E se vi dicessimo che da oggi potete diventare degli archeologi subacquei anche voi? Non vi servirà né la muta, né l’ossigeno, ma una semplice connessione a internet e il vostro smartphone. Perché è nato Dive in The Past, il primo videogioco dedicato interamente al patrimonio archeologico del Mare Nostrum.

Realizzato dalla 3D Research, un’azienda spin-off dell’Università della Calabria, con il coinvolgimento di ben cinque Paesi europei, il videogioco è stato concepito con un solo e unico obiettivo, quello di far conoscere al mondo il patrimonio archeologico sottomarino del mar Mediterraneo.

Dive in the Past
Fonte: Ufficio Stampa
Dive in the Past

Nonostante il suo recente debutto, Dive in The Past è già diventato un prodotto turistico internazionale volto a far conoscere il patrimonio marino e a sensibilizzare il mondo intero sulla sua valorizzazione e la salvaguardia.

Una volta scaricata l’applicazione, sarà possibile immergersi tra i fondali alla scoperta dei siti archeologici più importanti del nostro mare e vivere in prima persone l’esperienza e l’emozione di tuffarsi nelle profondità marine e muoversi tra i relitti. Tutto questo è possibile grazie a un fedelissima ricostruzione in 3D che trasforma qualsiasi smartphone in uno strumento di immersione virtuale.

Dive in the Past
Fonte: Ufficio Stampa
Dive in the Past

La tecnologia messa a punto permette di generare un modello tridimensionale di altissima risoluzione, che integra una batimetria generale dell’ambiente subacqueo, ottenuta mediante un sonar multibeam, con l’elaborazione di centinaia di foto subacquee scattate dai sub o da veicoli filoguidati. Grazie alla collaborazione di tutti i Paesi coinvolti, i creatori del videogame hanno ottenuto una serie di modelli 3D che ripropongono in maniera realistica sia il fondale, con i suoi reperti, che la flora e la fauna che abitano l’ambiente marino.

Se sognate di vedere da vicino le misteriose sculture del Ninfeo di Punta dell’Epitaffio nel golfo di Pozzuoli o una nave greca affondata nel V secolo A.C., tutto quello che dovete fare è immergervi nella realtà virtuale di Dive in the Past. Il videogame è già disponibile su Android e su iOs gratuitamente, in italiano e in lingua inglese.

Dive in the Past
Fonte: Ufficio Stampa
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