Inutile che ci prendiamo in giro: tutto il mondo sta subendo un aumento dei costi – di quasi tutti i beni- allucinanti. Per questo motivo ECA International, un’azienda che fornisce dati, servizi, consulenza e formazione con lo scopo di aiutare le aziende a gestire compensi e benefici per i lavoratori internazionali che si spostano in tutto il nostro pianeta su base a breve, lungo termine o permanente, quest’anno più che mai ha deciso di condurre uno studio sul costo della vita a livello globale. I risultati sono davvero sorprendenti (e non in senso positivo).
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Lo studio
I sondaggi svolti dall’azienda mettono a confronto un paniere di beni di consumo e servizi in oltre 500 località in tutto il mondo, come caffè, zucchero e uova. Ma non solo: ad essere presi in considerazione sono anche i dati sugli alloggi e analizzando i costi degli affitti in aree tipicamente abitate da persone espatriate. Il tutto in oltre 430 città del nostro pianeta.
A livello generale quel che è merso è che i prezzi dei prodotti alimentari a livello globale sono aumentati in media di circa il 15% nell’ultimo anno, più del doppio rispetto all’ormai lontano 2022. Nel Regno Unito i prezzi dei prodotti alimentari sono aumentati più rapidamente della media globale, con una crescita di quasi il 20%.
La situazione in Europa
Andando più del dettaglio dell’analisi effettuata si scopre che la situazione in Europa è particolarmente mista. Infatti, più della metà (54%) delle città europee è salita nella classifica del costo della vita rispetto allo scorso anno. Il motivo principale di tutto questo, quasi sicuramente, sono gli alti tassi di inflazione.
La top five è dominata dalla Svizzera, con Ginevra che mantiene la sua posizione di città più costosa per gli espatriati, seguita da Londra, Zurigo, Berna e Copenaghen. Zurigo, in Svizzera, è salita di un posto a livello globale, diventando la sesta città più costosa del mondo.
Mentre in Norvegia, sia Oslo che Stavanger sono scese rispettivamente di 9 e 14 posizioni, aggiudicandosi il 28° e il 40° posto. Allo stesso modo in Svezia, Stoccolma e Göteborg sono scese di 10 e 9 posizioni, fino a classificarsi al 46° e 86° nel mondo.
All’interno dell’Eurozona, quindi quella che ci riguarda molto da vicino, quasi due terzi delle località (61%) sono salite di rango, inclusa Dublino che è salita di 6 posizioni al 38° posto a causa dell’elevata inflazione. La Francia è una delle eccezioni: tutte le città del Paese prese in considerazione hanno registrato un’inflazione leggermente inferiore rispetto a molte altre città che utilizzano l’euro.
La buona notizia, però, è che nessuna città italiana compare nelle prime 20 posizioni della classifica, e quindi nemmeno in quella globale.
L’impatto dell’invasione russa sul costo della vita
Secondo questo studio, l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia incide – e non di poco – sul costo della vita negli stessi Paesi in guerra così come nel resto del mondo. Nonostante le sanzioni, il rublo russo è rimbalzato spingendo Mosca a salire di 37 posizioni. Ad oggi, infatti, è la 25° località più costosa al mondo.
I costi degli alloggio nei luoghi in cui molti rifugiati ucraini sono fuggiti dalla guerra sono aumentati, rendendo queste città più costose per tutti, compresi gli espatriati. A vedere i maggiori risultati in termini di aumenti sono le città polacche dove la crescita dei prezzi degli affitti è colossale: compresa tra il 25% e il 50%. Per questo motivo il costo della vita a Cracovia, meravigliosa città polacca, è ultimamente salito di 23 posizioni nella classifica globale, ovvero al 178°posto, e la Capitale Varsavia di 11 posizioni, al 158°.
Lo stesso scenario si è verificato per i russi in fuga verso città come Dubai, Yerevan, Nicosia e Tbilisi, al fine di evitare una possibile mobilitazione a seguito della guerra. Gli affitti a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, sono aumentati di quasi un terzo (30%), spingendo la città al 12° posto nella classifica mondiale, mentre gli affitti sono cresciuti di oltre un quinto anche a Tbilisi, in Georgia, poiché l’offerta non è riuscita a far fronte all’aumento richiesto dal numero di espatriati russi.
La Capitale georgiana, infatti, è salita di 65 posizioni piazzandosi al 102° posto in classifica grazie a una valuta più forte che ha contribuito anche a rendere la città più costosa per i visitatori.
Il più grande rialzo nella classifica è quello di Istanbul: è salita di 95 posizioni raggiungendo il 108° posto a causa di una miriade di fattori differenti.
La situazione negli altri continenti
Il costo della vita è drammaticamente aumentato rispetto alla scorso anno anche in tantissime realtà situate nel resto dei continenti. In Nord America, per esempio, tutte le città esaminate hanno guadagno posizioni in questa classifica, trainate principalmente dalla forza del dollaro statunitense.
New York ha superato Hong Kong come luogo più costoso al mondo per gli espatriati, avendo registrato tassi di inflazione più elevati e maggiori aumenti dei prezzi degli affitti rispetto ad altre città degli Stati Uniti.
Vancouver, in Canada, è ancora la città più costosa del Paese, e in più è salita di tre posizioni raggiungendo il 30° posto nel mondo. Il più grande aumento lo ha invece subito Città del Messico, che ha preso ben 50 posizioni nella top 100 raggiungendo il 92° posto.
Volando in Sud America si scopre invece che le difficoltà finanziarie in Argentina hanno portato a gravi problemi economici. Buenos Aires è salita di otto posizioni tanto da essere la 29° località più costosa al mondo. In Asia, il calo di Hong Kong nella classifica rispetto allo scorso anno – da prima a seconda – è stato eguagliato da quasi tutte le principali località della regione. Singapore, Seoul e Yangon sono state delle eccezioni: Singapore è balzata tra le prime cinque città più costose del mondo, dalla 13° posizione nel 2022.
Contrariamente allo scorso anno, le città cinesi sono scese ulteriormente in classifica a causa dello yuan più debole rispetto alle altre valute e di un tasso di inflazione inferiore se messo a confronto con altri Paesi. Shanghai e Guangzhou rimangono le città più care della Cina, ma sono uscite dalla top 10 globale, classificandosi al 13° e 14° posto tra le città più dispendiose del pianeta per gli espatriati.
In Giappone, tutte le città sono scese rispetto al 2022 a causa dell’indebolimento dello yen giapponese. Tokyo, che è stata costantemente tra le prime cinque a livello globale negli ultimi anni, oggi è al di sotto di cinque posizioni, tanto da trovarsi al decimo posto di questa classifica.