Gli Stati Uniti, grazie anche alla loro vasta estensione e la grandissima varietà di panorami e caratteristiche geografiche, ospitano alcune delle meraviglie naturali più spettacolari al mondo. Tra queste è possibile visitare i parchi nazionali americani. Luoghi unici, che possono offrire ai viaggiatori un’incredibile varietà di esperienza e paesaggi mozzafiato che portano ad un’immersione totale con la natura.
Questi parchi sono imperdibili, ma due fra tutti, sicuramente, sono degni di nota: il Grand Canyon e la Death Valley. Questi due giganti naturali attraggono, grazie alle loro caratteristiche, milioni di visitatori ogni, provenienti da tutto il mondo, tutti con il desiderio comune di avventurarsi fra i territori incontaminati alla ricerca di panorami spettacolari, escursioni nella natura e scoperte culturali e geologiche. Ecco alcune delle informazioni più importanti che bisogna sapere prima di visitare questi due giganti americani, per partire preparati direzione USA.
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Il Grand Canyon: maestosità e geologia senza tempo
Il Grand Canyon si trova in Arizona ed è, senza dubbio, uno dei luoghi più iconici del mondo. Questo canyon, così immenso da sembrare infinito, è stato scavato dal fiume Colorado nel corso di milioni di anni, e si estende per circa 450 chilometri di lunghezza, con una profondità massima che in alcuni punti supera anche i 1800 metri di altezza. Insomma, si tratta di un vero e proprio spettacolo naturale.
Decidere di visitare il Grand Canyon è come entrare in una cattedrale naturali, dove le formazioni rocciose e stratificate sono in grado di raccontare una storia geologica più che millenaria, in una gamma di colori incredibili, che varia dal rosso intenso al giallo ocra e al grigio.
Il South Rim, che è la parte più meridionale del Grand Canyon, è la più accessibile e la più frequentata dai turisti, grazie ad una rete di sentieri ben segnalati, che permette di esplorare il parco anche a piedi e di raggiungere alcuni dei punti panoramici più spettacolari. Per gli amanti della fotografia, alla ricerca di uno scatto memorabile del Grand Canyon, il Mather Point e l’Hopi Point sono i punti più importanti. Infatti, queste sono due delle terrazze naturali più amate dai turisti, in quanto è possibile vedere il sole che tinge le pareti del canyon con tonalità calde, creando, così, uno spettacolo che lascia tutti senza fiato. Questa parte meridionale del Grand Canyon, inoltre, è sede di numerosi centri che offrono informazioni approfondite sulla sua storia e sulla geologia del territorio.
Il North Rim, invece, che è la parte più settentrionale, è meno frequentato. Questa lato del canyon è aperto solo da Maggio ad Ottobre ed è in grado di offrire ai viaggiatori un’esperienza più intima e più selvaggia. Il North Rim si trova a circa 300 metri di altitudine, quindi più alto rispetto al lato meridionale del Grand Canyon, ed è famoso per la sua vegetazione rigogliosa e per i punti panoramici come il Bright Angel Point e il Cape Royal, punti da cui si possono osservare viste mozzafiato del fiume Colorado e dell’immensità del luogo.
Attività alla scoperta del Grand Canyon
È possibile vivere il Grand Canyon e scoprire i suoi fantastici paesaggi partecipando a diverse attività. Per gli appassionati di escursionismo, ad esempio, il Bright Angel Trail è uno dei percorsi più celebri, anche se tra i più impegnativi. Seguendo questo sentiero è possibile attraversare i terreni tortuosi del canyon e raggiungere il fiume Colorado, partecipando ad una delle esperienze più uniche al mondo, a contatto con la natura. Per chi, invece, è meno allenato, un’altra suggestiva opzione è quella del South Kaibab Trail, che, nonostante sia più breve, riesce a regalare panorami incredibili lungo tutto il suo percorso.
Per tutti coloro che, invece, vogliono osservare il Grand Canyon da un’angolatura diversa, è possibile scegliere fra diverse opzioni. La prima è sicuramente quella di sorvolare il parco partecipando ad un tour in elicottero, che permette di godere di una vista unica dall’alto. L’altra opzione è data dalla possibilità di scegliere di provare il rafting lungo il Colorado, dove affrontare le rapide tra le imponenti pareti di roccia circostanti. Mentre, la terza opzione, per un’esperienza alquanto vertiginosa, è quella del Grand Canyon Skywalk, ovvero una passerella di vetro sospesa ad oltre 1200 metri di altezza, sulla quale camminare letteralmente sul vuoto ed osservare il canyon che si spalanca sotto i piedi.
Oltre ai classici itinerari, poi, da non perdere nel Grand Canyon c’è una gemma nascosta: le Havasu Falls, un luogo da favola composta da un insieme di cascate turchesi e situate all’interno della riservi degli Havasupai. Per raggiungere queste cascate è necessario, però, camminare lungo un trekking impegnativo: uno sforzo assolutamente ripagato all’arrivo, grazie alla presenza dell’acqua fresca e limpida che scorre tra le rocce rosse e crea delle piscine naturali uniche.
