Riserva dello Zingaro: il progetto per una innovativa Area Marina Protetta

Il futuro dell'Area Marina Protetta prevede un ruolo attivo dei piccoli pescatori, veri guardiani di questo meraviglioso tratto di costa

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Ilaria Santi

Giornalista & Travel Expert

Giornalista, viaggia fin da quando era bambina e parla correntemente inglese e francese. Curiosa, autonoma e intraprendente, odia la routine e fare la valigia.

L’istituzione di una innovativa Area Marina Protetta sotto la costa della Riserva Naturale Orientata dello Zingaro, tra San Vito Lo Capo e Castellammare del Golfo, in Sicilia. È questo l’obiettivo del progetto “AMP Zingaro-Scopello”, lanciato con una campagna di crowdfunding dal Centro Studi ISVAM di Palermo, un’associazione impegnata nella ricerca e sviluppo dell’agricoltura mediterranea sostenibile.

Si parla ormai da anni di integrare l’attuale riserva regionale terrestre, che tutti conosciamo, con una tutela speciale per lo specchio d’acqua antistante, ma, finora, nulla di fatto. Il progetto firmato ISVAM, nato con l’obiettivo di preservare la qualità delle acque e la biodiversità marina, vanta però la concreta possibilità di metter assieme tutela ambientale e sviluppo di un’“economia blu”, sostenibile e circolare.

Due temi, questi, che spesso vengono avvertiti come non conciliabili fra loro e che invece trovano un legame in questo progetto. L’idea della creazione di questa innovativa Area Maria Protetta punta ad andare oltre quanto viene dal legislatore comunemente definito in termini di istituzione dell’AMP Zingaro-Scopello e permetterà sia la tutela ambientale sia la fruizione da parte di turisti attenti all’ambiente e operatori della zona, attraverso uno stazionamento per natanti, la certificazione di pesca sostenibile, immersioni didattiche, campi di volontariato, una premialità economica per i pescatori che si occuperanno di conferire la plastica rimasta incagliata nelle reti e l’istituzione di una caletta della riserva destinata alla pratica del naturismo. Ma questi saranno solo alcuni degli obiettivi del progetto.

“Ben vengano campi di ormeggio con boe intelligenti, che permetteranno lo stazionamento dei natanti senza compromettere la Posidonia o il transito e stazionamento di barche a vela”, ha infatti spiegato Massimo Mirabella, presidente dell’associazione ISVAM.

Il futuro dell’Area Marina Protetta, stando al progetto che sarà presentato all’assessore regionale del Territorio e dell’Ambiente, Totò Cordaro, prevede, fra le tante altre cose, un ruolo attivo dei piccoli pescatori costieri, veri guardiani della risorsa mare e di tanti volontari che si occuperanno di raccogliere le pericolosissime plastiche abbandonate, ma anche di informare con materiali bilingua turisti e diportisti sulle corrette pratiche di fruizione dell’area.

Con l’arrivo dell’estate sarà poi lanciato il bollino “Pescato dello Zingaro”, che permetterà di acquistare il pescato in quel tratto di mare, frutto di un lavoro responsabile di piccola pesca effettuato con sistemi tradizionali e non invasivi e, allo stesso tempo, consentirà ai pescatori di guadagnare qualche euro in più come riconoscimento per il lavoro di raccolta della plastica, incagliata nelle reti.

Riserva terrestre e area marina protetta si potranno integrare dando la possibilità anche a piccoli produttori agricoli e ai pescatori costieri di avvantaggiarsi produttivamente e commercialmente di questa grande risorsa.

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Fonte: 123rf
La Riserva dello Zingaro