Pistoia, la meta perfetta per un weekend in Toscana

Una città a misura d’uomo da visitare in un weekend. Ecco cosa vedere a Pistoia

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Ilaria Santi

Giornalista & Travel Expert

Giornalista, viaggia fin da quando era bambina e parla correntemente inglese e francese. Curiosa, autonoma e intraprendente, odia la routine e fare la valigia.

Dicono che, seguendo le briciole di pane come Pollicino, si arrivi a Pistoia. Lo stesso Plauto, in una delle sue più famose commedie, definì gli abitanti della città toscana “pistores” ovvero “impastatori di pane”. Vuole la tradizione, infatti, che il nome della città derivi proprio dai moltissimi forni (“pistoria”) presenti e utilizzati per l’approvvigionamento delle milizie Romane. Ancora oggi i panettieri di Pistoia amano raccontare questa storia ai turisti che vengono in visita. E non è l’unica curiosità di questa città a intrigare.

Un’altra è legata alla storia degli originalissimi nomi delle vie del centro. Ce ne sono alcune che raccontano davvero la storia di questa città. C’è la via Abbi Pazienza, per esempio, il cui nome è dovuto all’assassinio, avvenuto per errore, di un uomo da parte della famiglia avversaria che pare si sia scusata con un semplice “Abbi pazienza”. C’è poi il vicolo dei Fuggiti, che si trova dietro il tribunale e che prende il nome da coloro che riuscivano a sfuggire alla giustizia. Per non parlare di via delle Pappe, quella dove venivano gettati gli avanzi del cibo dell’Ospedale del ceppo, uno dei luoghi assolutamente da visitare (sopra e sotto). Girando per il centro storico ci si imbatte in tantissime vie dai nomi particolari, tutte che raccontano una storia.

Sono solo alcuni dei motivi per cui vale assolutamente la pena andare alla scoperta di Pistoia, se non l’avete ancora fatto.

A un primo colpo d’occhio, sembra di essere a Firenze. La grande cupola che svetta tra i tetti, la Cattedrale con il bicromismo (bianco e verde) del romanico fiorentino, il Battistero ottagonale, le grandi piazze e i vicoli stretti sono alcuni elementi che Pistoia ha in comune con il Capoluogo toscano.

Ma Pistoia è diversa. Una mini-Firenze. E proprio perché è più piccola, è una città ancora a misura d’uomo. Fuori dall’ufficio del turismo, su un pannello di legno, sono indicate le visite guidate, gratuite e non, per i turisti. Esclusivamente scritte a mano, come si faceva una volta.

La si può visitare tranquillamente in un weekend, girandola a piedi, visitando chiese, musei, antiche vestigia e i sotterranei. Un tempo era circondata da tre cinte murarie. Man mano che veniva conquistata veniva eretto un nuovo muro, più ampio, più alto e più resistente. Ne resta ancora qualche testimonianza nei sotterranei della città, visibili visitando il museo archeologico all’interno del Palazzo dei Vescovi in piazza del Duomo o i tunnel sotterranei sotto l’ospedale.

Quella del Duomo è la piazza principale, intorno alla quale s’affacciano i più importanti edifici: il Palazzo Comunale, la Cattedrale di San Zeno, il Palazzo dei Vescovi, il Battistero e la torre campanaria. Per rendersi conto di dove ci si trova consigliamo di salire i 200 gradini del campanile: da lassù si può ammirare tutta la città dall’alto, le montagne che circondano Pistoia, fino alla cima dell’Abetone  – dove i pistoiesi vanno a sciare a quasi 2mila metri di altitudine – e, nelle giornate limpide, si può scorgere persino la cupola del Brunelleschi a Firenze.

La cattedrale, già esistente prima dell’anno Mille, è un bellissimo mix architettonico: comprende antiche strutture Romaniche, interventi Rinascimentali, Barocchi, cinquecenteschi e ottocenteschi. Il pezzo più pregiato che si può ammirare all’interno è un altare d’argento dell’antica cappella dedicata a Santo Jacopo. patrono di Pistoia. Il Palazzo degli Anziani è la sede del Municipio, ma ospita anche il Museo civico, il primo museo in città, e il Battistero di San Giovanni in Corte è considerato tra le massime espressioni del Gotico toscano.

Un po’ più decentrato, ma sempre molto vicino, è l’Ospedale del Ceppo, l’ex ospedale cittadino. Fondato nel XIII secolo, il suo nome deriva da un ceppo miracolosamente fiorito durante l’inverno che, secondo le indicazioni date da un’apparizione della Madonna, avrebbe mostrato il luogo dove erigerlo (un’altra curiosità di questa città). La loggia è ornata da un lungo fregio di terracotta dipinta e invetriata eseguito dalla famiglia Della Robbia agli inizi del XVI secolo. Tra i souvenir da acquistare ricordatevi di portare a casa una copia dei medaglioni di terracotta da appendere a una parete.

Per chi è appassionato d’arte, a Pistoia troverà pane per i propri denti. Non per niente, nel 2017 è stata Capitale italiana della cultura. Diversi sono i musei della Fondazione Pistoia Musei che offrono un ricco programma di iniziative tra mostre, conferenze, attività didattiche, laboratori per adulti ed eventi, come gli “Art happy hour”. Tra questi ci sono Palazzo Buontalenti, Palazzo de’ Rossi e Palazzo dei Vescovi (che dall’8 febbraio ospita la mostra “Sebastião Salgado, EXODUS. In cammino sulle strade delle migrazioni”).

Ci sono poi i musei civici di Pistoia, di cui fan parte i già citati Museo Civico d’arte antica del Palazzo Comunale e il Museo dello Spedale del Ceppo, ma ci sono anche il Museo del Novecento e del Contemporaneo a Palazzo Fabroni e la casa-studio dell’artista pistoiese Fernando Melani.

Per le famiglie e gli appassionati di treni storici, da vedere è il Deposito Rotabili Storici, un museo a cielo aperto di macchine a vapore e treni storici che vengono portati qui per la loro manutenzione. Proprio da qui parte uno dei treni storici più famosi d’Italia, la Porrettana Express. È una ferrovia transappenninica che, da Pistoia, attraversa l’Appennino Tosco Emiliano passando da borghi, montagne, lunghe gallerie e ponti spettacolari.

Ma Pistoia è anche nota per il divertimento che offre. Famosissimo è il Pistoia Blues Festival che si tiene ogni estate fin dagli Anni ’80, un mega evento musicale che si svolge in piazza del Duomo e che vede esibirsi sul palco artisti di fama mondiale. Dai Simple Minds ai Deep Purple, da Zucchero a Edoardo Bennato, in centinaia hanno calpestato il palcoscenico di questo evento musicale.

E per i più golosi, Pistoia si trova all’interno di quella che viene chiamata la “chocolate valley”, una zona che comprende il territorio toscano tra Pisa, Pistoia e Prato. Questa valle del cioccolato è divenuta famosa negli ultimi anni per lo sviluppo di numerose industrie cioccolatiere di grande qualità e per l’insediamento di alcuni artigiani capaci di realizzare prodotti eccellenti a base di cacao e cioccolato, divenuti famosi in tutto il mondo. Impossibile non fare tappa, dunque, nella centralissima piazza San Francesco dove si trova la cioccolateria Corsini che, da quasi un secolo, produce, con gli stessi ingredienti di una volta, i “confetti di Pistoia”.