Angkor Wat, il celebre tempio a rischio a causa di un trend su TikTok

Il tempio di Angkor Wat, tra i più celebri della Cambogia, rischia danni irreparabili a causa di una tendenza diventata virale su TikTok e altre piattaforme

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Redazione

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Pubblicato: 2 Settembre 2024 13:24

Una delle tendenze virali più in voga del momento vede persone correre e saltare nell’area del celebre Angkor Wat in Cambogia e di altre rovine di templi nel Paese del Sud-Est asiatico. Si tratta di un remake dal vivo del popolare videogioco “Temple Run”, che però ha suscitato le polemiche degli ambientalisti, secondo i quali la corsa alle visualizzazioni sui social network denigra le sculture di quasi 900 anni e rischia di causare danni irreparabili a un sito patrimonio dell’umanità.

Angkor Wat: la sfida sui social mette in pericolo il tempio

Brevi video di visitatori che corrono lungo stretti sentieri di pietra e scavalcano passaggi, spesso accompagnati dai suoni del popolare videogioco “Temple Run”, hanno fatto il giro di TikTok, Facebook, YouTube e altre piattaforme. Alcuni di questi hanno ricevuto più di 2 milioni di visualizzazioni e continuano a fare proseliti.

Simon Warrack, un conservatore che ha lavorato per tre decenni per preservare le rovine quasi millenarie di Angkor, è preoccupato per i potenziali danni e per le implicazioni culturali e religiose che questa moda può avere sul sito archeologico più importante della Cambogia e tra i più importanti al mondo.

“Nessuno correrebbe nella Basilica di San Pietro a Roma o in qualsiasi altra chiesa occidentale, quindi perché è giusto farlo in Cambogia? – si è chiesto Warrack – Non si tratta solo di un potenziale danno alle pietre, perché le persone vi sbattono contro e cadono o rovesciano le cose – cosa che accade realmente – ma anche di un danno al valore spirituale e culturale dei templi”. Come sottolinea Warrack, Angkor Wat è ancora profondamente venerato dalla popolazione. “Si ritiene che ogni pietra contenga gli spiriti degli antenati”.

Questa tendenza mette in evidenza la sfida che molti siti storici devono affrontare al giorno d’oggi per bilanciare l’aumento del turismo, la sostenibilità e la vita locale, in particolare in un mondo post-Covid in cui i cosiddetti “viaggi di vendetta” verso il tempio perduto sono diventati sempre più importanti.

Angkor Wat, uno dei templi più belli al mondo

Angkor è uno dei siti archeologici più importanti del Sud-Est asiatico. Esteso su circa 400 chilometri quadrati, compresa un’area boschiva, il Parco Archeologico ospita i magnifici resti delle diverse capitali dell’Impero Khmer, dal IX al XV secolo. Tra questi, il famoso tempio di Angkor Wat e il Tempio Bayon ad Angkor Thom, con le sue innumerevoli decorazioni scultoree. Dato il suo valore incommensurabile, l’UNESCO ha avviato un ampio programma di salvaguardia di questo sito simbolico e dei suoi dintorni.

Angkor Wat, il cui nome significa  “Tempio della città”, è il tempio meglio conservato di Angkor e riassume due principali caratteristiche dell’architettura cambogiana: il “tempio-montagna” che si erge all’interno di un fossato a simboleggiare il monte Meru (la montagna degli dei nella religione indù) e i successivi “templi a galleria“. Questo straordinario complesso è famoso in tutto il mondo per la sua grandiosità, l’armonia dell’architettura, i magnifici bassorilievi e le raffigurazioni di Apsaras e Devata.

A differenza di molti templi del sito archeologico, Angkor Wat è orientato a ovest. L’ipotesi più probabile di questa scelta è che si tratti di un mausoleo, dove venerare il re dopo la morte. L’entrata principale a ovest era, infatti, una consuetudine dei templi funerari, mentre i templi indù erano orientati a est.