Sulla Ciclovia Puccini, la più bella d’Italia

La ciclopedonale "musicale" che corre sulle note di Giacomo Puccini

Foto di Ilaria Santi

Ilaria Santi

Giornalista & Travel Expert

Giornalista, viaggia fin da quando era bambina e parla correntemente inglese e francese. Curiosa, autonoma e intraprendente, odia la routine e fare la valigia.

È un viaggio lento sulle note di Giacomo Puccini la Ciclopedonale Puccini, che raccoglie il patrimonio culturale e naturale che s’incontra pedalando tra Lucca e la Versilia. Racconta i luoghi e la vita del celebre compositore, di cui si celebrerà il centenario della morte nel 2024.

È una ciclovia unica in Italia e forse al mondo, tanto da essersi aggiudicata l’Oscar italiano del Cicloturismo 2023, il premio che viene assegnato da otto anni alle ciclovie verdi delle Regioni che promuovono la vacanza su due ruote, con servizi mirati al turismo lento.

È una ciclovia “musicale”: una speciale segnaletica consente di accedere, tramite QR code, a un accompagnamento musicale durante la pedalata e di ascoltare le sinfonie suggerite in alcuni punti lungo il percorso.

L’itinerario della Ciclopedonale Puccini

La ciclovia “musicata” si estende per 58 chilometri tra Lucca, la sua città natale (Puccini nacque nella casa di corte san Lorenzo), e Torre del Lago, il rifugio dove si trasferì a vivere in solitudine.

La ciclovia comincia da Ponte a Moriano, pochi chilometri a Nord di Lucca, e attraversa uno scenario naturale incantevole. Corre sull’argine del fiume Serchio, terra di origine della famiglia Puccini (a Celle Puccini si trova la casa dei suoi avi), per circa 40 km, con i rilievi preappenninici sulla sinistra, filari di pioppi, case coloniche e vigne, uliveti e boschi sulla destra.

A Ponte san Quirico, la ciclabile si innesta sul percorso del Parco fluviale del Serchio fino a Ponte San Pietro in località Nave. Da lì, percorrendo la pista sulla riva sinistra del Serchio si raggiunge Ripafratta, all’ombra delle rovine della rocca di San Paolino.

Il percorso prosegue, sull’altro lato del ponte in direzione Filettole, sulla via di Radicata e, passando davanti alla ex cava su via dei Salcetti sulla strada bianca della Costanza, si percorre il tratto che arriva al ponte sul Fossa Nuova per poi raggiungere il Lago di Massaciuccoli, che fu tanto caro al Maestro.

Imperdibile, una volta giunti a Torre del Lago, oggi rinominata Torre del Lago Puccini, una frazione di Viareggio, il museo allestito nella Villa Puccini, l’abitazione in cui il compositore trascorse molti anni della sua vita.

Info utili sulla ciclopedonale

Il percorso è pianeggiante ed è adatto a tutti. Lungo il tragitto s’incontrano servizi di noleggio bici, punti di assistenza e di ricarica per le e-bike, fontanelle per abbeverarsi, punti ristoro e guide. Per i meno allenati o per chi desidera percorrerla a piedi, visto che si tratta di una strada pedonale oltre che ciclabile, c’è la possibilità di raggiungere alcuni tratti o di far ritorno in treno, grazie alla vicinanza con le stazioni ferroviarie.

I luoghi pucciniani

“Io vado sempre qui davanti e poi con la barca vado a cacciare i beccaccini… ma una volta vorrei andare qui davanti ed ascoltare una mia opera all’aperto…” così scriveva Giacomo Puccini della sua adorata Torre del Lago, che ha il suo Gran Teatro all’aperto dedicato al Maestro, proprio sulle rive del lago di Massaciuccoli, vicino alla casa in cui visse per trent’anni.

Lui adorava questo lembo di terra che, oggi oasi naturale, in un attimo diventa mare e che un tempo era una zona paludosa e fertilissima. Un’ambiente di ispirazione ideale per la sua musica, un piccolo mondo in cui nacquero “Manon Lescaut”, “La fanciulla del West”, “La rondine” e il “Trittico”. Qui Mario cantò a Tosca “E lucevan le stelle”, qui era la soffitta dell’amore di Mimì e Rodolfo, qui trovò la morte Madama Butterfly.

Anche con Lucca, dove era nato, mantenne sempre un legame speciale e si può ancora visitare la casa natale in corte San Lorenzo, ricca di preziosi cimeli. Ci sono poi la chiesa dei SS. Paolino e Donato, dove ebbe il suo battesimo da compositore, il Teatro del Giglio, in pieno centro storico, che lo vide esibirsi come giovane pianista, l’Istituto musicale, che conserva il pianoforte su cui prendeva lezioni e molte composizioni giovanili, ma soprattutto il Caffè Di Simo, al tempo di Alfredo Caselli, amico e confidente di tanti artisti. In questo locale, che ha conservato in gran parte gli arredi originali, si realizzò un concerto di amicizie: oltre a Puccini, Giovanni Pascoli, Pietro Mascagni e Giuseppe Giacosa, noto commediografò dell’epoca che collaborò ai libretti di “Bohème”, “Tosca” e “Madama Butterfly”.

Ai Bagni di Lucca andò molte volte, sia da studente sia ormai da affermato musicista, per gli amici e per la “quiete bagnajola”, così come a Celle, il paesino nascosto tra i castagni sulla strada che porta in Garfagnana, dove viveva l’amatissima sorella Remelde e dove si trova ancora oggi la casa degli avi, trasformata in casa-museo.