La meta più di tendenza dove bisogna andare nel 2024

Sono sempre più numerosi i curiosi che hanno inserito nella loro bucket list un viaggio alla scoperta di questo incredibile Paese

Foto di Ilaria Santi

Ilaria Santi

Giornalista & Travel Expert

Giornalista, viaggia fin da quando era bambina e parla correntemente inglese e francese. Curiosa, autonoma e intraprendente, odia la routine e fare la valigia.

C’è chi la odia e chi la ama, ma una cosa è certa: l’Arabia Saudita è sempre più sulla bocca di tutti. E sono anche sempre più numerosi i curiosi che hanno inserito nella loro bucket list un viaggio alla scoperta di questo Paese.

Con le sue città avveniristiche, i suoi paesaggi naturali ancora poco sfruttati dal turismo, i suoi siti archeologici non troppo affollati, la sua cultura tutta da scoprire, è una destinazione ancora poco conosciuta e che quindi attira sempre più turisti. Del resto, se ha attirato calciatori (persino la Supercoppa italiana si gioca in Arabia Saudita), allenatori, sportivi e vip internazionali, (molto) denaro a parte, un motivo ci sarà.

Non a caso sono sempre più numerose le compagnie aeree che hanno inserito nella loro programmazione 2024 almeno un volo per l’Arabia. L’ultima ad avere annunciato ben due rotte è ITA, che volerà da Roma su Riad a partire dal 5 maggio e su Jeddah dal 1° agosto. Da aprile, invece, riprenderanno i voli low cost di Wizz Air inaugurati nel 2023 sia da Milano Malpensa sia da Roma Fiumicino diretti a Riad. Ci sono biglietti a partire da 39,99 euro.

Obiettivo 2030

Entro il 2030, anno in cui Riad ospiterà l’Expo, il Paese è destinato a crescere in modo esponenziale e lo sviluppo è già in atto. Nuovi grattacieli, nuovi quartieri, e anche nuovi itinerari turisti stanno nascendo come funghi. Questa città sembra spuntare come un miraggio in mezzo al deserto, con i suoi enormi grattacieli futuristici, come la Kingdom Tower che, con i suoi 302 metri, è l’edificio più alto, o il Burj Rafal, uno degli hotel più alti al mondo, ma anche le architetture classiche, a partire dalla Fortezza Masmak, costruita con mattoni di fango e argilla e le ben 4.300 moschee.

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Fonte: @Saudi Tourism Authority
Il quartiere antico di Riad

Tra i progetti in fase di realizzazione c’è il Mukaab, un edificio a forma di cubo dall’inconfondibile design mediorientale, grande quanto 20 Empire State Building, ispirato all’architettura Najdi, quella delle tribù beduine che vivono nel deserto. Sorgerà nel nuovo quartiere di New Murabba nella downtown cittadina.

Entro quella data, dovrà sorgere addirittura una nuova città. I Giochi asiatici invernali del 2029 si terranno, infatti, in Arabia Saudita, e più precisamente a Trojena, una città che non è stata ancora costruita. Sarà però una smart city a emissioni zero e alimentata esclusivamente da energia rinnovabile.

Il futuro del deserto saudita

Oltre ai grattacieli futuristici di Riad, testimonianza del mix tra passato e futuro su cui sta giocando l’Arabia Saudita è l’avveniristico cubo di specchi che si trova nel bel mezzo del deserto, tra dune di sabbia, rocce scolpite dal tempo e resti dell’antica civiltà: Maraya, un cubo di specchi realizzato nel 2017, il più grande del mondo, tanto da essere entrato nel libro dei Guinness, che riflette il paesaggio e di cui a malapena si scorge la presenza. È in realtà una sala concerti che ospita anche eventi e spettacoli.

Ma resort avveniristici, completamente integrati nel paesaggio desertico stanno sorgendo e sono/saranno dei capolavori di design, molti dei quali progettati da archistar.

L’ultima novità in fatto di turismo è la vacanza in bicicletta che si potrà fare nella regione storica di AlUla, dove si trova la famosa città nabatea di Hegra, primo Patrimonio Unesco del Paese, in quella valle che è stata crocevia di numerose civiltà del passato.

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Fonte: @Team Jayco AlUla
Ciclisti nel deserto saudita

Il paesaggio di AlUla è l’ambiente ideale dove praticare tante attività sportive, tra cui gli sport estremi, la corsa, il trekking, l’arrampicata, l’escursionismo, le attività equestri e ora anche il ciclismo. Con una varietà di montagne di arenaria, altopiani vulcanici e strade tortuose, ci sono percorsi adatti a tutti i ciclisti.

Tra i siti naturalisti più incredibili che si possano visitare in Arabia Saudita c’è Jebel Fihrayn, meglio conosciuto come The Edge of the World. Il soprannome “confine del mondo” è stato creato per sottolineare l’incredibile paesaggio che si può ammirare e che dà la sensazione di essere davvero su un altro Pianeta.

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Fonte: @Saudi Tourism Authority
Edge of the World in Arabia Saudita

Il Mar Rosso saudita

Un viaggio in Arabia Saudita non può di certo prescindere da una sosta al mare tra le Isole di Farasan. Situate a circa 50 chilometri dalla costa, al largo della città di Jizan, si tratta di un arcipelago che comprende oltre un centinaio di isole, accarezzate dalle acque limpide e ricche di coralli del Mar Rosso.

E, proprio lungo la costa saudita, a Nord di Jeddah, sta sorgendo una nuova meta mare che è destinata a diventare la più gettonata dei prossimi anni con 1,5 milioni di turisti all’anno attesi. Il progetto si chiama The Red Sea e ci si potrà andare a breve, grazie a un nuovo aeroporto internazionale che sarà inaugurato nei prossimi mesi. Sarà la più grande destinazione turistica del mondo completamente alimentata da energie rinnovabili ma il cui obiettivo principale sarà anche la rigenerazione ambientale, attraverso un impatto positivo sul territorio, sulla società e sull’economia. I primi resort di lusso stanno già aprendo.

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Fonte: @The Red Sea
Uno dei resort che sorgerà sul Mar Rosso saudita

Una volta completata nel 2030, questa nuova destinazione comprenderà 50 resort e più di mille proprietà residenziali su 22 isole e sei siti interni. Ci saranno anche porti turistici di lusso, campi da golf, ristoranti e locali e diverse attività per il tempo libero.

L’Arabia Saudita finora era abituata a ricevere solo un tipo di turismo, quello religioso: sono tre milioni i musulmani stranieri che ogni anno compiono il pellegrinaggio verso la Mecca. Tuttavia, entro il 2030 si è posta l’obiettivo di facilitare l’ingresso nel Paese agli stranieri e di aprire nuovi hotel e resort, anche di lusso, per arrivare a ospitare fino a cento milioni di turisti ogni anno.