Il fascino unico della Death Valley
Dalla maestosità e l’immensità del Grand Canyon, si passa verso l’affascinante desolazione di uno dei luoghi più estremi ed inospitali non solo degli Stati Uniti, ma dell’intero mondo: la Death Valley.
Questo territorio si trova fra il bellissimo stato della California, dove è presente la meravigliosa città di San Francisco, e lo stato del Nevada ed è il punto più basso e caldo di tutto il Nord America, con le temperature estive che arrivano anche i 56° gradi, rendendolo il luogo più caldo al mondo. Nonostante tutto, ovvero il suo nome così suggestivo e la sua fama di essere un luogo ostile, la Death Valley rimane una delle destinazioni più affascinanti degli Stati Uniti: un luogo caratterizzato da paesaggi quasi surreali e meraviglie naturali che sembrano appartenere ad un altro pianeta.
Cosa non perdere assolutamente nella Death Valley?
Sono diversi i punti che i visitatori di questo parco naturale statunitense non devono assolutamente perdere. Fra questi troviamo, ad esempio, il, che si trova addirittura a ben 86 metri sotto il livello del mare, è una vastissima distesa salata che si estende a perdita d’occhio dal coloro bianco quasi accecante. Si tratta di uno dei luoghi più affascinanti al mondo, specialmente al tramonto, quando le ombre delle montagne circostanti si allungano su tutto il sale cristallino.
C’è anche il Zabriskie Point, un’altra icona della Death Valley, che offre una vista spettacolare sulle formazioni rocciose, caratterizzate da colori caldi ed ondulati e che formano un luogo perfetto per ammirare l’alba o il tramonto e vivere una delle esperienze più indimenticabili di cui si possa godere. Inoltre, nelle sue vicinanze, sono presenti altri punti panoramici ed attrazioni da non perdere come il Dante’s View, una postazione in grado di regalare un panorama mozzafiato sulla valle e sulle montagne circostanti, ed il Mesquite Flat Sand Dunes, ovvero delle dune dorate e che offrono una delle immagini più iconiche del parco, dove camminare al tramonto e godere di un’esperienza magica.
Infine la Artist’s Palette, un’altra meraviglia della Death Valley, un’area dalle rocce multicolori che riesce a stupire per le sue incredibili tonalità di verde, rosa, viola ed arancione. Si tratta di uno spettacolo cromatico risultato della presenza di diversi minerali nella roccia e che può essere ammirato dalla famosa Artist’s Drive.
Storia e misteri del deserto arido statunitense
Nonostante il suo aspetto così inospitale, la Death Valley ha una lunga storia di insediamenti umani. Qui, infatti, le tribù native americane, come i Timbisha Shoshone, abitarono queste terre per secoli, grazie alla loro profonda conoscenza del territorio, di vitale importanza per la sopravvivenza. Tutt’oggi una piccola comunità di questa tribù vive nella valle e mantiene vive le tradizioni della loro cultura.
Cosa dire, invece, delle origini di questo nome così “particolare’? Il nome Death Valley fu dato dai cercatori d’oro nel lontano 1849, quando alcuni pionieri che si misero in viaggio verso la California rimasero intrappolati nella valle, anche se solo una persona perse la vita. L’appellativo rimase per gli anni a venire come monito ed avvertimento della pericolosità del territorio. Successivamente, nonostante questo, la Death Valley divenne un centro di estrazione mineraria molto importante per gli Stati Uniti: qui, infatti, veniva estratto il borace, un minerale utilizzato nella produzione di saponi e detergenti. Oggi di questa attività rimangono solo i resti delle miniere e vecchi vagoni
Il clima estremo e la vita nella Death Valley
La Death Valley, come già affermato in precedenza, è il luogo più caldo del pianeta. Nonostante queste condizioni estreme, la valle è abitata da alcune specie animali. Fra queste si trovano il Kit Fox, la volpe del deserto, ed il coyote, che hanno sviluppano negli anni strategie di adattamento straordinarie a questo ecosistema. Come gli animali, anche la flora della Death Valley è sorprendente, grazie alla presenza di piante come il creosoto ed il mesquite, che riescono a sopravvivere a queste temperature per le loro radici profonde decine di metri.
In rare occasioni, quando le piogge invernali sono più abbondanti della media e con l’arrivo della stagione primaverile, la Death Valley riesce a trasformarsi in un meraviglio prato fiorito. Si tratta di una fioritura straordinaria, un fenomeno che ha preso il nome di Super Bloom.
Entrambi i parchi nazionali sono gestiti con grande attenzione, soprattutto per preservare l’ambiente così particolare ed allo stesso tempo fragile. Per minimizzare l’impatto che può avere l’affollamento turistico, ad esempio, il Grand Canyon ha introdotto in sistema di navette gratuite che permette di visitare l’intero parco senza dover per forza utilizzare la propria automobile.
Misure come queste sono necessarie per preservare la bellezza di queste due destinazioni naturali così iconiche degli Stati Uniti. La Death Valley ed il Grand Canyon potrebbero essere la destinazione ideale per un’avventura immersi nella natura, è ora di prenotare le prossime vacanze!