Fara San Martino, il borgo immerso nella natura e capitale della pasta

Immerso nel Parco Nazionale della Majella, il borgo sede di importanti pastifici è una meravigliosa scoperta

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Redazione

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Immerso nel Parco Nazionale della Majella, Fara San Martino è un piccolo borgo abruzzese della provincia di Chieti.

Incorniciato da una natura splendida, con la sua storia antica e le sue case di pietra, è soprannominato “la capitale della pasta”. Perché? Perché è qui che si trovano alcuni tra i più celebri pastifici italiani: De Cecco, Cocco, Delverde. E non è neppure la pasta, l’unica prelibatezza da gustare durante una visita al borgo: ci sono anche il ragù d’agnello, i tarallucci lessati, gli uccelletti ripieni (tarallucci abruzzesi alla marmellata d’uva), gli amaretti, i mostaccioli (biscotti dal cuore morbido, ricoperti da una glassa di cioccolato).

Ma è anche splendido da vedere, Fara San Martino. Circondato dalle gole della Valle di Santo Spirito e della Valle Serviera, il suo centro abitato accoglie quella Torre Vecchia che è la parte più antica del paese, con la sua struttura fortificata sopravvissuta alla II Guerra Mondiale e accessibile dalla Porta del Sole. C’è poi Palazzo di Cecco, con le sue finestre decorate, e ci sono le tante chiese (a cominciare dall’antica parrocchiale di San Remigio).

Anche se, al di là della storia, è l’aspetto naturalistico a raccontare l’anima di Fara San Martino. Se in Piazza Municipio il Museo Didattico curato dal Corpo Forestale gestisce il Centro Visite del Parco Nazionale della Majella, nei dintorni è possibile visitare splendide grotte carsiche: la Grotta del Peschio, la Grotta Porca degli Angeli, la Grotta dei Diavoli, la Grotta de li Trazzir. E poi le sorgenti del Fiume Verde, le Gole di S. Martino con i resti dell’omonima abbazia. Dintorni splendidi, in cui è possibile organizzare trekking, gite in bicicletta, passeggiate a cavallo.

Parco Nazionale della Majella

C’è poi, nel territorio di Fara San Martino e di Palombaro, la Riserva Statale Fara S. Martino – Palombaro, con le sue aree ricoperte di faggi, di pino mugo, di pino nero, e le tantissime specie di uccelli che la popolano, insieme all’Orso Bruno Marsicano e al Lupo Appenninico. Oltre, ovviamente, al Parco Nazionale della Majella, un parco tutto di montagna sito nella parte più impervia e selvaggia dell’Appennino Centrale, coi suoi canyon e i prati d’alta quota.