Non solo passaporto: in Italia ci sono problemi anche con la carta d’identità

In questi mesi abbiamo sentito spesso parlare di caos passaporti, ma la verità è che ci sono ritardi anche con il rilascio della carta d'identità

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Serena Proietti Colonna

Travel blogger

PhD in Psicologia Cognitiva, Travel Blogger, Coordinatrice di Viaggio e Redattrice Web di turismo, una vita fatta di viaggi, scrittura e persone

Da un bel po’ di tempo il nostro Paese si trova ad affrontare un disagio che sta creando diversi problemi ai cittadini e al mondo del turismo: enormi ritardi nel rilascio dei passaporti. Le attese per i rinnovi, infatti, sono lunghissime ancora in molte città italiane. Tuttavia, abbiamo la fortuna di vivere in Europa e per questo, con la sola carta d’identità, ci è possibile viaggiare anche in alcune aree del vecchio continente.

Ma come tutti i documenti, anche questa scade e bisogna rinnovarla. Il problema è che, a quanto pare, nell’ultimo anno in molte città dello Stivale si sono registrati ritardi anche per avere la propria carta d’identità elettronica.

Ritardi nei rilasci della carta d’identità elettronica

Stando a quanto si apprende, nel 2023 e in questi primi mesi del 2024 in molte città Belpaese si sono allungati i tempi per chiedere o rinnovare la carta d’identità elettronica (CIE). Tale documento di identificazione, come accennavamo sopra, può essere usato per viaggiare nei Paesi dell’Unione Europea, ma anche in altri Paesi come la Turchia, Egitto, Tunisia – ma solo nel solo caso di viaggio organizzato da tour operator – e in alcune zone dei Caraibi che fanno ufficialmente parte del territorio francese.

Un respiro di sollievo per chi ama viaggiare ma, come per il passaporto, sembrerebbe diventato complicato prenotare un appuntamento per ottenere in pochi giorni questo documento: si parla di attese di settimane e, in diverse circostanze, anche di mesi.

Dove si registrano i ritardi

Stando a quanto si può leggere sul Corriere di Roma, il primo appuntamento disponibile nel XIII municipio durante la scorsa settimana era per il 10 febbraio 2025, circa un anno dopo la richiesta. Certo, la situazione non è così grave in tutte le zone della città, ma a livello generale nel 2023 il tempo medio di attesa è stato di circa due mesi e dieci giorni che, ad essere onesti, è quasi equivalente a un’infinità considerando che parliamo di un documento.

Per cercare di risolvere il problema, il comune della Città Eterna ha organizzato diversi “open day”, ovvero delle giornate di apertura straordinarie con orari prolungati e un numero di funzionari in servizio maggiore. Tuttavia, sembrerebbe molto complesso anche trovare un appuntamento per questi eventi. Vi basti sapere che nell’ultimo fine settimana i 750 posti disponibili sono stati prenotati in poco più di un’ora.

Come riporta il Post, ritardi per il rilascio della CIE durante l’ultimo anno si sono registrati anche a Firenze, Caserta, Mestre, Treviso, Parma e molti altri comuni più piccoli.

Da cosa dipendono questi ritardi

Le motivazioni sui ritardi dei passaporti – accettabili o meno – sono state spiegate in più circostanze nel corso di questi mesi: l’accumulo delle richieste dei documenti di viaggio dopo il lockdown e la Brexit, i problemi della Zecca con i libretti e la carenza di personale nelle questure. Per le CIE, purtroppo, non è del tutto chiaro quali siano, o meglio, sembrerebbero tutti da imputare alla disorganizzazione generale perché non si sarebbe registrato nemmeno un aumento significativo delle richieste.

Un altro motivo di questo ritardo sarebbe da ritrovare anche nel sistema di prenotazioni: la maggior parte delle località con lunghi tempi di attesa utilizza il sistema messo a punto dal Ministero dell’Interno, che è molto simile a quello delle prenotazioni per ottenere il passaporto. Ciò vuol dire che per avere un appuntamento in comune occorre passare obbligatoriamente dal portale del Governo.

Nonostante tutti questi disagi, è giusto segnalare che ci sono anche città dove si è deciso di intervenire in maniera diversa e registrando solo successi. È il caso di Napoli dove, – come si legge sempre sul Post – sette mesi fa il comune ha scelto di aprire il suo sistema di prenotazioni attivando anche un numero verde: il tempo di attesa è passato da tre mesi a tre giorni, in tutte le zone di questo bellissimo capoluogo campano.