A volo d’angelo sulle Dolomiti Lucane: il panorama è mozzafiato

Agganciati a un cavo d'acciaio sospeso a 400 metri di altezza tra le vette di due borghi della Basilicata

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Redazione

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Pubblicato: 18 Febbraio 2016 17:09

Si vola sopra le Dolomiti Lucane, così chiamate perché considerate le “sorelle minori” delle più note parenti del Nord anche se in versione ridotta per l’altitudine di soli mille metri. Tutti i giorni, escluso il lunedì, è possibile, per chi ne ha il coraggio, attraversare dall’alto, in un minuto o poco più, il cuore della Basilicata, trascinati dal peso del proprio corpo, per un tragitto di 1550 metri (un record di lunghezza in tutta Europa) a una velocità che può raggiungere i 120 chilometri orari.

Legati a un’apposita imbragatura e agganciati a un cavo d’acciaio sospeso a 400 metri di altezza tra le vette di due paesi, Castelmezzano e Pietrapertosa (PZ), due borghi arroccati a nido d’aquila su costoni rocciosi, da sembrare due presepi di pietra, si può vivere l’esperienza del volo d’angelo. Un’esperienza unica, ma soprattutto un nuovo modo di vivere a contatto con la natura e di andare alla scoperta della vera anima di un territorio. Quello che si presenterà agli occhi di chi prova a volare, infatti, sarà un panorama che di norma è privilegio delle sole creature alate.

Una volta liberati dell’imbragatura e tornati con i piedi per terra, si può scegliere di passeggiare tra i vicoli solitari dei due comuni dirimpettai, girare tra le abitazioni incastonate tra le rocce, fare suggestive escursioni storico-naturalistiche, degustare prodotti locali. E poi ripartire e rivivere nuovamente l’ebrezza del volo sospesi tra cielo e terra.

Due le linee il cui dislivello è rispettivamente di 118 e 130 metri. La prima, detta di San Martino, che parte da Pietrapertosa (quota di partenza 1020 m) e arriva a Castelmezzano (quota di arrivo 859 m) dopo aver percorso 1415 m raggiungendo una velocità massima di 110 km/h. La seconda, la linea Paschiere, che permette di lanciarsi da Castelmezzano (quota di partenza 1019 m) e arrivare a Pietrapertosa (quota di arrivo 888 m) toccando i 120 km/h su una distanza di 1452 metri.

Il brivido del volo dura solo un minuto e mezzo, ma le emozioni che regala sono indescrivibili. E perché ne rimanga un ricordo vi è anche la possibilità di noleggiare una telecamera o una GoPro. Magari anche solo per immortalare il paesaggio circostante da una nuova visuale, insolita e soprattutto ricca di adrenalina. Una volta in aria davanti agli occchi si presenteranno i bizzarri picchi rocciosi che la fantasia popolare ha ribattezzato la Civetta, la Bocca del Leone, l’Aquila Reale, il Gufo, per la loro particolare conformazione che riporta davvero ai felini o ai rapaci  e che è il risultato dell’azione degli agenti atmosferici sulle rocce arenarie e una profonda gola (450 metri di altezza) con il giallo squillante delle ginestre a punteggiare rocce e precipizi. Insomma uno spettacolo mozzafiato.

Il volo dell’angelo si può fare solo con la bella stagione. Per il 2016 si inizia l’1 maggio fino all’1 novembre. Il volo singolo costa 35 euro e in coppia 63 nei giorni feriali di luglio, agosto e settembre; rispettivamente 40 e 72 euro tutte le domeniche e i giorni festivi e in tutte le altre date in calendario a maggio e giugno.

Requisiti per il volo singolo: età minima 16 anni; peso corporeo minimo 35 kg, massimo 120 kg. Requisiti per i voli in coppia: il massimo peso complessivo della coppia di persone che può effettuare il volo è di 150 kg.
La differenza di peso tra le persone che volano in coppia non deve superare i 40 kg. Per i bambini che effettuano il volo in coppia con il genitore o un adulto l’età minima consentita è di 12 anni.