Bagno Vignoni: la perla della Val d’Orcia

Un piccolissimo borgo di appena 30 abitanti seduto su una collina, tra cipressi, sorgenti termali e panorami splendenti

Foto di Lorenzo Calamai

Lorenzo Calamai

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Dopo quattro continenti, diciassette paesi, quindici capitali ha scoperto che il più delle volte quello che cerchi non è poi così lontano da casa.

Pubblicato: 1 Ottobre 2024 15:22

I profili dei cipressi, morbide colline, acque termali e buon vino. Gli ingredienti per una giornata ideale in Toscana si trovano tutti a Bagno Vignoni, un piccolissimo borgo in Val d’Orcia, nel sud della Toscana.

Una destinazione ideale nelle giornate ancora non troppo fredde dell’autunno dell’Italia centrale, un periodo speciale per visitare i tanti borghi pieni di bellezza che popolano questo pezzo di Belpaese.

Infatti, la cosiddetta estate di San Martino, quel breve periodo di caldo e bel tempo che si verifica in autunno, è il periodo migliore dell’anno per visitare Bagno Vignoni, una piccola frazione famosa e frequentata in estate, ma che dà il meglio di sé quando le temperature si abbassano e il borgo offre visioni, colori e sapori meno conosciuti e consueti.

Dove si trova Bagno Vignoni e come arrivare

Bagno Vignoni è una frazione del comune di San Quirico d’Orcia, in provincia di Siena. Si trova in piena Val d’Orcia, un territorio di campagna a sud di Siena e a nord del monte Amiata che è paradigmatico dell’iconografia della campagna toscana, con le morbide colline pettinate dalle vigne e i profili allungati dei cipressi che si stagliano contro l’orizzonte.

Bagno Vignoni val d'orcia
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Gli splendidi panorami della Val d’Orcia

Nel 2004 la Val d’Orcia è stata inserita tra i Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO per le sue straordinarie caratteristiche ambientali e paesaggistiche.

Il borgo di Bagno Vignoni, bagnato da calde acque termali, sorge su una delle colline descritte in precedenza.

Ci si arriva percorrendo la Strada statale 2, che ricalca una parte del tracciato dell’antica via Cassia, la strada consolare romana che collegava Firenze a Roma.

In epoca romana la via Cassia, però, passava per Arezzo e non per Siena, come fa invece la lunga lingua d’asfalto odierna. Da Siena la statale numero 2 tocca borghi affascinanti come Monteroni d’Arbia e Buonconvento, mentre provenendo da sud si incontra Radicofani, con la sua maestosa fortezza.

Nei pressi dell’attraversamento del fiume Orcia si lascia la Cassia per imboccare la strada che, con la dolce pendenza di un viale decorato da cipressi e ginestre, porta in qualche curva alle porte di Bagno Vignoni. L’ingresso nel borgo è vietato alle auto, ma ampi parcheggi accolgono i visitatori nelle vicinanze del centro.

Cosa fare e cosa vedere in una giornata a Bagno Vignoni

Bagno Vignoni non è esattamente una metropoli: l’ultimo censimento ha stimato il suo numero di abitanti fissi intorno ai 30. Tutto il borgo si aggrappa intorno alla Piazza delle Sorgenti, un luogo magico le cui origini mettono radici nei meandri della Storia, con la “S” maiuscola: qui un insediamento e lo sfruttamento delle acque termali risale agli Etruschi, prima, e ai Romani, poi.

Bagno Vignoni
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Piazza delle Sorgenti a Bagno Vignoni

Piazza delle Sorgenti è un ampio rettangolo circondato ai quattro lati da edifici di pietra, con al centro una grande piscina d’acqua termale, costruita nel Cinquecento. Attorno al grande bacino, costruito sopra sorgenti sulfuree, si svolge l’intera vita del borgo: negli eleganti edifici gentilizi adibiti a ristoranti e bar, nella vicina Chiesa di San Giovanni Battista, nel loggiato antistante. In quella grande vasca al centro della piazza hanno fatto il bagno Papi, granduchi, signori e signore della Toscana medioevale, ma anche, in tempi più recenti, il visionario regista russo Andrej Tarkovskij, che qui ambientò il suo film Nostalghia, nel 1982.

A chi oggi visita il paese, invece, non toccherà il dono di immergersi nella grande vasca rettangolare, alimentata dalle sorgenti di Bagno Vignoni. I turisti contemporanei devono accontentarsi di lasciare il luogo fulcro del paese e recarsi appena fuori, al Parco dei Mulini. Qui, l’acqua termale proveniente dalle sorgenti e dalla vasca in piazza continua a scorrere in piccoli rivoli e canali, intorno ad alcuni ruderi di mulini.

Qui è possibile togliersi le carpe e immergere i piedi nei rivoli di acqua sulfurea, godendosi la vista sulle colline circostanti. Una attività ideale per una visita autunnale, quando il rosso e il giallo lasciati sul terreno dai minerali presenti nell’acqua termale si combinano con i medesimi colori delle colline che si stendono placidamente a perdita d’occhio.

La vasca di acqua termale più grande e più ampia si trova in realtà diverse decine di metri più in basso rispetto al Parco dei Mulini. Per raggiungerla si può percorrere il sentiero che dal bivio della via Cassia porta allo stabilimento termale libero. Qui una stretta e lunga vasca d’acqua termale che arriva fino alla vita è pronta ad accogliere un momento di ristoro.

Bagno Vignoni nella Storia

Le acque termali di Bagno Vignoni hanno attratto visitatori di ogni sorta per duemila anni. Ci sono testimonianze che certificano l’utilizzo delle sorgenti benefiche del borgo fin dai tempi dei romani, come testimonia peraltro una incisione su una delle pietre in travertino in Piazza delle Sorgenti.

Le terme di Bagno Vignoni erano allora un luogo di culto, dove sorgeva un piccolo tempietto dedicato alle ninfe.

Il nome del borgo, però, è medioevale e deriva dal castello Vignoni, un fortilizio del IX secolo oggi in rovina ma che ancora domina il paese.

Nel medioevo la copiosa portata delle sorgenti fu la fortuna del borgo: in una zona dove le acque del fiume Orcia, che scorre in fondo alla valle, hanno carattere stagionale e spesso durante l’estate sono pressoché assenti, avere una sorgente perenne, seppur d’acqua termale, che consentiva di continuare a far girare le ruote dei mulini consentì a Bagno Vignoni di mantenere una grande importanza strategica.

Bagno Vignoni
Fonte: Lorenzo Calamai
Per le vie di Bagno Vignoni

I bagni termali, intanto, erano già pienamente attivi da prima del Duecento, come testimonia un documento della seconda metà del secolo. Alcune fonti trecentesche, inoltre, danno alla Piazza delle Sorgenti una forma già simile a quella odierna, con la vasca separata da una zona per gli uomini e una per le donne.

Pare che nel corso dei decenni i bagni termali del borgo siano stati frequentati da Lorenzo de’ Medici, da Santa Caterina da Siena e da Enea Silvio Piccolomini, poi papa Pio II. La notorietà della bellezza del luogo e della salubrità delle sue acque travalicò anche i confini italiani, divenendo un borgo rinomato in tutta Europa.

Una celebrità che in tempi moderni si è trasformata in un grande richiamo turistico, che ha subito una nuova accelerata negli ultimi anni. Anche per questo i mesi autunnali sono il momento migliore per visitare Bagno Vignoni e godere pienamente di questa piccola gemma che brilla nel prezioso portagioie che è la Val d’Orcia.