Bagnone, il borgo delle mille leggende

In Toscana esiste un borgo bellissimo e avvolto da incredibili leggende

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Serena Proietti Colonna

Travel blogger

PhD in Psicologia Cognitiva, Travel Blogger, Coordinatrice di Viaggio e Redattrice Web di turismo, una vita fatta di viaggi, scrittura e persone

La Lunigiana e l’alta valle del Magra (In Toscana) offrono tesori insospettabili. Uno di questi è il bel borgo di Bagnone che sorge sulla sponda destra dell’omonimo torrente. Un piccolo paesino costruito in pietra e dove svetta un antico castello in cima a un colle. Un maniero che, in tutto il suo splendore, domina l’abitato e il tortuoso alveo del torrente. Ma Bagnone affascina i suoi visitatori anche per un altro motivo: le mille leggende da cui è avvolto.

Si narra che tantissimi anni fa, durante il crepuscolo di una triste giornata invernale, c’era un uomo povero e stanco che passava nelle vicinanze di Bagnone. Essendo quasi calata la notte, decise di bussare alla porta del Castello dei Conti Noceti per chiedere asilo e cibo. Per sua fortuna il Padrone spalancò la porta del Castello, concedendogli ospitalità per la notte.

Il mattino successivo però il pellegrino non c’era più e al suo posto, su un piccolo tavolo, svettava una minuta Croce di legno. Un oggetto che venne subito ritenuto divino e che fu esposto per la curiosità dei visitatori, per poi essere venerato e conservato nella Chiesetta del Castello. Con il passare del tempo gli vennero attribuite speciali facoltà e, proprio per questo, la sua esistenza fu legata a inspiegabili fenomeni contro le leggi naturali. Vi basti pensare che venne persino riconosciuto come una diretta emanazione della volontà divina. Ecco perché i Bagnonesi venerarono per moltissimi anni questo oggetto, che ancora oggi si può ammirare ogni 3 maggio, quando viene esposto sull’altare.

Ma non solo, nel Medioevo a Iera, frazione di Bagnone, un marchese Malaspina costrinse a ballare nude fino all’alba le giovani donne più belle del feudo. Per farglielo fare uccise i genitori che volevano salvarle, per poi gettare i corpi in una fossa piena di scheletri. E a tal proposito si racconta che, ogni tanto, presso la cappella di San Biagio si sentano ancora oggi, durante le più fredde notti invernali, i lamenti e le grida di orrore delle povere vittime.

Un borgo, quindi, circondato da una natura indulgente e miriadi di specchi d’acqua e gorgoglianti cascatelle, ma anche un luogo dove stradine tortuose si incrociano e che regala tante bellezze da visitare, come il Castello e l’annessa chiesa, la piazza centrale, la Chiesa di Santa Maria e la Chiesa di San Rocco. Senza dimenticare, chiaramente, le diverse leggende che rendono Bagnone ancor più interessante.