Inghilterra post Brexit: quali documenti sono necessari per viaggiare

Carta d’identità, patente, tessera sanitaria: i documenti per raggiungere il Regno Unito con la Brexit

Con il referendum del 23 giugno 2016, i cittadini del Regno Unito hanno votato per l’uscita dall’Unione Europea: è ciò che tutti ormai chiamano Brexit, e che ha portato a rinegoziare i rapporti tra i Paesi europei e il Regno Unito nel corso degli ultimi due anni e mezzo.

Ma cosa cambia, con la Brexit, per chi vuole visitare Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda del Nord?

La data ufficiale di uscita dall’Unione Europea era prevista per il 29 marzo 2019: in attesa di quel giorno, l’Ambasciata d’Italia a Londra aveva reso pubblico un documento online con il quale fornisce delucidazioni circa la documentazione necessaria per viaggiare nel Regno Unito, sugli spostamenti e sull’assistenza sanitaria. In realtà il 29 marzo non è stato trovato un accordo e tutto è slittato. La nuova data per l’uscita dall’UE è il 31 ottobre 2019, e in questi ultimi giorni che la precedono stanno fervendo le trattative per raggiungere un accordo ed evitare il No Deal. In caso contrario, potranno cambiare le normative per gli italiani che si recano in Inghilterra.

Per entrare nel Regno Unito non è necessario possedere il passaporto: è sufficiente munirsi di carta d’identità per l’espatrio. Qualora questa risulti particolarmente rovinata, l’Ambasciata consiglia ai possessori di rinnovarla prima della partenza, perché la polizia britannica di frontiera potrebbe chiedere al titolare di esibire un altro documento, temendo si tratti di una copia falsificata. Fino al 31 ottobre non sarà necessario alcun visto: tutto quello che accadrà dopo sarà frutto dei negoziati ancora in corso tra Regno Unito e Unione Europea.

Nessun cambiamento per quanto riguarda l’assistenza sanitaria all’interno dei Paesi UK. Per averla è necessario possedere la tessera magnetica del sistema sanitario nazionale (la tradizionale tessera sanitaria). Questo documento permetterà ai cittadini europei in terra britannica di ricevere cure e assistenza di base negli ospedali pubblici. L’intenzione è quella di apportare delle modifiche che dipenderanno dagli accordi presi tra il Regno Unito e l’UE al termine del periodo di transizione.

E la patente? La questione del riconoscimento reciproco delle patenti di guida sarà oggetto di negoziato in vista dell’accordo sulle relazioni future. Al momento i cittadini italiani che mettono piede sul suolo britannico possono guidare regolarmente, se in possesso del proprio documento. Per circolare non serve possedere la Carta Verde: è sufficiente la carta di circolazione del veicolo. Nel caso in cui il proprietario dell’auto fosse diverso dal pilota, si consiglia di procedere però a una delega a condurre, regolarmente autenticata da un notaio.

Ecco dunque che, ancora, non si sa dove il futuro con esattezza ci condurrà. E se qualcosa cambierà davvero, per i milioni di turisti appartenenti all’Unione Europea che ogni anno sbarcano sul territorio inglese.