Attraversare le Alpi sulle due ruote non è un’impresa per soli atleti e impallinati di ciclismo, ma un viaggio alla portata di tutti: la Ciclovia Alpe Adria parte da Salisburgo, splendida città barocca della musica in Austria, e conduce fino a Grado, in Friuli-Venezia Giulia, attraversando montagne, percorrendo valli e costeggiando torrenti.
Un percorso lungo 410 chilometri da percorrere in otto tappe, per un totale di circa 30 ore di pedalata e un dislivello totale in salita di 2089 metri. Per pensarla in modo più pratico: si affrontano circa 4 ore in bicicletta ogni giorno, percorrendo fra i 40 e i 60 chilometri (in realtà la tappa più lunga ne misura 59) con limitate difficoltà altimetriche ogni giorno.
La maggior parte del percorso è composto da piste ciclabili, con qualche incursione in tratti di strada aperta alla circolazione delle auto, ma utilizzando vie secondarie poco trafficate. Ci sono tratti in sterrato, con fondo molto buono, ma la maggior parte dei tracciati è asfaltata. In Italia buona parte del percorso avviene utilizzando un vecchio percorso ferroviario dismesso molto scenografico, tra tunnel e paesaggi mozzafiato.
Un’avventura a due ruote green per scoprire il fascino del Salisburghese, della Carinzia, del Friuli e della Venezia Giulia esplorandone gli angoli più belli, tra città, borghi e meraviglie della natura.
Oltre alle città di Salisburgo e Grado, rispettivamente città di partenza e di arrivo della ciclovia, vi sono altre sette tappe intermedie lungo la tratta: Bischofshofen, Bad Gastein, Spittal an der Drau, Villach, Tarvisio, Venzone e Udine. Ognuna di esse, vi permetterà di recuperare le energie gustando i piatti tipici della cucina locale, proponendovi diverse soluzioni di pernottamento e offrendo il meglio del proprio panorama culturale e paesaggistico.
Il percorso in Austria della Ciclovia Alpe Adria
La Ciclovia Alpe Adria prende le mosse da Salisburgo, quasi al confine con la Germania. È la quarta città più grande d’Austria, ha una meravigliosa architettura barocca che ricorda i migliori esempi italiani dello stile e ha dato i natali a Wolfgang Amadeus Mozart, rimanendo peraltro ancora oggi una delle città più importanti del mondo per la musica classica.
È proprio dalla cinquecentesca Mozartplatz, il salotto buono nel cuore barocco della città, che prende le mosse il viaggio della Ciclovia Alpe Adria. Da qui si muove verso sud e dopo 13 chilometri circa, ad Hallein, si può fare la prima sosta per rifocillarsi alla storica Bräustübl Kaltenhausen, birreria che da 500 anni offre pasti a ritmo serrato dalle 8 del mattino fino a mezzanotte.
A Werfen, subito dopo la una delle salitelle più dure di giornata, si passa al cospetto della poderosa fortezza di Hohenwerfen, arroccata sul colle che domina la cittadina.
La prima tappa termina a Bischofshofen dopo 53 chilometri e da qui prendono le mosse i 52 del giorno successivo: i primi due giorni sono i più impegnativi dal punto di vista altimetrico e la seconda è la più dura, con una salita tosta e divertente negli ultimi 4 chilometri. Si attraversa una vallata nota per i suoi bagni termali e si chiude a Bad Gastein, stazione sciistica al confine della regione salisburghese con la Carinzia.
Nella terza tappa, alla fine della valle di Gastein, è necessario prendere il treno navetta da Böckstein a Mallnitz per passare sul versante sud della catena alpina centrale. Si fa il biglietto, si mettono le bici sull’apposito treno e in 11 minuti si è dall’altro lato della montagna. Il resto della tappa si conclude con una comoda discesa fino all’interessante centro di Spittal an der Drau, che oltre ad alcuni notevoli edifici rinascimentali ospita la più grande collezione privata di trenini in miniatura.
Il quarto giorno una delle tappe più semplici: una piacevole pedalata in pianura lungo il corso della Drava che si conclude a Villach. Da qui, il giorno successivo, si passa in Italia raggiungendo Tarvisio.
Il percorso in Italia della Ciclovia Alpe Adria
Attraversando il confine italo-austriaco si giunge a Tarvisio, uno dei più importanti poli sciistici e località montane del Friuli-Venezia Giulia. Sin da subito si viene catapultati in un contesto naturalistico meraviglioso: avvolta dalla Alpi Giulie e ricca di ampie vallate e fitti boschi, la Foresta di Tarvisio, con i suoi 24.000 ettari, è la più grande foresta demaniale d’Italia.
Favorita dalla sua posizione strategica a ridosso del triplice confine, è un crocevia di lingue, stili e tradizioni dove, in una piccola area, si incontrano e mescolano le culture di Italia, Austria e Slovenia.
Da Tarvisio fino a Moggio Udinese, la Ciclovia Alpe Adria (in Friuli identificata con il tracciato FVG1) ricalca in gran parte il percorso della ferrovia Pontebbana, oggi dismessa e riconvertita a pista ciclabile.
L’itinerario è in gran parte in discesa e agilmente si giunge nel borgo di Venzone, eletto borgo più bello d’Italia nel 2017, nella tappa numero 6. Venzone fu travolta dal terremoto del Friuli del 1976, ma è stata interamente ricostruita e oggi è pronta a offrirsi con le sue migliori vesti medievali: un borgo circondato da mura fortificate, con uno splendido duomo a fare bella mostra di sé nel cuore di un centro storico curatissimo.
Da qui, con le salite più dure ormai alle spalle e davanti la discesa verso la bassa friulana, si prosegue verso Udine, città affascinante e vivace, dove è possibile visitare il colle del castello che domina dall’alto la città e, ai suoi piedi, piazza della Libertà, definita “la più bella piazza in stile veneziano sulla terraferma”, circondata da un sinuoso complesso di edifici rinascimentali. Non perdetevi un giro per le osterie di Udine: una esperienza enogastronomica magnifica che aiuta a calarsi nella cultura della regione.
I cinquantasette chilometri che dividono dal mare, affrontati nell’ultima tappa, transitano infine per due città simbolo di questa parte del Friuli-Venezia Giulia: Palmanova, la città fortezza, chiamata anche “la città stellata” per la sua pianta cittadina a forma di stella a nove punte; Aquileia, con le sue testimonianze di epoca romana, come il foro e la magnifica Basilica Patriarcale di Santa Maria Assunta, nota per i suoi mosaici.
Il viaggio finisce a Grado, città lagunare tra la foce del fiume Isonzo e il mare Adriatico. L’Isola del sole, com’è chiamata, incanta fra le meraviglie architettoniche in stile veneziano e il contesto naturale unico della sua laguna, un degno finale per un viaggio che attraversa decine di paesaggi diversi, riempiendo costantemente gli occhi di colori, il naso di profumi, la testa di ricordi.